1

1K 52 40
                                    

Sapete quando pensate che tutto sia solo ed esclusivamente una coincidenza?

Quando dite <<ma sì,sicuramente il caso ci ha fatto incontrare>> ma dentro di voi pensate solo "ti ho scelto io,perché ti sento mio?"

Bè,ecco cosa mi sta succedendo.Mi trovo su una ruota panoramica,accanto al mio migliore amico:Zac.

Siamo così in alto,che sembra di toccare con mano il cielo,dipinto da glitterini luminosi.

<<Da piccolo volevo volare lo sai?>>mi dice Zac spostando il suo sguardo dal cielo a me.
<<Ah si?E ora che stai quassù come ti senti>>chiedo sorridendo.

<<Mi sento bene,non è male questa sensazione>>ridacchia.
<<Non posso pensarci che domani non ci sarai più>>mi rattristo e abbasso lo sguardo, fin dai tempi dell'asilo mi sono abituata di avere al mio fianco il mio migliore amico.

<<Ehi>>dice alzandomi il mento tra due dita per guardarlo.<<Mh?>>mugolo.
<<Ricorda che la nostra amicizia viene prima di tutto,non ci divideremo mai>>sorride e mi abbraccia.

<<E poi,non credo che a Miami si viva tanto male>>dice per sdrammatizzare e rendermi un po' felice,ma ora,non ci riesco proprio.
<<Lo so,ma a pensare che saremo divisi da 3757 km mi fa stare male,non riesco a sopportare il fatto che ci dividiamo e mentre io mi trovo quà,non so dove tu ti trova>>confesso guardandolo.Ha quell'azzurro spento, i suoi occhi non esprimono nessun sentimento.

Mi stringe la mano e tende l'altro braccio verso il cielo,indicando un punto infinito.
<<La vedi quella stella là?>>mi chiede.
Provo a seguire il punto che sta cercando di indicarmi con l'indice e penso di aver capito a che stella si riferisca.

<<Si,la vedo>>

<<Quella è la stella polare:è l'unico riferimento fisso e sprigiona tantissima luce...>>mi soffermo sul suo discorso pensando a cosa vuole cercare di dirmi:<<...l'unico punto di riferimento fisso che ho io,sei tu,quindi,quando sentirai la mia mancanza,o sarai triste,guarda quella stella,ed è come se io fossi qui con te.>>dice guardandomi intensamente negli occhi, è sempre stato appassionato di astronomia e, malgrado io non ci capisca proprio niente, un po' lo invidio.Di tanto in tanto mi faccio raccontare qualcosa sulle stelle, cercando di capirci il massimo, ma in realtà mi ritrovo al punto iniziale.

Lo abbraccio perdendomi in quella presa possente,calorosa e familiare,che mi ricorda tanto casa.Ricordi di pomeriggi passati nella casetta sull'albero a raccontare storie fantastiche di stelle misteriose, riaffiorano e mi sale un nodo in gola.

<<Sai perché guardo le stelle?>> mi chiede guardandomi negli occhi.
Gli faccio un cenno come per invitarlo a dirmi il motivo.
<<"Si dice che quando una persona guarda le stelle è come se volesse ritrovare la propria dimensione dispersa nell'universo">>.

Lo guardo stupita del discorso che ha appena fatto e sorrido guardando ancora una volta il cielo.Da piccolo avrebbe risposto "perché sono luminose", ma ora è abbastanza cresciuto per fare un discorso maturo.

<<Da piccola pensavo sempre che quella stellina fosse mia mamma>>ammetto guardando l'ultima stella del grande carro, l'unica costellazione che riconosco.
<<Se a quest'ora Samantha fosse stata qui,sarebbe stata molto fiera di avere una figlia come te>>mi tranquillizza abbracciandomi.Già, mia madre è morta quando ero molto piccola e...

<<L'unico rimorso è che io ero lì quella notte e,mentre lei lottava tra la vita e la morte io la guardavo impotente.Non ho fatto in tempo neanche a dirle addio>>mi rattristo a ripensare quel fottuto giorno.E'come se stessi rivivendo momento per momento,minuto per minuto e secondo per secondo,e tutto rimane uguale!

Un cielo senza stelle (wattys2018)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora