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<<Zac gli ho chiesto io di venire>>
<<E perché mai?Non fa parte del nostro gruppo>>dice cambiando umore.Sicuramente è innervosito dalla presenza di Travis,solo perché ieri ha interrotto il nostro momento romantico, e la sera mi ha invitata ad uscire con lui.

<<Cosa ti da fastidio?>>gli chiede Chad.
<<Il fatto che vuole stare attaccato alla mia ragazza,ieri per le lucciole di merda,oggi per questo,non ne posso più>>sbotta e un po' ha anche ragione, non sono stata molto con lui in questi periodi.

<<Zac calmati,è un amico e non va dietro a nessuno>>cerco di rassicurarlo.
Sbuffa e appena gli accarezzo il viso si rilassa.

<<Comportati bene con lui>>sussurro al suo orecchio in modo che senta solo lui.
<<Lo faró>> mi strappa un bacio.

<<Che corsi frequenti?Non ti ho visto quasi mai>>chiede Chad.
Parlano un po' del più e del meno quando Travis da una piccola gomitata a Zac versandogli l'acqua addosso.

<<Cazzo>>impreca Zac.
<<Scusami>>abbassa lo sguardo sulla sua camicia bagnata e tristemente la guarda.
Zac mi guarda per poi dire <<tranquillo piccoletto>>e gli da qualche pacca personalmente troppo forte sulla testa del povero Travis.

Do una piccola gomitata al mio ragazzo,ma prendo in pieno il piatto di pasta rossa colorandogli la maglia.

Si guarda la macchia per poi guardare me e dire:<<e che cazzo allora!>>sorrido imbarazzata e gli dó un bacio sulla guancia.

<<Ah ha...ha ha,Zac sei sporco>>sorride Trav,e io gli lancio un'occhiata di avvertimento,si sta mettendo nei guai.
Zac mi guarda per poi sospirare e sorridere in un sorriso falsissimo:<<no,non me ne ero accorto piccoletto>>dice poi a Travis, con quel briciolo di calma che gli è rimasta in corpo.

<<Vado a casa a cambiarmi,ho finito le lezioni>>mi avverte Zac.
<<Vengo con te!>>sorrido alzandomi, ieri avevamo deciso di passare il pomeriggio insieme e non mi interessa saltare la lezione di storia, sono certa che recupererò la prossima volta.
<<No!>>mi stoppa facendo girare il nostro gruppo di amici.
Sbarro gli occhi per la sorpresa del suo tono:<<no,perché,perché no>>sorride dolcemente<<perderesti lezione e non voglio che per colpa mia rimani indietro con il programma>>cambia il tono di voce.

Mi risiedo e annuisco,Zac se ne va lasciando tutti un po' sorpresi e anche preoccupati per la sua reazione.
<<Ehi,tranquilla,oggi passeró a casa sua per capire cosa diamine sta succedendo!>>mi tranquillizza Chad stringendomi la mano.

~•~
Le lezioni sono passate in fretta,e oggi doveva essere il grande giorno,con cui lo avrei dovuto passare con il mio ragazzo.

Non so che cos'abbia,e questa cosa mi preoccupa,non so se possa andare tanto avanti la nostra relazione dato che siamo sospesi in un filo,e un passo sbagliato è la fine.

Zac mi ha sempre detto la verità è anche questa volta dovrà farlo.

Mi affretto per andare a casa,dato che le lezioni sono finite da un bel pezzo,e nel mio tragitto casa-scuola,ascolto la canzone my dilemma di Selena Gomez, casualmente si addice a tutto ciò che sta capitando nella mia vita e questa cosa non mi piace per niente, così stacco la canzone e continuo il mio tragitto con il sottofondo musicale degli uccellini e delle macchina che passano sulla strada vicino a me.

Appena varco la soia urlo un"sono a casa".

Mio padre come sempre è a lavoro, e oggi Kikka ha scuola fino alle 4:00,così decido di prendere dal frigo una vaschetta di gelato e iniziarla a mangiare davanti al mio cellulare,tanto per passare un po' il tempo.

La paura che Zac mi lasci è grande e forte, non posso abbandonarlo...è solo da una settimana che stiamo insieme e direi che la nostra relazione poteva anche reggere, m simo distrutti dentro,e così ci stiamo distruggendo a vicenda!

Devo chiamare Chad,lui saprà che risposte darmi.
Digito il suo numero,e al terzo squillo risponde.
<<Pronto>>sento la voce metallica dall'altra parte del cellulare.
<<Chad,sono Vanessa>>
<<Ah,V-Vane>>balbetta e in sottofondo sento dei sussurri.

<<disturbo?Semmai ti richiamo più tardi>>dico capendo che non è forse il momento migliore per chiamarlo.

<no tranquilla, che volevi?>>

<<Si ehm, volevo solo sapere se avevi più parlato con Zac,sai è da tutta la giornata che te ne volevo parlare>>
Silenzio.

<<Pronto...ci sei?>>
<<S-si Vane,è che....è che no niente,Zac doveva solo cambiarsi la maglia e non aveva voglia di restare a scuola,tutto qui,ma ora ti devo chiudere perché ho delle cose importanti da fare,ci vediamo in giro>>

Mi chiude il telefono in faccia con mille dubbi e preoccupazioni.
Decido di non indagare,anzi,vorrei solo distrarmi un po',così entro dentro la camera da letto di mio padre per vedere qualche vestito che ancora tiene di nostra madre.

Annuso la stoffa antica e faccio una piccola danza dopo essermi posizionata l'abito sopra ai vestiti che porto.Tra le labbra creo una lieve canzoncina e mi immagino di essere in un salone gigante con moltissime persone e che aspetto l'arrivo del mio principe azzurro;magari Zac!

Come sempre,la mia sbadataggine si fa sentire,così inciampo sulla lunga coda del vestito finendo a terra.

<<Cavolo>>dico vedendo il vestito della mamma un po' rotto sul corpetto.
Noto che si sono tirati solo dei fili e controllando meglio la situazione,direi che basta un colpo d'ago e tutto va apposto.

Per fortuna mia mamma nel tempo libero mi insegnava a cucire, a cucinare o a fare le altre faccende domestiche, dicendomi che per un futuro mi sarebbero state d'aiuto,così apro un lungo cassetto dove so che papà ci tiene tutte le cose che possono servire e infatti mi ritrovo con tantissimi fili colorati, perline di ogni genere e altri accessori davanti a me.

Cerco di trovare un colore che si avvicini a quello del vestito, così stando attenta a non bucarmi con i vari aghi conficcati in alcuni gomitoli, sposto i fili per vedere se sotto trovo qualcosa.

Per mia sorpresa, nel fondo del cassetto trovo una lettera con il francobollo di Los Angeles.

Incuriosita apro la lettera stropicciata sul bordo e leggo il contenuto.
<<Cosa?>>dico ad alta voce continuando a saltare riga per riga per arrivare fino in fondo al contenuto.

Non so cosa mi viene in mente,ma all'orecchio ho già il telefono che squilla e il numero di Zac sotto.

<<Pronto>>
<<Zac vieni subito>>dico e una lacrima mi scende sul viso.
<<Che succede?>>mi chiede e in sottofondo sento il motore di una macchina partire.
<<Non ne ho idea>>rispondo e lui chiude la chiamata.

Un cielo senza stelle (wattys2018)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora