13

4.5K 258 27
                                    

The Wanted, Could This Be Love

~

Cammino da sola nel bosco, tentando di orientarmi fra gli alberi, che mi sembrano tutti uguali, e cercando di concentrarmi nel ritrovare la strada per uscirne, ma la mia mente è altrove e non vuole collaborare.

L'irritazione causata dalle mezze frasi prima di Harry e poi di Niall è quasi svanita, ma al suo posto dentro di me iniziano ad insinuarsi domande su domande, a cui non riesco a rispondere razionalmente.

Perché non vogliono che si vada in questo bosco? Che cosa c'è da nascondere? Che cosa potrei scoprire?

Le parole di Niall e quelle di Harry si ripetono insistentemente nella mia mente, mandandomi fuori di testa nel tentativo di interprerarle.

Tu non dovresti essere qui.

Dovrei prenderla come una minaccia? O era piuttosto un avvertimento?

Sento alcuni passi alle mie spalle, annunciati dal rumore di foglie secche e di terriccio calpestati, e mi blocco di colpo.

Non so se chiunque si stia avvicinando alle mie spalle debba essere considerato una minaccia, e quindi motivo per iniziare a correre. Tutto quello che so è che gli avvertimenti di Harry e di Niall mi danno tutte le ragioni per credere che sia così.

Rimango inchiodata a terra, come paralizzata nel tentativo di muovere i piedi in qualunque direzione, e non oso neanche voltarmi.

Ma, quando poi sento la sua voce, mi rilasso immediatamente e tiro un sospiro di sollievo.

"Ti accompagno" mormora Harry, e il suo tono pare più come un'affermazione che una domanda.

Annuisco con un cenno e aspetto che mi si posizioni accanto, prima di riprendere a camminare seguendo i suoi passi.

Entrambi evitiamo di parlare per un tempo indefinito, ma stranamente non mi sento a disagio. Non è uno di quei silenzi imbarazzanti, in cui ti sforzi di trovare un qualunque argomento, è solo... silenzio.

Avrei un sacco di domande da rivolgergli, ho bisogno di risposte a tutti i dubbi che mi riempiono la mente, ma, in qualche modo, sento che non è questo il momento giusto per iniziare a porle.

E, se anche pensassi che lo fosse, non oserei chiedere nulla comunque. Non ho alcuna ragione per pretendere risposte, niente mi lega realmente a questo posto. Niente di razionale, almeno. Perché in fondo sento che un piccolo legame c'è, è come se fossi legata da un filo invisibile a qualcosa che si trova qui, tra questi alberi. Ma ammettere una cosa del genere significherebbe abbandonare la razionalità, forse anche la mia lucidità, e non posso lasciare che questo accada.

"Sai, manca ancora un bel pezzo di strada" dice Harry all'improvviso, con quel suo solito tono di voce basso e rassicurante.

Rallento un po' e mi volto verso di lui, in attesa di capire dove vuole andare a parare.

"Possiamo fermarci per un po' se sei stanca" conclude lui.

In effetti, le gambe e i piedi iniziano a farmi male e il mio respiro è un po' accelerato. E in fondo passare del tempo con Harry non mi dispiace affatto.

"Tu lo sei?" chiedo.

A guardarlo non si direbbe che ha camminato per quella che dev'essere stata quasi un'ora. Non una goccia di sudore imperla la sua fronte, e il suo respiro è... impercettibile. Non vedo il suo petto contrarsi, né le spalle alzarsi e abbassarsi.

"Vieni, ti porto a vedere un posto" dice lui, ignorando la mia domanda e facendomi distogliere lo sguardo dal suo petto per portarlo nei suoi occhi.

Si avvia verso un punto sconosciuto del bosco e io, non senza un attimo di indecisione, decido di seguirlo.

Mi ritrovo quasi a correre per riuscire a stare al suo passo lungo e veloce, ma, quando lui nota la mia difficoltà nel mantenere il suo ritmo, rallenta, consentendomi così di raggiungerlo.

"Dio, come sei lenta" mi rimprovera scherzosamente. Le sue labbra si incurvano in un sorriso, e sulle sue guance fanno capolino quelle sue fossette che iniziano a piacermi.

"Di solito mi dicono il contrario" ribatto, e non posso trattenere un piccolo sorriso alla vista del suo. Sul serio, io ho il passo veloce.

"Si sbagliano" insiste lui, iniziando finalmente a rallentare.

"Non è vero, sei tu che-" inizio, ma le parole mi muoiono in gola quando lui posa l'indice sulle mie labbra per farmi tacere, per poi spostare lo sguardo davanti a noi.

Un vento leggero soffia fra le foglie di un grande salice, tra i cui rami si infiltrano alcuni tiepidi raggi di sole. Dietro di esso si estende un piccolo ruscello; l'acqua scorre veloce, producendo un piacevole fruscio, ed è così limpida che si riesce a distinguere chiaramente il fondale di ciottoli.

Mi avvicino lentamente, e quello che vedo mi lascia senza fiato.
Un bellissimo cervo è chino sul piccolo corso d'acqua, intento a bere. Non ne avevo mai visto uno dal vivo, ed è una visione spettacolare. Tutto qui lo è.

"È... wow" sussurro, non trovando le parole, mentre il mio sguardo continua a spostarsi da una parte all'altra e le mie labbra si incurvano in un sorriso. "È bellissimo."

"Lo so" dice piano Harry, avvicinandosi alle mie spalle. Percepisco il suo sguardo bruciare su di me, mentre continuo ad ammirare estasiata quello che ho davanti.

Il cervo alza il capo dal ruscello, e per un attimo i suoi piccoli occhi neri si fissano su di noi, poi si volta e inizia a correre, sparendo veloce fra gli alberi.

"Chiudi gli occhi" sussurra Harry al mio orecchio, e un brivido mi attraversa la schiena quando sento il suo fiato stranamente freddo sfiorarmi il collo.

Faccio come dice e, nel momento in cui non vedo più alcuna immagine, la mia mente si concentra esclusivamente sui suoni intorno a me, e la sensazione è indescrivibile.

Lo scrosciare veloce dell'acqua del ruscello, il fruscio del vento tra le foglie, i cinguettii lontani degli uccelli, il leggero calpestio delle foglie prodotto dagli animali, il mio respiro regolare.

Ed è come se i miei piedi non toccassero più terra, mi sembra di sentire questo unico insieme di suoni con l'anima più che con il corpo. Direi che questo si avvicina parecchio alla mia idea di paradiso.

Dopo un tempo che non mi sembra abbastanza, riapro finalmente gli occhi, e i suoni del bosco passano involontariamente in secondo piano rispetto alla vista del paesaggio.

"Come credi che possa restare lontano da qui dopo che mi hai mostrato tutto questo?" mormoro, ancora assorta da questo luogo, che, per un momento più lungo di quel che mi aspettassi, è riuscito a farmi dimenticare del dolore.

"Vengo qui quando cerco un po' di pace" dice semplicemente Harry.

Ancora una volta il suo sguardo brucia sulla mia pelle, costringermi a distogliere il mio.

"Sei la prima persona a cui lo mostro" dice in tono appena udibile.

A questa affermazione una domanda mi sorge spontanea, e le parole mi escono di bocca senza che abbia il tempo di pensarci. "Perché io?"

Lui sussulta quasi impercettibilmente, come se finora avesse sperato di non ricevere una domanda del genere. Mi volto verso di lui, e i nostri occhi si incrociano inevitabilmente, rimanendo incastrati gli uni negli altri per minuti interminabili.

Sotto al suo sguardo mi sento vulnerabile, come se in qualche modo lui riuscisse a guardare oltre ai miei muri, anche se magari solo da qualche piccola crepa. Una parte di me vorrebbe che potesse farlo davvero, si illude che in qualche modo qualcuno come lui sia in grado di liberarmi. E so che è un grande fardello da caricare sulle spalle di una persona, ma non riesco a farne a meno.

"Non lo so" confessa Harry dopo un po', rispondendo alla domanda che pensavo avrebbe ignorato come le altre. Eppure una parte di me mi suggerisce che è evasivo, che c'è dell'altro. "Volevo che lo vedessi e basta. È il mio angolo di paradiso nel mio inferno personale."

Spotify - Playlist "Lost Souls" di thatsmarti
• Instagram - @harroldz_

Lost Souls | H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora