Capitolo quindici

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Lauren pov

Era stata la scelta migliore.
Camila aveva fatto bene ad andarsene per qualche giorno, la distanza avrebbe fatto bene ad entrambe e quando sarebbe tornata io avrei fatto ammenda con me stessa.

Ma allora perché faceva così male?

Sembrava di essere tornata a tre anni fa, quando Camila se ne era andata e il pullman risultava così silenzioso, dormire con le ragazze non era più la stessa cosa e non vedevo l'ora di tornare a casa perché riposare nella cuccetta mi ricordava solo ciò che avevo perso.

Sono andata avanti, io sono andata avanti!

Me la stavo imponendo? No. Era la verità...
Camila mi aveva tradita, mi aveva abbandonata quando avevo più bisogno di lei.
Aveva disertato il gruppo lasciandomi solo una lettera, niente di più.
Lei non mi amava, ero sempre stata io quella innamorata nella relazione.
Io non l'avrei mai lasciata, non potevo immaginare la mia vita senza di lei.
Lei l'aveva fatto senza pensarci due volte.

Ero andata avanti, Lucy mi meritava, non mi avrebbe mai lasciata, nonostante la criticità che la nostra relazione stava attraversando sapevo che sarebbe tornata prima o poi.
Sapevo che Lucy era tremendamente dipendente dalla nostra relazione, sapevo che lei mi amava come io avevo amato Camila.

Un giorno sarei riuscita anch'io ad innamorarmi di lei, le avrei dato tutto l'amore del quale ancora dispensavo, perché ne avevo ancora... vero?
Non era come sosteneva Camila, di non averne più per nessuno?
Ma infondo trattenere Lucy per assottigliare il dolore che la corvina mi aveva procurato non era già una dimostrazione di insensibilità?

Scivolai fuori dalla cuccetta e andai a preparare il caffè, avvertendo la necessità di un aiuto per ricaricare le forze si erano disperse durante la notte.
Mentre sgattaiolavo verso la cucina trovai Ally, intenta a rincasare.

«Ehi.» Mi salutò sottovoce, togliendosi dolorosamente i tacchi che evidentemente aveva indossato troppo a lungo.

«Buongiorno.» Risposi cordialmente, indicandole la tazza come per chiederle se ne volesse un po' anche lei. Annuì e prese posto a tavola.

«Com'è andata con il tuo ragazzo?» Chiesi, sorridendo maliziosamente. Il suo aspetto trasandato diceva già tutto.

«Bene. È davvero un bravo ragazzo e penso di piacergli sul serio.» Gli angoli della sua bocca si alzarono verso l'alto, disegnando una linea ricurva gentile sul suo volto.

«Ne sono sicura.» Allungai una mano per trovare la sua e la mossi leggermente per enfatizzare la mia convinzione.

«Voi state bene?» Domandò, guardandosi attorno come per controllare se Camila fosse tornata, ma notando la sua cuccetta ancora vuota storse le labbra in una smorfia rattristita.

«Sì... bene.» Abbassai lo sguardo, convincendomi io stessa della risposta che avevo appena dato.

Ally brontolò in risposta, facendo uscire un verso monosillabico che dissentì dalla mia imposizione.
La guardai. Aveva inclinato la testa e corrugato la fronte, come se si aspettasse una risposta più sincera di quanto avevo dato.

«Non proprio bene.» Specificai l'ultima parola, ticchettando le dita contro il legno del tavolo.
«Lucy non risponde ai messaggi. So che ho fatto un casino, ma posso rimediare.» Divagai, allontanando il soggetto della conversazione.

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