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Passano svariati minuti, le persone escono da qui senza notare la mia presenza e, ben presto, il ristorante viene chiuso. Sbuffo esasperata. Ci sta mettendo davvero molto. Ma quanto gli ci vuole? Mi chiedo se non si sia fermato proprio ora a fare rifornimento al benzinaio, visto che mi era parso che non avesse prestato molta attenzione al rosso della macchina.

I minuti passano lentamente e ogni folata di vento che alza le foglie mi fa accapponare la pelle. Senza contare i lampioni impiantati nella zona circostante, i quali iniziano a lampeggiare in modo inquietante. Resto con il naso per aria a guardarli preoccupata.

Senza rendermene conto, mi ritrovo completamente al buio. Trattengo il fiato e mi guardo intorno con occhi sbarrati. Da sola e al buio, mi sento molto nervosa e non mi va di continuare a rimanere qui.

La porta del ristorante si apre di nuovo, ma questa volta sono solo i dipendenti che hanno finito di risistemare il tutto e stanno chiudendo il ristorante. Mi lanciano un'occhiata perplessa, alcuni anche rammaricata, prima di andarsene con le proprie auto.

Quando mio zio ritornerà dal suo lavoro, lo obbligherò a comprarmi un'auto o una moto. Qualsiasi cosa - va bene anche usata - purché possa usarla per muovermi, senza dover aspettare che qualcuno mi venga a prendere!

Osservo immusonita l'insegna spenta del ristorante, e decido di incamminarmi verso la piazza illuminata. L'avrei dovuto fare sin da subito, invece di continuare a stare piantata qui come una stupida. Mio cugino non si è ancora fatto vedere. Quando lo vedrò, gli farò una bella sfuriata...

Compio pochi passi e provo una spiacevole sensazione: è come se qualcuno mi stesse osservando, e tale sensazione si concentra tutta sul collo facendomi alzare i peli sulla nuca.

Mi fermo e mi guardo intorno circospetta, ma non vedo niente di inquietante, a parte una via alberata e vuota e poco illuminata. Aggrotto la fronte, turbata e con le palpitazioni a mille. Incrocio le braccia al petto e stringo con forza il giacchetto nero facendolo aderire al corpo. Queste improvvise sensazioni mi stanno facendo sentire freddo, perciò riprendo il cammino. Mi blocco di colpo, ora inizio a sentire uno strano rumore di passi che va man mano crescendo. Il rumore sembra essere una sorta di ticchettio metallico che si disperde nell'ambiente con uno strano riverbero. Ma che diavolo sta succedendo?

Mi si gela il sangue nelle vene e trattengo il fiato terrorizzata, mentre il battito del cuore aumenta con prepotenza e con violenza. Cerco di nuovo di vedere se c'è qualcuno, ma la via continua a essere vuota. Okay, forse sto solo diventando paranoica, dopotutto siamo stati fino a poco prima a parlare di queste sparizioni... Mi guardo intorno, anche se è del tutto inutile. È buio. Sono sola e non c'è nemmeno una macchina in circolazione. Okay, ora voglio trovarmi a tutti i costi in una zona più illuminata.

Le mie gambe scattano con rapidità in direzione della piazza, come se non vedessero l'ora di allontanarsi da questo posto. Ho quasi raggiunto l'uscita di questa via. Con la coda dell'occhio, vedo delle strane ombre scure superarmi con una velocità sinistra e incredibile e mi tagliano la strada.

Mi fermo di colpo e quasi scivolo sull'asfalto. Cerco di reggermi come meglio posso, stendendo un braccio indietro e piegando le ginocchia in avanti e leggermente di lato. Mi alzo con cautela, mentre osservo esterrefatta e terrorizzata le due figure che ho davanti a me. Oh, Dio..., esclamo con la bocca spalancata per il terrore. Voglio urlare, ma la voce se ne è andata via di colpo.

Le losche figure sono degli esseri umanoidi. Hanno delle gambe sottili e delle lunghe braccia simili a quelle umane, ma ugualmente esili in proporzione con il resto del corpo. La testa, leggermente appuntita verso l'alto, ha un paio di occhi neri e leggermente più grossi dei nostri; due forellini per il naso e una bocca le cui labbra sono così sottili da risultare invisibili. La pelle, verdastra, sembra essere ricoperta da una strana copertura resistente, simile a una divisa. Le creature mi osservano ferme, mentre emettono degli strani suoni gutturali davvero inquietanti, come le loro movenze sinuose.

Nuras I : I Rapimenti - Le Scelte [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora