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Sono passate ben 35 ore,12 minuti,44 secondi e 5 millesimi di secondo da quando Zac è partito e proprio ora accendo il computer e mi arriva una sua chiamata su Skype.

Accetto subito e mi compare il mio migliore amico in un piccolo quadratino sulla schermata del computer.Fa male pensare che fino a pochi giorni fa lo potevo strapazzare, mentre ora mi limito a guardarlo.

<<Zac>>dico entusiasta.
<<Ehi Vane>>sorride lui.
<<Non sai quanto ho aspettato la tua chiamata>>
<<Lo so,ma sai,con il fatto di sistemare i bagagli,andare ad iscrivermi a scuola e conoscere abbastanza la città per non rischiare di perdermi non è stato facile trovare un pó di tempo per me stesso>>spiega <<capisco,come si sta lì??Ti sei fatto qualche amico?>>

<<Si,ho conosciuto proprio oggi un ragazzo,si chiama Ethan,frequenta dei miei stessi corsi,poi c'è Lily una ragazza molto carina,capelli biondi chiari,un po'di lentiggini qua e là e un sorriso stupendo!>>

<<Ehi ehi ehi,qualcuno è innamorato!>>sorrido provocandogli una risata imbarazzata:<<Bè,forse un po',poi ci sono altri amici di Ethan con i quali stiamo tutti i giorni come Chad,John, Alicia e Victoria,tutto sommato sono simpatici, specialmente Chad, è il ragazzo con il quale mi sono un po' di più aperto, trovandomi a mio agio.>>ammette Zac e sento un po' di tristezza dentro di me.

<<Ehi tranquilla,tu rimani l'unica>>dice come avendomi letto nel pensiero.
<<Mi manchi Zac>>ammetto.E' vero, mi manca un casino il mio migliore amico, le giornate non sono uguali senza di lui, io e Alaska, non facciamo altro che pensare a cosa avremmo fatto se il nostro migliore amico fosse ancora qui con noi.
<<Anche tu Vane>>

Parliamo per in altra ora abbondante,del più e del meno,della mia vita qui a Los Angeles che è monotona e buia e della vita di Zac a Miami che sembra intrigante e animata: gli racconto che Alaska risponde quotidianamente alla professoressa di tedesco e che ormai non le mette più nemmeno le note, il loro è un odio reciproco.Invece lui mi racconta di un suo amico di nome John che è un disastro,ma rende le sue giornate continuamente allegre e movimentate.

Quando chiudiamo la chiamata si sono fatte le otto di sera e dopo aver mangiato come si deve mi distendo sullo sdraio nel balcone di camera mia,mi metto le cuffiette e tra le note della canzone "something just like this" dei Coldplay mi disperdo a vedere le stelle infinite del cielo.

Vedo lei,la stella polare,-grazie alla bussola-,quella che mi guida vicino a lui,al mio migliore amico,che in questo momento si trova dall'altra parte dell'America,e sicuramente anche lui starà fissando il cielo e facendo ricerche sulle varie costellazioni:è sempre stato appassionato di astronomia, gli è sempre piaciuto fare ricerche su stelle misteriose, e fare nuove coperte sulle costellazioni, cose che quando me le spiegava... io, come sempre, non capivo niente, ma annuivo ugualmente, perché vedevo il mio migliore amico veramente felice per quello che aveva scoperto.

Quando la canzone finisce sento un forte vuoto dentro di me,cosicché sono costretta ad alzarmi e a farmi una bellissima doccia calda.

L'acqua che scorre sul mio corpo nudo mi trasmette una serie di brividi,che sprigionano tutti i pensieri che mi tormentano,lasciandoli scorrere fino al fondo della doccia.
È proprio vero che l'acqua calda rilassa,specialmente quando dentro di te ti senti piena di problemi,e non puoi confidarti con nessuno.

Dopo una buona mezz'ora di doccia esco e noto che sul mio telefono c'è un messaggio da parte di Zac:"le stelle questa sera sono luminose,segnano che sia io che te siamo presenti,e ci teniamo in contatto,buonanotte piccola stella polare"

Sorrido a quel messaggio,poi mi svesto infilandomi il pigiama e mettendomi giù nel letto.
Sento bussare alla porta e mio padre entra con un ciondolo tra le sue mani.

<<Ciao amore,volevo solo darti questo>>indica una collana a forma di mezza luna <<era di tua madre,voleva che la indossassi,sai,sarebbe molto fiera di te,se solo ti vedesse adesso>>sorride,ma è un sorriso di nostalgia.

<<Lei mi guarda notte e giorno,non ha smesso mai di farlo>>confermo sicura di me stessa.
Mi mette la collanina e alzandosi dal letto mi dice:<<eh giá,tu sei proprio come lei,decisa e con la voglia di vivere>>dice guardandosi un po' attorno e toccando qualche libro sulla scaffalatura della scrivania.
<<La cosa che vi accomuna è la testardaggine:se volete una cosa,andate avanti fino a che non l'ottenete,ed è questo che ammiro di te>>dice facendomi spuntare il sorriso.

Ricordo quando io e mia madre la sera dopo aver mangiato ci sdraiavamo sul divano e ci mettevamo a vedere le puntate di "una mamma per amica", erano le nostre preferite; e se per caso qualcuno ci disturbava, gli lanciavamo i pop corn.

Un giorno mio padre si era permesso anche di cambiare canale, e io e mia madre dopo averlo guardato sbalordite gli montammo sopra per prendere il telecomando.

<<Come sei messa con il tuo racconto?>>ridacchia non prendendo ovviamente per vero il fatto che sto scrivendo un romanzo d'amore, e che da grande vorrò pubblicare.Il mio sogno è diventare una scrittrice, infatti le mie materie preferite e quelle nelle quali mi ci applico di più sono l'italiano e la filosofia.

<<Tu vedrai poi, quando il mio libro sarà su tutte le librerie, se hai ancora intenzione di scherzare!>>esclamo innervosendomi di poco.Non mi piace il fatto che non si interessi sulle cose che faccio!

<<Mh mh>>mugugna uscendo dalla stanza.

Un cielo senza stelle (wattys2018)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora