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5 mesi dopo

Arrivo a casa da scuola e appena varco la soia urlo <<sono a casa>> come al mio solito.Oggi sono molto contenta, perché finalmente la professoressa di storia mi ha dato un bellissimo nove e non vedo l'ora di condividere questa gioia con la mia famiglia.La storia non è la mia materia preferita, mi annoia e mi impedisce di sentirmi libera.La professoressa poi non aiuta per niente, segue pari passo il libro.Non mostra video, ne fa schemini riassuntivi...niente!

Ma nessuno mi risponde,mi basta sentire l'odore della torta di mele.
Brutto segno.

<<Papà>>dico entrando in cucina.
<<Che succede??>>chiedo preoccupata,lasciando il mio zaino sulla sedia pronta a sentire cos'è che non va.

<<Aspettiamo che arrivi Kikka>>risponde solo per poi tornare a rimette mano ai fornelli.

~•~

<<Papà racconta..>>dice Kikka una volta esserci messi a pranzo.
<<Ragazze,so che in questi ultimi anni avete avuto una vita movimentata,e so anche quanto abbiate sofferto>>dice e mette in bocca un pezzo di torta.

<<Cosa stai cercando di dirci papà?>>chiedo preoccupata:<<Vanessa,Federica,qui,il mio lavoro non và più a gonfie vele,mi hanno offerto un trasferimento,dove ricominciare da capo e avere una vita migliore,per me e per voi....Miami!>>sussurra e non posso fare altro che rimanere a bocca aperta.Okay, la mia contentezza per il nove tocca il pavimento.

<<Miami è dove si trova il mio big Brother>>dice contenta mia sorella come se cambiare città non le crei tanti problemi!

Zac!È proprio per quel motivo che non voglio trasferirmi in quella città.Io e lui non abbiamo mantenuto la promessa di sentirci tutti i giorni,non so che fine abbia fatto,e sinceramente un pochino mi manca.Con Alaska ero riuscita a superare la situazione, anche se lei l'aveva detto dal principio :"se ne va?Fuori dalla mia vita!". Perché non vuole soffrire, o angosciarsi per persone che non deve.Non è venuta neanche a salutare il suo migliore amico il giorno della sua partenza, proprio perché la sera prima si erano abbracciati e tutto finì lì.Invece io non sono di questo parere, infatti non voglio sapere come possa reagire quando scopre il mio trasferimento.

<<Vane di qualcosa>>mi scongiura mio padre.
<<Ahm...io,io non so che dire>>ammetto.<<Dì qualcosa,ma non stare zitta>>mi scongiura.

<<Se ci troveremo meglio lì allora andiamoci.>>sussurro facendo felici sia lui che mia sorella.

<<Quando partiremo??Dovrei avvisare i miei amici>>
<<Possiamo partire anche questa domenica,prima partiamo meglio ci adattiamo all'ambiente di Miami, spero non vi arrabbiate per questa partenza così vicina...>>stringe i denti mio padre.

<<E con gli studi??Come faró a continuarli là?Voglio dire, loro saranno molto più avanti con il programma,e mi troveró male stando molto indietro...>>mi allarmo creando più problemi di quelli del previsto con l'obbiettivo di far cambiare idea a mio padre,ma lui rimane impassibile trovando soluzioni su soluzioni.

<<Credo sia meglio che andiate a preparare le valigie ragazze,tra tre giorni si parte>>annuncia entusiasta mio padre.Non capisco tutta questa felicità!A me sembra un'inferno.

Salgo in camera senza fiatare.
<<Ehi Vane,non sarà così brutto questo trasferimento,staremo tutti i giorni con il mio big Brother>>sorride mia sorella.

'Appunto per quello non voglio venire' vorrei rispondere,ma annuisco <<Federica Anne Hudgens, a cosa la devo tutta questa felicità?>>le chiedo dubbiosa dal suo comportamento.Non si preoccupa per lasciare tutti i suoi amici? <<Non mi chiamare con il mio nome completo ti prego!>>mi supplica mettendo le mani in segno di preghiera.Lo odia quando lo faccio, ma accade solo nei momenti in cui voglio sapere qualcosa d'importante. <<E comunque ho litigato con un po' di persone oggi a scuola, e per ora credo che sia la cosa migliore da fare!>>Annuisco.Anche io alla sua età facevo parecchi disastri, ma non sto qui ad elencarli tutti.<<E poi rivedrò il mio Fratellone, e ne sono molto felice!>>

<<Mh mh!>>sussurro entrando in camera per non farle fare domande sul mio strano comportamento.Nessuno sa che non ci parliamo più, hanno sempre visto Zac come la persona che per me c'è sempre, e così deve rimanere.

"Tutti cambiano"mi ricordo le sue parole.
"La nostra amicizia rimarrà per sempre."esclamai.
"Cazzate,nulla è per sempre Vane".

E da quella frase non ho più sentito Zac,ma malgrado questo ogni sera mi metto di fuori in balcone e guardo le stelle:sono così belle e luminose,ognuna ha un proprio nome e un significato nascosto,del quale è interessante indagare quale sia.

Non mi perdo in pensieri,così chiamo Alaska per dirle questa notizia.Non aspetto neanche il primo squillo,perchè chiudo immediatamente la chiamata.Non ho il coraggio di dirle questa cosa, non ho il coraggio nè ora, nè nei prossimi due giorni.Ho cercato di evitarla perché avevo paura a guardarla negli occhi e scoppiare a piangere.Solo la mattina dell'ultimo giorno le ho detto di venire assolutamente da me, e non ha sicuramente contestato.Mi ha vista diversa in questi giorni.

In meno di 10 minuti lei è già qui,e vedendomi intenta nel mettere le ultime cose in valigia capisce tutto.

<<No,ho perso già Zac,non voglio perdere anche te>>piange abbracciandomi.
<<Ti giuro,ci sentiremo ogni giorno>>la tranquillizzo,ma lei sembra non volerne sapere-come sempre d'altronde-.

<<Anche lui ha detto che vi sareste sentiti tutti i giorni, e non mi sembra sia stato così,lui ti ha dimenticata, anzi, ci ha dimenticate>> sbuffa Husky.E' proprio la migliore nel rendere i momenti difficili ancora più drammatici.

<<Io non mi chiamo Zac>>mi difendo.
<<No,ma sei identica a lui>>alza il tono di voce diventando alquanto irritante.

<<Quindi è tutto finito??>>dico lasciando qualche lacrima cadere sulla mia valigia.
Perché tutto a me deve capitare?

<<A quanto pare si,mi dispiace ma non sopporto le relazioni a distanza>>dice e se ne va,lasciandomi sola con una stupida valigia.

Finisco di mettere gli ultimi vestiti dentro,gli oggetti più importanti e le foto che ho attaccato nel mega poster vicino al letto.

Guardo intensamente quelle foto,di ricordi ormai andati a puttane,li strappo dal letto e metto dentro la valigia solo il poster, con l'obbiettivo di farmi una nuova vita e di riempirlo di tantissime foto dove io sono finalmente felice.
Chiudo la valigia che, come al solito è strapiena sedendomici sopra, e nonostante il mio poco peso, riesco a chiuderla.

~•~

Io e Kikka ci guardiamo,per poi far rotolare le nostre valigie per le scale,dato che sono troppo pesanti.

<<Ehi,state bene ragazze?>>chiede mio padre uscendo dalla cucina per vedere cosa diamine stiamo facendo.

Lo guardiamo come bambine che sanno di aver fatto un danno.
Lui sposta lo sguardo da noi alle valigie e sorride:<<siete le solite pasticcione,ricordo che anche vostra madre era così>>e scompare di nuovo in cucina con un sorriso stampato in faccia.

Saliti in macchina mi metto le cuffiette,e mentre passa tutta la città alle mie spalle,penso che forse è la cosa più giusta da fare:mi dispiace solo lasciare la casa che ad un tempo era anche quella di mia madre.Non sono neanche andata a salutarla, che meschina!

Qualcuno mi tocca la spalla,e solo quando apro gli occhi noto che mi sono addormentata e che siamo arrivati all'aeroporto.

Riguardo la città ormai illuminata da solo le stelle e la luna: malgrado io e Zac abbiamo chiuso dico:"sto arrivando"e sorrido.

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Buongiorno a tutte stelline,come state??
Oggi è un bel giorno con una sfavillante verifica di inglese...spero che non sia l'unica sfigata per questo...
Buona lettura e al prossimo capitolo.✨❤️

Un cielo senza stelle (wattys2018)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora