Robbie Williams, Feel
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"Hannah" mormoro, e non so neanche se mi abbia sentita.
In qualunque caso mi ha vista, e continua a guardarmi anche ora, nonostante non abbia ancora detto una parola.
E, nel frattempo, la mia mente è impegnata a tentare di rielaborare il fatto che lei sia qui davanti a me in questo momento e, contemporaneamente, a cercare un modo per uscire da questa situazione il più in fretta possibile.
Credevo davvero che non l'avrei mai più rivista, me ne ero praticamente convinta, e solo ora mi rendo conto di quanto io sia stata stupida.
Nonostante abbia lasciato Hambledon per andare al college mesi fa, era ovvio che prima o poi sarebbe tornata a trovare la famiglia che invece è rimasta, oppure qualcuno dei molti amici che vivono ancora qui.
Eppure, ho continuato a illudermi, o forse a sperare, di poterla evitare per sempre, finché anche io sarei partita per il college. E, in effetti, quante dannate possibilità c'erano di trovarci sullo stesso dannato autobus nello stesso dannato momento?
Dopo un tempo indeterminato, Hannah muove alcuni passi verso di me, ed io mi sforzo di mantenere il controllo e di non cedere al forte desiderio di voltarmi e scappare il più velocemente possibile.
"Jane?" dice piano, come se non fosse del tutto certa che sono davvero io.
Annuisco piano.
"Ti... ti va se beviamo qualcosa insieme?" propone poi timidamente.
Vorrei davvero rifiutare, evitando così di ricordare ancora mio fratello e di provare tutte quelle sensazioni contro cui combatto da mesi, ma in fondo so che lei soffre almeno quanto me e che quindi non sarebbe giusto.
"Possiamo andare al Black Flower" propongo flebilmente, riferendomi ad uno dei due soli bar presenti in città. Come se ora avesse importanza.
Un piccolo sorriso si forma sulle sue labbra. "È perfetto."
L'autobus si ferma finalmente ad Hambledon, quindi Hannah ed io ci avviamo verso l'uscita, tentando di non essere schiacciate dalla mischia di persone che si accalcano alle porte.
Percorriamo il breve tragitto che ci separa dal bar in assoluto silenzio, nessuna delle due ha idea di cosa sia più appropriato dire in questa situazione a cui entrambe non eravamo preparate.
Quando entro nel piccolo locale poco illuminato, un odore pungente di alcool misto a uno scadente profumo per ambienti mi invade le narici, e un fastidioso brusio di voci, troppo spesso alternate a esultazioni di uomini che hanno vinto a carte, si insinua nelle mie orecchie.
Sapevo che questo non era esattamente il locale migliore della città quando l'ho proposto, ma non volevo rischiare di incontrare qualcuno che conosciamo optando per il bar più frequentato, e quindi di dovermi trattenere più del minimo indispensabile.
Prendiamo posto su due vecchi sgabelli posti davanti al bancone, e Hannah rivolge un cenno all'uomo sulla cinquantina dietro di esso, che ora sta pulendo alcuni bicchieri con un panno.
"Come posso aiutarvi?" Il suo alito puzza di alcool, come tutto il resto in questo dannato locale.
Hannah ordina un drink di cui ho dimenticato il nome non appena l'ha pronunciato, e io chiedo lo stesso, pur non avendo idea di che cosa si tratti. Ma, ora come ora, questa è la minore delle mie preoccupazioni.
Quando il cameriere si allontana per preparare le nostre ordinazioni, lasciandoci sole, l'ansia inizia a farsi strada nel mio petto e ad offuscare la mia mente.

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Lost Souls | H.S.
Fanfiction«Ci sono persone a cui la morte concede un'altra possibilità.» Jane Dawson ha sofferto molto più in diciassette anni di quanto la maggior parte delle persone faccia in una vita. Il fratello è morto in un misterioso incidente, la madre ha abbandonato...