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Katy Perry, The One That Got Away

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La voce di Edgar mi giunge alle orecchie, facendomi voltare di scatto nella direzione da cui proviene.

"Io... mi dispiace, cercavo..." farfuglio confusamente, mentre il nonno di Louis si avvicina a me. Noto che zoppica leggermente.

Quando mi ha raggiunto vicino allo scaffale, prendo un respiro profondo e riordino i pensieri per poter dare una spiegazione a Edgar.

"Cercavo informazioni su Primrose" spiego, e non ho il tempo di scusarmi per essermi introdotta così di soppiatto invece di aspettare lui o Louis, perché la sua attenzione sembra completamente catturata da quello che ho detto.

"Primrose? Come sai di quel posto?" domanda ancora lui, che sembra piuttosto turbato da tutto questo discorso.

"Io..." inizio, ma non so come continuare. È impossibile da spiegare senza che risulti qualcosa di strano. "L'ho... sognato."

Spero vivamente che questo basterà e che non mi ponga altre domande, ma capirei se invece decidesse di farlo.

Sorprendentemente, Edgar non mi chiede altro e, anzi, decide di aiutarmi.

"Vieni con me" dice in tono neutro, ed io acconsento senza fare domande.

Mi guida in una zona più lontana dall'ingresso e, dopo esserci appartati, inizia a parlare.

"Primrose era la villa di un'importante famiglia dei primi del Novecento. Fu fatta costruire su commissione di Timothy De Witt Buckater nel 1897" inizia a spiegare, e mi sorge spontaneo chiedergli come faccia lui a sapere queste cose, ma immagino che ci stia già arrivando.

"Conoscevo sua nipote" spiega, chiarendo così il mio dubbio. "Elizabeth De Witt Buckater."

La comparsa di quel nome ancora una volta attira inevitabilmente la mia attenzione, ma a questo punto non mi sorprende più di tanto.

È quello che afferma dopo a lasciarmi senza fiato. Non importa se una parte di me l'ha sempre saputo, se alla fine non c'erano molte altre spiegazioni possibili: quando ricevo quella conferma, non riesco a non restare sorpresa.

"Era la fidanzata di Harry Styles."

Una serie di domande si insinua nella mia testa, creando un caos che non so come controllare. Edgar ha parlato di una nipote, che, stando alle date, dovrebbe aver vissuto poco prima della metà del Novecento, e poi qualche settimana fa mi ha detto che l'Harry Styles della foto non aveva figli. Tutto questo non ha il minimo senso, l'unica spiegazione che mi viene in mente è che sto perdendo la testa.

"Era il mio migliore amico, tanto tempo fa" conclude Edgar, mentre il mio respiro si fa più irregolare al pensiero di Harry.

"Che cosa gli è successo?" riesco a chiedere con un fil di voce.

"È morto."

*

La sala è gremita di persone, ragazze in scintillanti abiti da sera scortate dai rispettivi cavalieri emettono un leggero brusio, parlando tra di loro. Sollevo con le dita i lembi del mio vestito rosso tempestato di brillanti sul corpetto, quanto basta per scoprire i tacchi color argento che indosso.

Come mi aspettavo, quando oltrepasso le porte d'ingresso alla sala, con le teste di leone d'oro che scintillano su di esse, il brusio scema in pochi secondi, e centinaia di occhi mi vengono puntati addosso.

Sorrido appena, fiera dell'attenzione che mi viene sempre riservata a questi balli. Le donne mi guardano, invidiose del mio abito raffinato che mette in ombra i loro più miseri e semplici, o gelose del fatto che i loro uomini mi mangiano con gli occhi, colmi di desiderio.

Lost Souls | H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora