Mi sveglio sul lettino dell'ospedale.Ormai riconosco questo posto come le tasche dei mei jeanz, per tutte le volte che ci sono capitata.
Un forte dolore al collo mi impedisce di rialzarmi, così sono costretta a chiudere gli occhi, e a brontolare per il dolore.
Ricordo solo la macchina nera di Meredith, venirci incontro, e lo schianto.Non scorderò mai i suoi occhioni verdi puntati su di noi.Erano maligni,pieni d'odio.Tutto il resto l'ho rimosso.
<<Ehi, ti sei svegliata.Meno male, pensavo ti avessi persa.>>ammette mia madre?
<<Mamma?>>le chiedo tendendo una mano verso di lei.L'immagine si fa sfuocata e compare al posto del bellissimo volto di mia madre, quello di mia sorella.
<<No, non sono tua madre, o Dio.Papà, papà chiama un medico.>>urla ancora e scompare dalla mia vista.
Zac.Come sta Zac?Cosa è successo a lui?
Un dottore entra in camera e mi guarda per capire la mia reazione.
<<Signorina Hudgens, giusto?>>mi chiede il medico.
Annuisco. <<Sa dirmi che giorno sia oggi?>>mi chiede ancora. <<Il cinque dicembre.>>sussurro fiaccamente.
<<Si ricorda qalcosa del suo incidente?>>insiste ancora.
<<Vorrei solo sapere come sta il mio ragazzo.Dove si trova?Sta bene?>>chiedo al medico anzandomi un po' su.
<<Il suo ragazzo è ricoverato nella stanza 25, in fondo a questo corridoio.Secondo alcune analisi, il ragazzo per evitare lo schianto frontale con la macchina, ha sterzato per prenderla di lato, e per far salvare lei.>>sospira il medico.E le lacrime mi si accumulano negli occhi.
<<Per il brusco movimento,il suo ragazzo, ha preso la macchina in pieno,battendo la testa sul volante.Dobbiamo tenerlo in osservazione per, per capire il suo problema e per quello che posso dire dalle analisi,il ragazzo è in seri prolemi di vita>>spiega ancora e il mio cuore smette di battere.
<<Posso vederlo?>>chiedo,cercando di scendere dal letto.Il dottore mi blocca <<è ancora molto debole per alzarsi signorina.E poi le visite per Zac Efron sono solo per dei familiari stretti.>>
<<Sono la sua ragazza, ho il dovere di vedere come sta.>>rispondo agitata.Non voglio assolutamente perdere Zac,spero che non abbia riportato seri danni e, che come me, se la sia cavata.Il problema è che fino a che non lo vedo, non riesco ad immaginarmi le sue circostanze,e questa cosa mi fa stare solo più male.
<<Domani la possiamo dimettere,fortunatamente non ha riportato ferite gravi.>>dice il dottore a mio padre, che è bianco come la carta.
Mi dispiace tanto che si sia creata una situazione del genere, ma come potevo pensare, che Meredith avesse programmato di fare una cosa simile?Non pensavo fosse psicopatica!
Mio padre mi si avvicina e si siede su una piccola poltroncina al lato del mio letto.<<Tu l'hai visto?>>>gli chiedo con un nodo in gola, per bloccare le lacrime.Scuote la testa.<<No, ma ho parlato con Susan, e da quello che ho capito, se la sta cavando.Zac è forte,ce la farà.>>dice e si rialza.
<<Ti ha salvata, e questa è la cosa che apprezzerò di più al mondo di quel ragazzo.>>dice ancora guardando un po' fuori.Mi copre di più con le coperte e mi salutano per la tarda ora.
Quando finalmente scocca mezzanotte e io sono sola, decido di andare a vedere come sta Zac.
Scendo dal letto molto lentamente, anche perché ho dei continui giramenti di testa.Sospiro profondamente appoggiandomi sulla parete della stanza,e affacciarmi per vedere se ci sia qualche infermiera, in giro per il corridoio.
Mi do una mossa,e arrivo nella piccola e buia camera situata in fondo al corridoio.L'unica luce che mi illumina la stanza è quella di una piccola lampada sul comodino di Zac.
Vedo il suo volto con un livido grandissimo sullo zigomo, la testa avvolta in una benda,e molte fasce che gli coprono il corpo.Quei bellissimi occhi azzurri sono chiusi,non permettendomi di vedere il suo brillante colore.
Mi avvicino scoppiando a piangere. <<Zac, devi svegliarti ed essere forte, le abbiamo superate tutte,e lo faremo anche questa volta.Ci siamo promessi di non lasciarci mai, perché questo che stiamo vivendo, è l'inizio di un futuro insieme.Non permettere a Meredith, o ad altri che questo inizio sia la fine.>>dico stringendogli la mano.
Decido di stare ancora un po' vicino a lui,ma quando sento delle voci decido di filarmela.Fa male vederlo così,così debole, così fragile.Odio vederlo così e basta.
Tutti i baci,gli abbracci, le carezze e tutti i nostri momenti dolci mi vengono in mente e l'unica cosa che penso, è quella che non sono pronta a perdere Zac.Non lo sono proprio.
In compenso, non sono riuscita a chiudere occhio per tutta la notte, perché una serie di eventi continuavano a venir fuori,e io non sono riuscita a non piangere.Non vedevo l'ora di rimanere sola, perché il mio dolore, è il mio dolore, perché ciò che è stato tra me e lui, è soltanto nostro,e quindi non mi sembra giusto mostrarlo e condividerlo con altri.
La mattina successiva verso mezzogiorno circa, i medici mi hanno dimessa.<<Sei pronta Vane?>>mi chiese mia sorella.
<<Vado un'attimo in bagno e arrivo.>>sussurro fragilmente.Quando mi sono cambiata per mettermi una tuta,ho notato alcuni lividi sulle gambe, e sulla pancia, quindi vorrei vedere se anche in faccia ho qualcosa.
Nel mini specchio del bagno mi guardo e vedo che per mia fortuna ho solo un livido nella parte destra del mio viso.La parte nella quale, Zac ha sterzato per non farmi prendere la macchina.
Sospiro ed esco dal bagno.Nella mia stanza vedo la presenza di Susan, così mi avvicino e l'abbraccio.<<Come sta?>>le chiedo nascosta nell'incavo del suo collo.Lei sospira e ripete la frase <<se la caverà.>>
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Un cielo senza stelle (wattys2018)
Ficção AdolescenteVoglio dimenticare il passato e tutti i miei problemi,non voglio pensare ad un futuro che mi spaventa,voglio vivere nel presente,giorno per giorno come se fosse sempre l'ultimo. E lo vivo accanto a te,alla tua candida pelle,alle tue morbide labbra e...