6

2.6K 267 46
                                    




14 Settembre 2021

Non era facile continuare con la vita di sempre, dopo la scena a cui aveva assistito. Eppure non si era trattato di un gesto particolarmente intimo. Nulla di così sconvolgente se visto da occhi esterni di chi non era coinvolto nella faccenda. A Mario aveva fatto male, invece, la familiarità che aveva visto in quella situazione. Un equilibrio che gli era parso evidente e con cui ancora non aveva fatto i conti. Fu come se d'improvviso la presenza di Francesco fosse diventata reale, come se prima di quel momento non l'avesse mai veramente considerato.

Sarebbe andato via. Sarebbe tornato a casa sua, a Glasgow. Avrebbe continuato la sua insulsa vita e messo fine a quell'assurda situazione. Non poteva pretendere che Claudio lo amasse, e annullasse quindi il matrimonio con Francesco. L'amore non si esige.

Lo stava comprendendo pian piano, da quando aveva visto Claudio e ci aveva parlato per qualche fugace minuto. Si era reso conto che l'altro non provasse più gli stessi sentimenti del passato. Poteva rendersene conto dal modo che aveva di rapportarsi a lui, dal fatto che fosse sfuggente e restio ad averci a che fare, mentre in passato lo aveva sempre cercato.

Chiuse gli occhi e si lasciò andare sul divano, cambiando i canali della tv a caso. Aveva imparato anche la bellezza della solitudine, da quando viveva da solo in un altro paese. Eppure, nonostante tutto, sentiva qualcosa di mancante.

Non aspettava nessuno, per questo fu stupito di sentire il suono del citofono. Si stiracchiò sul divano e si trascinò a rispondere convinto che si trattasse di sua madre o tutt'al più di Valentina. Così, quando alzò la cornetta per chiedere chi fosse e sentì quella voce, rischiò di avere un mancamento per la sorpresa.

"Sono Claudio.", sentì dire dall'altro. E la naturalezza con cui lo aveva detto, la tranquillità con cui si era presentato alla sua porta, lo colpirono più del consentito. Fu come se si trattasse di una scena di vita quotidiana che non avesse nulla di anomalo. Come se non esistesse il dolore dietro quelle due semplici parole. Senza pensarci ulteriormente gli aprì il cancello e poi subito anche la porta.

Non aveva fatto in tempo a immaginare un possibile motivo per il quale se lo fosse trovato sotto casa, né aveva avuto modo di pensare a cosa dirgli, che Claudio fu subito davanti a lui, alla sua porta.

Mario lo guardò intensamente, come a voler leggere nel suo sguardo o nel suo atteggiamento il motivo per il quale fosse andato da lui, ma non riuscì a trovare una motivazione valida. Non riusciva ad immaginare nulla. Nessuna valida ragione per la quale Claudio avesse preso quella decisione.

"Ciao, Mario.", disse con una voce lievemente incrinata.

Mario conosceva Claudio, e soprattutto era in grado di riconoscere quando il suo ex fidanzato fosse in crisi, e quello gli sembrava assolutamente uno di quei momenti.

Non ci aveva neppure ancora parlato, ma quello sguardo perso gli raccontava un'infinità di cose ancora non dette.

"Ciao, Claudio... sono stupito di vederti qui.", ammise mentre l'altro entrava in casa timidamente.

Non avrebbe fatto in modo di facilitargli il compito. Non aveva alcuna intenzione di aiutarlo. Claudio doveva spiegargli esattamente quale fosse il motivo per cui era lì.

"Anch'io lo sono.", gli rivelò. "Non pensavo che sarei mai venuto. Ma ho imparato a non fare mai previsioni, quando si tratta di te."

Mario sorrise appena. Il senso di familiarità che Claudio gli trasmetteva sempre, nonostante gli anni trascorsi, era quanto di più bello gli fosse rimasto.

Non mi avete fatto nienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora