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Dopo il colloquio, usciamo in silenzio dall’ufficio di Dharm. «Ayl» mi chiama, all’improvviso, Xhefion con voce seria.

Mi irrigidisco e mi volto di scatto verso di lui. «Non una parola sul mio comportamento di prima!» lo aggredisco, infuriata.

Xhefion si ferma di colpo e mi guarda sorpreso e scuote la testa. «Assolutamente no! Voglio solo dirti che puoi contare su di me» mi dice, invece, facendomi sentire immediatamente in colpa. «Sai che non mi importa di ciò che ti ha detto Janek» prosegue, incurante di usare un tono alto proprio davanti alla porta del suo amico.

Sorrido, commossa. «Grazie, Xhef» gli dico con la voce che mi trema e con le lacrime che sono sul punto di uscire. Se non ci fosse stato lui, non so come sarei potuta sopravvivere qui.

Annuisce un paio di volte. «Molto bene, ti lascio riposare. Ci vediamo domani mattina» mi saluta, guarda Clonega e le stringe un braccio con affetto, prima di voltarsi e avviarsi verso le scale.

Osservo attentamente la ragazza incappucciata. Sembra che abbia voglia di seguirlo. «Clo', che fai?» le chiedo, cercando di non mostrarle un sorriso malizioso.

Lei si riscuote e si volta verso di me con la bocca leggermente schiusa e il corpo teso. Ormai, sono diventata abbastanza brava a conoscere i segnali del suo corpo.

«Perché non vai da lui? Tanto io andrò a riposarmi» la incoraggio e lei si riscuote, sorpresa, chiedendomi se ne sia sicura. Capisco che vorrebbe essermi di conforto, così sorrido e annuisco, incoraggiandola di nuovo a seguirlo. Qualcosa mi dice che forse si sia presa una cotta per lui e che il sentimento sia ricambiato. Voglio solo che siano felici.

Clonega mi sorride con riconoscenza e, dopo avermi abbracciata, si volta per raggiungerlo velocemente.

La vedo sparire dalla mia visuale e sospiro amareggiata e con i pensieri che ritornano agli eventi di oggi.

Cambio direzione e vado ad aprire la porta della mia stanza per entrare. Con passo lento, mi dirigo verso il letto e mi lascio cadere di peso su di esso. Che giornata del cavolo! Che vadano al diavolo tutti: quella Kalelhja o come diamine si chiama, lui e tutti gli altri deficienti! Gli unici che si salvano sono Xhefion e Clonega. Senza di loro non so cosa farei, sarei veramente persa.

Chiudo gli occhi per qualche secondo e quando li riapro vedo che nella mia stanza è entrato il buio.

Mi siedo e mi stropiccio gli occhi, frastornata. Devo essermi addormentata senza che me ne rendessi conto.

Sbadiglio, ma dei rumori nella stanza accanto mi fanno saltare il cuore in gola e bloccare lo sbadiglio a metà. Mi viene in mente la richiesta di Kalelhja. Sta andando veramente da lei?, mi chiedo con il cuore stretto in una morsa dolorosa. Vorrei non andare, ma la curiosità è bastarda e mi spinge ad alzarmi.

Scendo dal letto e mi tolgo le scarpe per evitare di far sentire i miei passi. Vado verso la porta e mi fermo davanti a essa con il batticuore. In questo momento, mi sento una spiona e infantile, ma devo farlo perché, altrimenti, non riuscirei a darmi pace.

Sento, ora, dei rumori di passi attraversare il corridoio davanti alla mia porta, per cui attendo che si allontanino per poterla aprire e dissolvere così i miei dubbi.

Nuras I : I Rapimenti - Le Scelte [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora