Ellie Goulding, Burn
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"Mi hai chiesto perché ora" esordisce Edward, interrompendo il silenzio che si era creato in seguito allo scioglimento del nostro lungo abbraccio. "Perché solamente ora ho deciso di venire a parlarti."
Annuisco, evitando di aggiungere altro e imponendomi di rimanere calma, di mantenere il controllo anche in una situazione del genere, in cui mai nella mia vita avrei pensato di trovarmi. Mi trovo di fronte a mio fratello morto, con accanto un ragazzo anch'egli morto, e da parecchio tempo.
"Ho ragione di credere che tu sia in pericolo, Jane" dice.
A queste parole, mi pare di cogliere Harry irrigidirsi al mio fianco, ma decido di ignorarlo. Non posso affrontare anche lui, non ora.
Senza che abbia il tempo o la necessità di pensarci troppo, l'immagine di Jace si impone all'interno della mia mente. Trasalisco inevitabilmente, nel ricordarne il volto, la luce a dir poco sinistra che gli brillava nello sguardo, mentre accelerava all'interno dell'auto, cercando di investirmi.
"Perché?" domando allora, già riferendomi alla persona che è evidentemente responsabile di tale rischio e pericolo.
Ed pare titubare per alcuni istanti, prima di rispondere. Nel frattempo, Harry si limita a restare in silenzio, pur apparendo molto attento a cogliere quelle informazioni. Ancora una volta, mi tornano alla mente le parole contenute nella sua lettera, i suoi falliti tentativi di proteggermi dal suo amore, da se stesso, e una parte di me, quella più evidentemente irrazionale, vorrebbe credergli, e credere che ora sia realmente interessato alla mia incolumità, a proteggermi dall'altro pericolo che incombe su di me.
Come stretta fra due morse, entrambe terribili e pericolose, quella del dolore e quella della morte, solo per alcuni istanti, mi pare di riuscire a cogliere una via di uscita, lontana e fallace, e di scorgere me stessa, mentre cerco di raggiungerla. È parecchio lontana: sono le ragioni che ho per vivere abbastanza da concedermi la forza di arrivare fino in fondo?
"Io... ho fatto qualcosa di sbagliato... mi sono invischiato in qualcosa di pericoloso, e le cose mi sono sfuggite di mano" mormora mio fratello, distogliendo lo sguardo dal mio per rivolgerlo verso il basso.
Evito di dire qualcosa, lasciando che sia Edward a parlare liberamente, mentre la mia mente è intenta a seguire le parole di mio fratello, consapevole che mi stanno portando ad una conclusione a cui avrei dovuto già arrivare, a qualcosa che in fondo già sapevo dall'inizio, ma che ho scelto di non affrontare.
Trascorrono svariati istanti di silenzio, prima che Ed riprenda a parlare.
"Non so dire esattamente come tutto sia iniziato, l'unica cosa di cui sono del tutto certo è che mai, almeno all'inizio, avrei potuto immaginare come sarebbe finita. Ho preso tutto troppo alla leggera, e alla fine non sono riuscito ad uscirne."
"Qual è il legame fra te e Jace, Ed?" domando allora, impaziente di raggiungere il cuore del discorso, quello che si cela oltre tutti quei preamboli.
Mio fratello emette un sospiro, e lo vedo titubare prima di parlare. Lo conosco troppo bene per non riuscire a comprenderlo; sta pensando se sia il caso rendermi partecipe di ogni cosa, di tutta la verità, o se agire da solo, alle mie spalle, per proteggermi da qualunque pericolo incomba sul mio capo.
"Voglio la verità, Edward" asserisco, incrociando il suo sguardo.
Lui annuisce, ma le parole che lasciano la sua bocca sono ancora ben lontane da quanto gli ho chiesto di sentire. "Devi promettermi che non farai niente di azzardato. Io ho creato questo caos, ed io ho intenzione di risolverlo. Non ti devi immischiare, Jane. Ti prego, non voglio che ti metta ancora più in pericolo."

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Lost Souls | H.S.
Hayran Kurgu«Ci sono persone a cui la morte concede un'altra possibilità.» Jane Dawson ha sofferto molto più in diciassette anni di quanto la maggior parte delle persone faccia in una vita. Il fratello è morto in un misterioso incidente, la madre ha abbandonato...