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La prima persona che trovo è Sam, ma intravedo anche il Lix. Rallento la corsa molto prima di raggiungerli e mi acquatto silenziosamente contro il muro.

Mi si contorce lo stomaco. Non si è accorto nemmeno della creatura che gli si sta avvicinando minacciosamente e silenziosamente da dietro le spalle.

La creatura fa un balzo in avanti, inspiro l’aria, spaventata, e agisco d’istinto: porto la mano in avanti, urlando il nome del mio amico, e creo un campo di forza attorno a lui.

Il rettile colpisce la barriera e viene scaraventato all’indietro per il contraccolpo. Trattengo il fiato, sorpresa e terrorizzata, mentre me lo vedo venire addosso.

Cerco di evitarlo, ma sono presa alla sprovvista e non riesco a scansarmi in tempo: cado a terra, tramortita e schiacciata dal peso del rettile, che è privo di sensi.

Sento uno strano rumore sordo ronzarmi nelle orecchie, credo di aver sbattuto la testa troppo forte. Il mondo gira e non riesco a muovere come voglio le braccia.

Chiudo gli occhi per cercare di vincere le vertigini, ma li riapro quasi subito nel sentire un rumore inquietante, come di un oggetto di grosse dimensioni che sta cadendo a peso morto.

Alzo lo sguardo e mi si gela il sangue. Urlo spaventata e comincio a muovere le braccia con frenesia, nell’intento di togliermi il suo corpo da sopra, il più veloce possibile.

Mi libero del corpo del rettile lottando con le braccia e le gambe. Scatto di lato e sento il rumore dell’impatto alle mie spalle che mi fa sbilanciare in avanti e cadere sulle ginocchia.

Ignoro il dolore sordo e mi giro, mentre una nube di polvere e detriti mi viene addosso, avvolgendomi.

Mi copro il viso e stringo gli occhi in due fessure per cercare di schermarli dalla polvere. Tossisco spasmodicamente, mi manca l’aria.

Sento di nuovo un ronzio alle orecchie. “Ayl!”, ruggisce la voce di Eco, spingendomi a guardare davanti a me.

Dall’interno della nube di polvere, esce il corpo agile e scattante di Alex che mi viene contro per colpirmi con la sua spada.

Sussulto e mi irrigidisco, sorpresa. Mi è davanti, pronto a calare un fendente, tuttavia, poco prima che mi colpisca, scatto di lato e mi rigiro ritrovandomi alle sue spalle. Nello stesso tempo, ho notato che la creatura è ritornata ad attaccare Sam, che, non più colto di sorpresa, la colpisce con un potente destro sul muso e la fa cadere a terra, forse finalmente priva di sensi.

Alex ritorna all’attacco. Non ho il tempo di pensare: ghiaccio rapidamente entrambe le braccia, facendole diventare degli spuntoni acuminati abbastanza resistenti, e paro ogni suo colpo.

Non so come succede, ma mi ritrovo a dover fronteggiare il trio al completo. Il mio sguardo incrocia quello di Janek, che mi viene incontro con il chiaro intento di uccidere.

Il mio cuore manca un battito. So che non mi riconosce e che dovrei attaccarlo, ma non riesco più a controllare il mio corpo. Vacillo e indietreggio, incespicando sui miei stessi piedi; lui approfitta delle mie esitazioni, dopotutto sono solo una nemica.

Indietreggio ancora, non ho il coraggio di colpirlo.

Ayl, ma che stai facendo! Combatti!”, mi urla Eco, attonita.

Non posso! Non posso combatterlo!, esclamo, affannata, mentre evito tutti i loro attacchi. Non ci capisco più nulla: ho fendenti dritti e roversi sgualembro in una successione così rapida e violenta che non ho nemmeno il tempo di riprendere fiato.

Paro e allontano con velocità sorprendente ogni loro attacco. Questi attacchi non hanno niente a che vedere con i combattimenti amichevoli fatti nelle varie palestre. Ho una tremenda paura, ma non ho nemmeno il tempo di pensarci se non voglio rischiare di perdere la vita a causa loro e a causa della mia insicurezza.

Mi risuonano in mente le parole di Sam: “Come reagirai, quando li vedrai?

In quel momento ho dovuto dare una risposta che facesse comodo a entrambi: io perché ero determinata a venire e lui perché si voleva sentire rassicurare sul fatto che non provassi più nulla per alcuni membri della Base e che fossi diventata una Nahass a tutti gli effetti.

Io non mi ci sento, una Nahass… Non riuscirò mai a combatterlo…

Sì che puoi! Janek non sa che tu sei viva! Ma se non vuoi combatterli, almeno disarcionali!”, ammonisce, irritata.

Annuisco e mi aggrappo a questa possibilità. Eco ha ragione: l’unico modo che ho per non fargli del male è disarcionarlo.

Stringo i denti e cerco di invertire le danze. Uso le mie braccia come delle spade e riprendo a colpirli solo per mettere più distacco possibile tra me e loro.

Appena ne ho la possibilità, mi creo un varco, mi allontano da loro e ci osserviamo a vicenda, grondanti di sudore.

Li scruto con attenzione e inizio a pensare a una strategia per disarcionarli dalle loro armi.

La mia attenzione viene momentaneamente catturata a destra. Con la coda dell’occhio, vedo Sam continuare a combattere contro il rettile, che stranamente non ne vuole sapere di rimanere a terra privo di sensi.

Dirotto rapidamente la mia attenzione verso i tre ragazzi, che continuano a guardarmi, affannati e con uno sguardo truce. Decido di fare una mossa azzardata, sciogliendo, come prima cosa, l’incanto che ho sulle braccia.

I tre mi guardano curiosi e perplessi, molto probabilmente si staranno chiedendo il perché del mio gesto. Dopotutto, in questo modo, sono vulnerabile ai loro attacchi.

Continuo a osservarli in silenzio, senza muovermi dal mio posto. Dovranno venire loro, se vorranno attaccarmi.

Finalmente capiscono che gli sto concedendo di fare la prima mossa e li vedo scattare in avanti.

Ho uno strano fremito, ma non di paura, bensì di eccitazione: sento l’adrenalina scorrere in tutto il corpo, regalandomi una sensazione che non saprei descrivere.

Così, anziché scappare, aspetto che mi raggiungano per attuare la mia offensiva: mi muovo con un’agilità che non credevo di possedere e tocco le lame delle loro spade.

Nuras I : I Rapimenti - Le Scelte [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora