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A chi ha il coraggio di lottare
per quello in cui crede,
per quello che sente.
E anche a chi non ce l'ha,
perché possa sempre trovare
qualcuno che lotti per lui.


16 Settembre 2021

Il tempo trascorreva inesorabile, e senza fare sconti. Giorno per giorno sembrava contrarsi, come se non vedesse l'ora di passare, contrariamente a quanto Mario sperava.

E quel giorno era anche peggio. Il matrimonio di Claudio si avvicinava, e lui non faceva che pensare alle sue labbra, al suo sapore ritrovato. Non faceva che ricordare il tremore dell'altro sotto i suoi tocchi e l'odore della sua pelle che gli aveva provocato un'intermittenza del cuore. Si era ricordato di quando si erano baciati per la prima volta, lì, su quella panchina. Quando le uniche preoccupazioni, che un tempo pure erano sembrate insormontabili, erano state nascondersi dai propri genitori e dagli amici un po' tradizionalisti. Un tempo molto lontano, che sembrava non esistere più.

Mario cercava di lavorare al nuovo software. Era davanti al pc da ore, ma il suo cervello era come in tilt e la sua mente iniziava a dar segni di cedimento. Non sapeva come fare per evitare che i suoi pensieri deviassero in una certa direzione, volando alla sera prima. Quando aveva chiesto a Claudio di incontrarlo non avrebbe mai immaginato di trovarlo così fragile, e quindi non avrebbe neanche mai sperato di riuscire ad ottenere qualcosa da quell'appuntamento. Per lui era stata già una grande vittoria il fatto stesso che Claudio avesse accettato di andare. Quello che era poi successo gli sembrava così assurdo che si chiedeva se fosse accaduto sul serio, se non lo avesse, invece, solo immaginato.

Claudio era stato suo, per una sera, ancora una volta. Si erano scambiati un bacio che aveva avuto il sapore del passato e, per quanto lo riguardava, anche quello di un'aspettativa per il futuro. Un futuro che forse non avrebbero mai avuto.

Era in momenti come quello che Mario si pentiva delle proprie scelte, sebbene fosse consapevole del fatto che, a suo tempo, andavano fatte. Quando aveva coscientemente preso la decisione di lasciare Claudio sapeva che sarebbe arrivato un giorno in cui si sarebbe maledetto per averlo fatto. Lo aveva saputo da sempre. Eppure se avesse avuto la possibilità di tornare indietro si sarebbe comportato alla stessa maniera. Non poteva fare altrimenti.

Annoiato e stanco chiuse il pc senza aver concluso nulla. Se si fosse mosso di quel passo non avrebbe mai risolto la questione per cui era tornato in Italia, né sarebbe riuscito a far funzionare il nuovo software. Alessandro sembrava aver capito le sue esigenze e non insisteva sul lavoro. Aveva immaginato che ci fosse ben altro dietro quel ritorno, e gli andava bene così. Prima che colleghi erano amici, e gli era sempre stata a cuore la felicità di Mario.

Stiracchiò i piedi sotto la scrivania dondolandosi sulla sedia come faceva da ragazzino quando trascorreva interi pomeriggi ciondolando accanto al tavolo senza la voglia di studiare. Si sentiva di nuovo quel ragazzino, incapace di rendere concreti i suoi sentimenti, incapace di lavorare, di studiare. Un ragazzino perso nelle sue vecchie abitudini di pensiero. Un ragazzino che, per la prima volta dopo tanto tempo, però, era tornato spensierato.

Ultimamente accadeva che, invece di svegliarsi ogni notte con gli incubi, il suo sonno fosse disturbato da altri pensieri, strettamente legati a Claudio. Al loro amore perso, ma mai per davvero, e al matrimonio imminente di quello che ancora considerava l'amore della sua vita.

Si decise ad infilare il laptop nello zaino e indossò la giacca per uscire e tornarsene a casa, sfinito più degli altri giorni, l'immagine degli occhi lucidi di Claudio e della sua confusione dopo il bacio ben piantata nella testa.

Scese le scale di corsa, ma non appena uscì all'esterno dell'edificio una ventata d'aria gelida lo investì di colpo.

Claudio era lì, esattamente di fronte a lui, poggiato al muretto, una gamba piegata all'indietro per sorreggersi e una sigaretta tra le dita. Gli sembrò il ragazzino di un tempo, quello che aveva imparato ad amare nel quotidiano, con tutte le sue imperfezioni.

Non mi avete fatto nienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora