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Janek mi sta aspettando fuori, davanti alla porta, con un sorriso sghembo. Le farfalle tornano a svolazzare nel mio stomaco nel vederlo e nel ricordare il mancato bacio di ieri. È bellissimo. Ma devo mantenere la calma: non voglio che si accorga di quello che sto stranamente provando per lui.

Saluta amichevolmente il suo amico e ringrazia sia lui che Clonega di avermi scortata fin qui. Xhefion mi saluta e se ne va portandosi appresso la ragazza e avvisandomi che me la manderà non appena finirò gli allenamenti.

«Allora, la mia allieva ha riposato bene?» domanda Dharm con tono giocondo. Il mio cuore manca un battito e inizio a sudare freddo, mentre divento consapevole che sono rimasta da sola con lui...

E basta! Finiscila con questa manfrina!, sbotta la mia parte razionale.

Mi riscuoto e mi concentro sulla sua domanda escludendo il resto. Mento anche con lui, come ho già fatto con Xhefion. Anche Janek cambia espressione e mi osserva intensamente. Probabilmente non gliel'ho data a bere, ma non vuole perdere tempo o insistere facendo domande personali. «Okay, va bene, entriamo» dice, alla fine, e mi apre la porta per farmi entrare per prima.

La palestra è enorme. Forse quanto quell'altra, ma, comunque, abbastanza grande per una sola persona. Inoltre, mi sembra che ci siano più percorsi a ostacoli rispetto all'altra.

Al centro della stanza ci sono due tappetini a terra già pronti per noi. «Dobbiamo sederci lì?» gli chiedo indicandoli, mentre ci avviciniamo. Annuisce in silenzio e mi fa cenno di sedere per prima sul tappetino, affrettandosi, poi, ad accomodarsi anche lui davanti a me. «Da dove cominciamo?» gli chiedo, agitata.

Sorride divertito. «Sei proprio impaziente di iniziare, eh?» esclama di buon umore. Arrossisco. «Comunque, la storia è incentrata essenzialmente sul mio pianeta, Nuras» inizia e mi sento subito incuriosita da questo nome. «Forse voi lo avete anche avvistato di recente: si tratta di un pianeta con un'orbita molto grande a causa di un sole che è molto più grosso del vostro... Credo, però, che ancora non abbiate scoperto il nostro sistema solare» continua a spiegare con voce seria e senza mai distogliere lo sguardo da me.

Cerco di capire se mi sta prendendo in giro o se sta dicendo il vero. Possibile che si tratta dello stesso pianeta che gli astronomi inglesi, dopo la glaciazione, hanno avvistato e chiamato Niflheimr?

Ricordo che mi spiegarono che solo dopo cento anni circa, verso la fine della Terza Guerra Mondiale, si è capito che, ovviamente, questo non può essere il temuto Nibiru che, secondo gli antichi scritti dei sumeri, ci avrebbe dovuto "uccidere" causando calamità sul nostro pianeta e via discorrendo. Ricordo anche che questo pianeta, a quanto pare Nuras, è stato classificato come un pianeta inabitabile perché soggetto a una glaciazione perenne, da questo il suo nome Niflheimr, ovvero ''Terre delle nebbie'', il regno di ghiaccio e del freddo della mitologia norrena. Non riesco a credere che si tratta di Nuras...

«Hai capito di quale pianeta parlo, non è vero?» mi chiede, riportandomi al presente. Annuisco, anche se poco convinta.

«Sì, ho capito qual è... Non sapevo che ci fossero abitanti su questo pianeta» spiego, turbata, e lo guardo negli occhi.

Sorride dolcemente, poi si sistema meglio sul tappetino. «Beh, mi sembra normale che non sappiate nulla di noi. È grazie alla nostra tecnologia se siamo riusciti a rimanere invisibili ai vostri occhi: abbiamo usato dei pannelli particolari che mandano degli impulsi elettromagnetici per impedire ai vostri sensori di captare tutto ciò che vi può far capire la nostra presenza sul pianeta.»

Nuras I : I Rapimenti - Le Scelte [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora