Lauren pov
«Laur, sei pronta!?» Urlò e ne seguì un rumore che rimbombò nella stanza. Aprii la porta del bagno, nel quale mi stavo preparando, per controllare che non si fosse fatta male.
La valigia era caduta in terra, i vestiti si erano sparpagliati sul pavimento e solo lo shampoo e i vari balsami erano rimasti ai loro posti, saldamente tenuti dalla rete interna.
«Cazzo.» Imprecò, affrettandosi a rimettere tutto dentro con ordine casuale. Non ripiegava le maglie, le appallottolava e le gettava nel vano foderato.
«Forse dovresti... Sai, piegarle.» Le suggerì, inclinando la testa per comprendere i gesti rapidi e frettolosi che compiva. Non vedeva l'ora di partire e un minuto in più, per lei, era solo tempo sprecato.
«Non importa.» Disse, scrollando le spalle, intenta a buttare dentro tre magliette arrotolate fra di loro, o forse erano pantaloni... «Prima arriviamo, meglio è.» Mi lanciò un bacio, poi tornò ad occuparsi dei vestiti ancora sparsi a terra.
Era goffa, adorabilmente goffa. I capelli le ricadevano sul volto, ma le ciocche ribelle non sembravano impedirle di proseguire il lavoro. Arrancava fra gli abiti come se stesse camminando in mezzo all'acqua, spostandosi pesantemente, con le braccia aperte per non perdere l'equilibrio e non sapendo bene da dove continuare si guardava attorno spaesata.
Scossi la testa, sorridendo, poi tornai davanti allo specchio. Raccolsi nuovamente i capelli fra le mani e gli legai con l'elastico. Passai uno strato di elyiner sopra gli occhi e sotto, impreziosii le ciglia con uno strato di mascara e colorai le labbra di un rosso-marrone.
Avevamo i nostri problemi, i nostri intralci, le nostre preoccupazioni, ma adesso quando mi guardavo allo specchio non mi chiedevo più chi fosse la ragazza riflessa che mi stava guardando. Sapevo esattamente di essere io, di essere Lauren. I miei occhi non indugiavano più, non sembravano più semplici iridi svuotate; avevano assorbito un colore glauco che li rendeva particolarmente vivi. E così, come il mio sguardo, anch'io mi sentivo vivificata. Avevo passato gli ultimi anni da suppletive, e non avevo intenzionate di trascorre i giorni a venire come tale. Mi sentivo rinvigorita, pronta ad affrontare qualsiasi intemperie, impavida davanti ad un destino che scivolava fra le mie dita.
Non ero sicura di quando questo cambiamento fosse avvenuto. Forse la notte in cui io e Camila aveva fatto l'amore, forse quando ci eravamo finalmente ritrovate, forse quando avevo allontanato -anche se non del tutto- Lucy, o addirittura, pensai che fosse avvenuto nell'esatto momento in cui ero scesa dal palco quella sera e aprendo la porta del camerino l'avevo rivista.
Non ne sono sicura, non lo saprò mai con certezza, non saprei collegarlo sulla linea temporale, non saprei definire l'esatto giorno tantomeno il momento, ma posso affermare con certezza che successe grazie a Camila.
«Laur! Ci metti un'eternità a farti la coda.» Mi redarguì la corvina, strappandomi dai miei pensieri.
«Sono pronta.» Annunciai uscendo dal bagno. Camila sorrise entusiasta, mise mano sulla valigia e l'altra la tese a me.
Feci per afferrarla, ma prima che potessi sfiorare le sue dita, lei la ritirò indietro e lanciò un'occhiata fuori dalla finestra come per ricordarmi che stavamo per uscire dall'albergo e sotto gli occhi di tutti eravamo solo delle semplice amiche.
«Forse è meglio..» Si grattò nervosamente la nuca, impacciata per l'imbarazzo che aveva creato involontariamente.
«Nessun problema.» La tranquillizzai, facendo un cenno vago con la mano che cancellò la sua preoccupazione, riportandole il sorriso.
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Go back in time
FanfictionStoria Camren. Dopo tre anni dalla dipartita di Camila Cabello dal famoso gruppo delle Fifth Harmony, le viene proposto di essere parte del loro tour per un solo anno... Camila non si è lasciata alle spalle solo tre amiche che non sente più da tem...