Nuras I : I Rapimenti - Le Scelte [Completa]

12

12

Mi sorprendo quando sento la voce incrinarsi e le lacrime sul punto di uscire. Credevo che ce l'avrei fatta a resistere, ma a quanto pare non sono ancora forte abbastanza.

La presa di Ax vacilla fino ad allentarsi del tutto e mi guarda con occhi sbarrati per la sorpresa e per la confusione. «Che cosa mi stai dicendo?» Molla il mio volto e incrocia le braccia all'altezza del petto in un chiaro segno di protezione.

Mi massaggio il viso dolorante e annuisco con un sorriso triste. «Avevo quattro anni quando accadde. Io non ricordo nulla, se non che era notte fonda e che i miei parenti mi rivelavano tutto» spiego ed emetto uno sbuffo per calmare la voce che mi trema. Osservo in silenzio l'espressione sconcertata di Ax.

«Perché me l'hai voluto dire?» mi chiede, perplesso, e mi lancia uno sguardo turbato.

«Per farti capire che in fondo non siamo poi così tanto diversi» gli spiego e mi arrischio a mostrargli un sorriso triste. «Abbiamo perso entrambi i nostri genitori da piccoli per colpa dei... terrestri. Però, vedi, non posso fare un torto a qualcuno solo perché sono stati uccisi. Con la violenza non si risolve mai nulla» proseguo.

Si lascia scappare un'esclamazione sconcertata e torna a guardarmi con astio. «Certo, ma appena scoprirai il suo nome e l'indirizzo vorrei proprio sapere cosa farai!» esclama, si blocca e mostra un ghigno di derisione. «No, aspetta, lo prevedrò io per te: lo ucciderai! Ecco cosa farai! Tu e la tua stirpe siete solo capaci di parlare a vanvera sul giusto modo di comportarsi, quando, invece, agite in tutt'altro modo dando prova di brutalità e animalità!»

Scuoto la testa con aria grave. «Ax, non risolverei nulla perché non ritorneranno indietro. Non li vedrò mai entrare dalla porta della mia abitazione, sorridermi e comportarsi come dei genitori; non li vedrò mai ridere, divertirsi... vivere. Ormai sono morti» gli rispondo con un groppo in gola. «Ma su una cosa hai ragione: la natura umana è portata alla violenza, tuttavia ci sono persone che credono fermamente nella pace e in ciò che dicono e sono un modello da seguire perché loro stessi seguono i propri ideali» aggiungo e il ghigno sparisce dal suo volto.

Le sue sopracciglia si vanno a unire formando un'espressione furiosa. «E, allora, poco fa? Che mi dici? Hai sbattuto Xhefion al muro solo perché ti ha toccata! Non è, forse, anche quella una forma di violenza?» riprende a ribattere alzando il tono della voce.

Cerco di mantenere la calma e di tenere un tono di voce controllato e basso per non farlo irritare più di quanto stia facendo in questo modo. «Sì, è vero anche questo, ma ti ricordo che prima, con Gharb, non ho mosso un dito... E poi sono costretta a comportarmi in questo modo perché qui, in mezzo a voi, i primi ad usare violenza siete stati... siete proprio voi» gli faccio notare con uno sguardo serio.

Il suo viso è paonazzo. Si scaglia di nuovo contro di me facendomi sussultare per la paura e mi afferra il collo con brutalità, sbattendomi nuovamente contro il muro con violenza. Lo guardo atterrita e poggio le mani sulle sue cercando di fare una pressione inversa per togliermele. Dannazione, mi manca l'aria!

«Ripetilo se hai il coraggio!» urla, più rabbioso di prima, e fa pressione sulla mia gola. Sebbene abbia una paura profonda e mi penta di come abbia esagerato con lui, non posso fare a meno di sorridere. «Cos'hai da sorridere, rashtar!» urla e stringe ancora di più la presa. Mi sfugge un gemito.

«Ax, smettila! Se è vero quello che hai detto, Janek non ne sarà molto contento! E tu, Ayl, smettila di istigare Ax!» ci ammonisce Xhefion, arrabbiato, ma anche preoccupato.

Lo ignoro e continuo a fissare il biondo. «Chi... Chi è il terrestre ora tra noi due?» biascico a fatica.

Ax ha un profondo sussulto e si allontana da me. Si lascia cadere di peso appoggiando la schiena sulla panca ribaltata e mi guarda spaesato. Tossisco in cerca d'aria e scivolo lentamente per terra strusciando contro il muro freddo, mentre mi massaggio il collo dolorante. Ci osserviamo ansanti allo stesso livello.