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11 Ottobre 2021

Quando Claudio dormiva aveva sempre il respiro irregolare. Mario sapeva riconoscerlo alla perfezione, anche se era passato del tempo da quando avevano dormito insieme l'ultima volta. Non importava quanti anni restassero lontani, quanto le loro esigenze cambiassero giorno dopo giorno. Lui riusciva comunque a riconoscere i gesti di Claudio, a leggerli, a interpretarli. Conosceva alla perfezione i suoi movimenti, sapeva cosa amasse mangiare al mattino e, soprattutto, come dormisse la notte.

E Claudio era sveglio. Poteva sentire il suo respiro, percepire alcuni movimenti che gli suggerivano che lì, tra le sue braccia, non stesse dormendo affatto.

Non voleva parlargli, però. Aveva paura che nel farlo avrebbe spezzato l'incantesimo che si era creato tra loro la notte prima. In verità non osava neppure muoversi, esattamente per la stessa ragione. Non sapeva come Claudio avesse preso quello che era accaduto tra loro. Se da una parte era consolante il fatto che fosse rimasto tra le sue braccia per tutta la notte, dall'altra non gli piaceva l'idea che, probabilmente, non avesse chiuso occhio. Questo gli faceva figurare davanti agli occhi un Claudio incerto, insicuro di quanto avrebbe dovuto fare, un Claudio che non aveva ancora preso consapevolezza dei suoi sentimenti e, soprattutto, di come intendesse muoversi per il futuro.

Mario l'aveva capito che, in fondo, era a lui che voleva legarsi. Più che volerlo, in realtà gli era già legato, e questo significava che non avesse scelta, esattamente come non l'aveva lui.

Un conto era provare certe cose, però, e un altro era ammetterlo.

Così si ritrovò a sospirare inconsapevolmente rilasciando l'aria contro il collo di Claudio che gli dava le spalle. Il suo corpo, però, era ancora intrecciato a quello di Mario, e nessuno dei due accennava a voler sciogliere la presa.

Era ormai giorno. Dalle tapparelle proveniva un fascio di luce tremante, e così Mario decise che fosse ora di andare incontro alla realtà.

Umettò le labbra con la punta della lingua e lasciò un bacio dietro al collo di Claudio. Ricordava come il giorno prima avesse esitato per qualche istante quando Claudio gli si era avvicinato. Nonostante lo desiderasse con tutte le sue forze non avrebbe voluto che avvenisse in quella maniera. Aveva paura che per Claudio fosse solo un bisogno del momento, e dopotutto non poteva neanche fargliene una colpa. Nei momenti difficili ci si rifugia sempre nelle persone che si sono più amate.

Eppure la tensione che sentiva nelle spalle di Claudio si sciolse subito dopo quel bacio. Fu come se fosse improvvisamente tornato il Claudio della notte prima, quello che gli aveva dato tutto senza alcuna riserva. L'uomo improvvisamente più consapevole. Mario rise perché, in un modo o nell'altro, era tra le braccia dell'amore della sua vita.

"Buongiorno...", gli sussurrò quindi, e sentì Claudio muoversi tra le braccia.

"Buongiorno.", gli rispose qualche istante dopo, e questo lo rese infinitamente più tranquillo. Era sveglio e non era ancora fuggito.

"Come hai dormito?", decise di chiedergli giusto per fare conversazione.

Claudio scosse la testa in segno di disappunto. "Altra domanda?", chiese soltanto, ma il tono di voce era tranquillo.

"Non hai dormito?", decise di approfondire Mario. Non avrebbero fatto di nuovo l'errore di non parlare.

"No, non... non è facile.", si giustificò Claudio. In effetti era così, e Mario lo sapeva. Tutto il peso di ciò che era accaduto gravava sulle sue spalle e cominciava a farsi sentire per davvero. Eppure la decisione sembrava così scontata. Si erano sempre appartenuti, e questo Claudio lo sapeva perfettamente.

Non mi avete fatto nienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora