3

2.5K 242 32
                                    


8 Settembre 2021

Non sapeva neppure per quale motivo, alla fine, avesse deciso di andare. Si sentiva completamente paralizzato all'idea di rivedere Claudio. Per quanto fosse stato difficile fare a meno di lui, per quanto il desiderio di rivederlo fosse assoluto, nutriva una paura indistruttibile di fronte alla prospettiva di riaverci a che fare.

Aveva dovuto forzarsi, ripetersi che lo faceva per se stesso, che avessero bisogno di quel momento. E in effetti lo pensava. Se aveva deciso di tornare da Glasgow, una città che per quanto non sua gli aveva regalato una vita serena e un equilibrio che gli mancava da tanto, lo aveva fatto per smuovere qualcosa in Claudio. Non poteva credere che la persona che aveva conosciuto per lungo tempo fosse scomparsa da un momento all'altro lasciando il posto a qualcuno a lui completamente estraneo. Lui e Claudio erano stati il porto sicuro l'uno dell'altro, quello in cui si torna ogni volta che il mare è in tempesta, anche quando si è distanti da anni.

Quella volta però era tutto diverso. Non si sentivano da un'eternità, e non si vedevano da ancor più tempo. L'ultima volta in cui si erano visti avevano deciso di chiudere per sempre la loro relazione, e Mario era stato sicuro, un tempo, che nulla avrebbe potuto fargli cambiare idea.

Mentre guidava, consapevole che sarebbe bastato un attimo per cambiare nuovamente tutte le convinzioni della sua vita - e sarebbe stato l'attimo in cui i loro occhi si sarebbero incrociati di nuovo - si chiese come potesse trovarsi sempre al punto di partenza. Non esisteva niente al mondo che potesse distogliere la propria attenzione da Claudio. Finiva sempre per tornare da lui, in qualche modo.

Arrivò con qualche minuto di ritardo al lago di Garda, e si rese conto subito che non se la sentiva di partecipare a quel pranzo.

D'altra parte cosa c'entrava lui in mezzo a tutte quelle persone che un tempo erano state sue amiche, ma che non ci avevano qualche mese per rimpiazzarlo con Francesco? Le stesse persone che non solo avevano accettato qualcuno che non fosse lui al fianco di Claudio, ma che gli avevano anche lasciato spazio nella propria vita, non preoccupandosi di ferirlo o di fargli del male.

L'unica che si era tenuta fuori da tutto quello era Valentina. L'unica persona rimasta unicamente dalla sua parte, ma che in quel momento non era lì, rimasta a Londra per lavoro. A pensarci bene avrebbe dovuto prendersela anche con Paolo. Non era diverso da tutti gli altri che lo avevano trattato come se fosse una figurina interscambiabile e senza valore.

Attraversato da questo pensiero scese dalla vettura e piantò i piedi a terra cercando di mantenere un contatto con la realtà. Chiuse gli occhi ed inspirò forte l'aria autunnale. Gli era mancata casa sua, doveva ammetterlo.

Finché non vai via non ti rendi conto di quanto sia forte il senso di appartenenza ad un posto in cui sei stato tutta la vita. Credi di poter cambiare la tua vita con un soffio, che basti volare da qualche parte per dimenticare quello che sei stato. E invece il tuo passato ti perseguita, venendoti a cercare ovunque tu sia.

Dirigendosi silenziosamente verso l'ingresso del ristorante da cui mancava da anni, ormai, si rese conto che l'unico modo per sopravvivere sarebbe stato non pensare.

Non pensare a Claudio e ai suoi occhi verdi che lo avrebbero sicuramente torturato con la fermezza del loro sguardo, con la sicurezza di una decisione presa che non includeva lui.

Eppure doveva provarci lo stesso. Doveva provare a trasmettergli quello che ancora lui stesso sentiva, e lo avrebbe fatto anche se non aveva speranza di riuscita.

Camminò lentamente, come se tardare il più possibile il momento della verità potesse servire a qualcosa. Camminò per raggiungere quella che sarebbe stata la morte celeste e la vita oltre la morte di quegli anni.

Non mi avete fatto nienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora