Lauren pov
Un messaggio molto chiaro, diretto, incisivo. Avevo pensato per tutta la notte come dirglielo, avevo scritto poemi lunghi tre pagine che poi avevo eliminato, poi una semplice frase che non ammetteva fraintendimenti...
Nessuna risposta.
Certo, avrei dovuto prevederlo. Che mi aspettavo? Io avevo preso una decisione e Camila aveva subito le conseguenze. Se non le importava nemmeno rispondere...
Mi stavo dirigendo all'aeroporto, il mio volo sarebbe partito fra poche ore. Giocavo con la cover dello smartphone, sollevandola leggermente dai bordi per richiuderla in un sonoro stock.
Voltai lo sguardo fuori dal finestrino. Pe un istante mi sembrò di vederla, rannicchiata nell'auto nera, con le lacrime che le rigavano gli occhi, ma la consapevolezza di aver fatto la cosa giusta. Mi riferivo a tre anni fa, quando Camila aveva abbandonato la band...
Mi ero appena svegliata. Il pullman era immerso in un silenzioso buio, l'unica cosa che produceva rumore era il ticchettio delle lancette dell'orologio.
Con i piedi scalzi, i capelli scompigliati, le gambe scoperte fino al ginocchio e protette da pantaloncini da basket al di sopra, una maglietta aderente senza maniche, mi avviai in cucina per sorseggiare il mio quotidiano caffè.
Feci un passo e sentii una forte fitta al petto. L'aria era rarefatta, i profumi che le ragazze si spruzzavano, ora, si mescolavano fra loro creando un odore nauseabondo. Eppure a me era sempre piaciuto, perché riuscivo a riconoscere quello di Camila tra tutti.
Io e la corvina non ci parlavamo più granché da quella notte in cui l'avevo trovata a letto con Austin, ma avevamo smesso del tutto quando Normani aveva fatto trapelare la notizia di me e Lucy. All'epoca non stavamo insieme, era solo una frequentazione, ma bastò per stazionare una distanza incolmabile fra me e Camila.
E comunque, certe lontananze, non saranno mai abbastanza forti per non essere abbattute.
Ed io ero consona a farlo. Rivedevo Camila nei panni sporchi gettati a terra, nella chitarra lasciata sul divano, nel plettro dimenticato sulla mensola, nel profumo asperso nella stanza... Riuscivo a trovare un contatto con lei, in qualche modo, ma quella mattina mi resi conto di non esserne più capace perché le cose elencate precedentemente, erano sparite.
I vestiti non erano accatastati per terra, il divano era vuoto, la mensola riordinata, il profumo scomparso. La prima cosa che mi venne in mente di fare fu aprire il suo armadio. Anche quello era spoglio, le grucce si muovevano appena come per schernirmi.
Corsi in cucina, non so perché. Due buste bianche erano poggiate vicino al lavabo. Su una c'era scritto "Fifth Harmony", sull'altra "Lauren". Con la mano tremante scartai quest'ultima, sedendomi.
Mi bastò leggere le prime tre parole per capire che se ne era andata.
Adesso se ne stava andando di nuovo. Non stava abbandonato il gruppo, ma me.
Sospirai, risentendo quella fitta al petto.L'autista mi avvertì che eravamo arrivati all'aeroporto. Lo ringraziai e scesi dalla macchina, dirigendomi verso il volo che mi avrebbe ricongiunto alle altre ragazze.
Prima di imbarcarmi, controllai nuovamente il telefono. Non c'era nessun messaggio.
Passarono tre ore prima che l'aero tagliasse le nuvole, scendendo a capo fitto verso la pista d'atterraggio. Da una parte ero contenta di essere tornata, dall'altra sentivo la necessità di correre.
STAI LEGGENDO
Go back in time
FanfictionStoria Camren. Dopo tre anni dalla dipartita di Camila Cabello dal famoso gruppo delle Fifth Harmony, le viene proposto di essere parte del loro tour per un solo anno... Camila non si è lasciata alle spalle solo tre amiche che non sente più da tem...