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3 Ottobre 2021

Claudio appoggiò la ventiquattrore per terra e si attaccò al citofono. Mille pensieri che gli invadevano la mente, mille interrogativi a cui non era riuscito a dare una risposta, la necessità di avere Mario accanto ma l'impossibilità di fare quello che si sentiva in quel momento. Era tutto così complicato.

Aveva bisogno di tempo, ma d'altra parte il tempo sarebbe stato anche il suo più grande nemico. Altre ore senza Mario, altri giorni senza Mario, chissà quanti.

Con quel pensiero nella mente, una volta sentito il rumore del cancello che scattava, si diresse all'interno del piccolo giardinetto per poi attraversarlo e raggiungere la casa. Sulla porta c'era già sua madre ad aspettarlo.

"Ehi.", gli disse soltanto. Dietro quelle parole c'era molto altro. Un dolore condiviso, un sentimento di sconfitta. Ma anche la speranza, forse.

"Ciao, mamma."

Da quando era andato a monte il matrimonio due giorni prima non aveva ancora parlato sul serio con sua madre. Non c'era stato bisogno di spiegare molto perché lei aveva capito tutto, ma Claudio sentiva la necessità di sfogarsi con lei, di avere un confronto, di sentirsi compreso da qualcuno. Sua madre era la persona giusta per quello.

"Come stai?", gli chiese accogliendolo in casa.

Subito lo investì un odore di buono. L'odore dell'infanzia, quello delle cose più care, dei momenti che non sarebbero più tornati.

Sospirò appoggiando la ventiquattrore sul tavolo.

"Sto bene mamma, dai. Tutto sommato sto bene."

"Beh, ti vedo.", ironizzò lei.

Claudio si morse un labbro. Sapeva che difficilmente non avrebbe notato il suo stato d'animo. Eppure riusciva sempre a sottovalutare quanto lei lo capisse.

"Non ti sarai mica pentito della tua scelta?", gli chiese preoccupata, perché sarebbe potuto accadere anche quello a Claudio. La possibilità che poco dopo aver mandato tutto a monte si rendesse conto di aver sbagliato era abbastanza concreta.

Eppure a lui non era passato per la mente neanche un attimo. Aveva preso la decisione più giusta. Mario era tutto quello di cui aveva bisogno per star bene, probabilmente. Ma lui si sentiva così sporco, e d'altra parte non era neanche giusto buttarsi nelle sue braccia per dimenticare il dolore di un fallimento importante. Si sarebbe affidato a lui probabilmente, sicuramente, ma non in quell'istante in cui era così debole, perché Mario non meritava di raccogliere i suoi cocci.

Ricordava di quanto falsato fosse il rapporto con Francesco, soprattutto all'inizio, quando Claudio stava male e si era affidato totalmente alle sue cure. Francesco era l'unica cosa rimastagli, e lui gli si era aggrappato con tutto se stesso per non sprofondare.

Non voleva che il rapporto con Mario ricominciasse in quella maniera. Certo, Mario non era Francesco, e il sentimento che nutriva nei suoi confronti era ben diverso da quello provato per l'altro.

"No, mamma. Come ti viene in mente?", Claudio scosse la testa.

"So che non è così, ma volevo chiedertelo per accertarmene. E allora qual è il problema?"

"Nessuno.", si affrettò a rispondere Claudio. "Il fallimento, la paura del futuro."

Margherita lo guardò poco convinta. "C'entra qualcosa Mario?", chiese provocando un sussulto in suo figlio. Possibile che fosse così trasparente per lei? "Non vuole stare con te? Non è più innamorato di te?"

Non mi avete fatto nienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora