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Delle catene non c'è bisogno: questi bastardi sanno che non posso fuggire da loro.

Usciamo da questa via e ci dirigiamo nuovamente verso la sala ovale. Imbocchiamo un'altra entrata sempre a sinistra e saliamo le scale. Mi sento un po' a disagio a essere scortata in questo modo, senza contare le occhiate incuriosite degli abitanti di questa base.

Giungiamo in un grande atrio e, anziché prendere le scale, ci dirigiamo verso una piattaforma enorme e quadrangolare che ci condurrà al piano designato.

Ci fermiamo all'ultimo e riprendiamo a camminare; le due guardie si fermano davanti a una stanza con una porta in legno e mi fanno scendere dalla pedana. Aprono la porta senza nemmeno annunciarsi e mi fanno entrare.

Mi guardo intorno curiosa: la stanza è un ufficio con le pareti coperte da delle librerie molto grandi e stracolme di libri. All'interno di questa stanza ci sono Dharm e altri due ragazzi molto simili a lui e a noi terrestri. Quello che gli è accanto è leggermente più alto di lui e sembra il meno robusto del gruppo. Indossa una divisa diversa dalla solita che ho visto: è molto simile ha un camice da laboratorio, ma la lunghezza supera di poco le natiche e la rifinitura dei bottoni è molto particolare: partono dalla spalla destra e arrivano sul fondo del camice seguendo una linea obliqua.

La sua carnagione è rosea, i suoi capelli oro, spettinati,  si abbinano magnificamente ai suoi occhi color miele.

Anche l'altro ragazzo ha circa la stessa altezza del primo; la sua carnagione è chiara, i suoi capelli sono di uno strabiliante rosso-arancio, mentre gli occhi sono di un colore verde scuro. Indossa la stessa divisa di Dharm, ma di un colore tendente al rosso scuro e con le rifiniture arancione scuro.

Certo che sembra più un predatore piuttosto che un militare, della serie "se gli sguardi potessero uccidere". Un brivido mi corre lungo la schiena al solo pensiero, ma cerco di nasconderlo.

Tutti e tre stanno sghignazzando davanti al monitor di un computer fatto interamente di vetro. Mi blocco nel vedere che stanno osservano la mia scena dello smontaggio dell'armadio, nella stanza della doccia. L'inquadratura è posta davanti alla cabina, in una posizione poco più alta dell'armadio, ma è comunque impossibile per loro vedermi mentre mi lavo. Dunque era lì la telecamera... Mi sento ardere dentro per l'imbarazzo, ma soprattutto per la rabbia e il disgusto.

È Dharm il primo ad accorgersi di noi. Appena lo fa, blocca subito la ripresa e si distende sulla sedia con un'aria stranamente imbarazzata. I due ragazzi, invece, si alzano dritti e mi osservano con sguardi maliziosi.

Il rosso fischia la sua approvazione. «Gran bell'acquisto! Il Principe ne sarà contento!» commenta con un sorriso beffardo, nella mia lingua.
Le mie guance vanno a fuoco per l'imbarazzo e l'umiliazione. Sono convinta che lo abbia detto per vedere la mia reazione, infatti gli vedo distendere di più il ghigno che ha stampato in faccia.

Dharm mostra un debole sorriso e poi fa cenno alle guardie di andarsene. Queste annuiscono e se ne vanno, chiudendosi la porta alle spalle e lasciandomi con questi tre.

«Siediti, Ayl, non rimanere in piedi» mi sprona e mi mostra una sedia. Rimango a fissarla perplessa. Questa è una sedia? Sembra più un imbuto che fluttua per aria a una trentina di centimetri da terra! Mi riscuoto e mi accomodo senza, però, nascondere una certa inquietudine.

«Ha anche un bel nome!» commenta, sorpreso, quello di prima.

Non riesco a controllarmi e lo fulmino con lo sguardo, irritata dal suo atteggiamento. Già devo sopportare il fatto che sono stata portata via dalla mia famiglia e che devo lavorare per loro per poter sopravvivere, non riesco a sopportare anche questo.

Nuras I : I Rapimenti - Le Scelte [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora