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13 Ottobre 2021

Fu il respiro di Claudio contro la sua nuca a svegliarlo quella mattina. La prima cosa che vide quando aprì gli occhi fu la finestra con le tende chiuse ma le persiane esterne aperte. La sera precedente, per la fretta, non aveva provveduto a chiuderle. Quello che percepì subito dopo fu il movimento dei piedi di Claudio intrecciati ai propri. Quindi era lì. Era rimasto lì, e anche solo per questo poteva provare a tirare un sospiro di sollievo.

Si chiese cosa potesse esserci di più importante che quello, nella vita. Lui e Claudio abbracciati stretti per tutta la notte. La sensazione che quella fosse la volta giusta. Il desiderio di non lasciarsi più. Eppure non era ancora totalmente sereno. La presenza di Francesco lo preoccupava abbastanza, e anche il fatto di dover dire a Claudio di aver già visto nonna Lia era un problema, per quanto lo riguardava. Temeva che Claudio potesse arrabbiarsi di quell'iniziativa e, soprattutto, per non avergliene parlato prima.

Si alzò bruscamente dal letto rimanendo seduto sul materasso, senza il coraggio di voltarsi verso Claudio per non scoprire che si fosse trattato di un sogno che il tempo avrebbe spazzato via. Ma passò appena qualche secondo e si ritrovò le gambe di Claudio intorno alle proprie, il petto dell'altro ad aderire con la sua schiena e le braccia che gli cingevano appena le spalle.

"Buongiorno.", gli sentì dire, e sussultò sentendo quanto tranquilla fosse la sua voce. Per questa ragione dovette ammettere che andava tutto bene. Andava tutto bene o Claudio non sarebbe stato così tranquillo.

"Buongiorno.", gli rispose quindi lasciandogli un bacio sul dorso della mano. Non ricordava di aver dormito così bene neanche l'ultima volta che erano stati insieme.

"Come va?", gli chiese infatti Claudio. "Sei riuscito a dormire stanotte?"

Aveva sempre saputo della sua difficoltà a prendere sonno, e sapeva anche che Mario non dormisse senza la luce dell'abat-jour accesa, da quando c'era stato l'attentato. Eppure quella notte si era persino dimenticato di un particolare che solitamente era per lui così rilevante.

"Sì... ho dormito una meraviglia.", gli confessò, godendosi le labbra di Claudio poggiate sulla sua nuca in un accenno di bacio. "Solo... devo dirti una cosa."

Sentì il cuore di Claudio battere forte a contatto con la sua schiena. Probabilmente si stava chiedendo per quale motivo si sentisse così, e perché fosse agitato. Erano stati bene, nulla avrebbe potuto essere meglio di com'era.

"Dimmi...", gli sussurrò con voce flebile.

"Ieri non ti ho detto una cosa. E ora mi sento un po' a disagio a farlo perché forse non dovrei, però non me la sento di mentirti.", gli rivelò. Lo sentì trattenere il respiro e poi rilasciarlo sulla sua schiena.

"Cosa?" La sua voce non tradiva alcuna emozione particolare, neanche preoccupazione.

"Avevo già incontrato Lia. Ci siamo visti qualche giorno fa.", gli disse alla fine. "Prima che io venissi da te. È stata lei ad invogliarmi, a darmi il coraggio per tornare a cercarti dopo tutto quello che stava succedendo. Avevo troppa paura di sbagliare ancora.", gli disse continuando a dargli le spalle. "Ma avevamo deciso di non dirtelo, ce l'eravamo promessi."

Claudio non parve stupito da quella rivelazione, anzi, lo strinse più forte. "Lo so."

E tutto si fermò in quell'istante. Mario si voltò verso di lui con un'espressione interrogativa. "Come? Lo sai?", gli chiese stupito. Non si aspettava proprio che Lia gli avesse già rivelato tutto. In fin dei conti avrebbe dovuto essere perfino arrabbiato, perché aveva tradito la loro promessa, ma non riusciva ad esserlo con Lia. Arrabbiarsi non aveva senso, poi, se Claudio gli dimostrava di non essere a sua volta arrabbiato con lui.

Non mi avete fatto nienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora