Le Scelte

Seconda parte

40

È notte e mi trovo in una radura illuminata a giorno da una luna immensa e piena. Il posto è circondato da numerosissimi alberi. L'aria fresca mi sferza il volto, facendomi provare un piacere smisurato, benché inizi ad avere la febbre. Sbatto più volte gli occhi, perché ancora non riesco a credere di essere finalmente uscita da questo cunicolo così lungo.

Compio una cinquantina di passi in avanti, guardandomi intorno emozionata. Poi la situazione cambia. Non riesco a capire se dipenda da una sensazione o forse da un rumore, qualsiasi cosa sia mi fa voltare di scatto e lui è lì, illuminato dalla luna. Mi si gela il sangue. Sussulto e indietreggio di qualche passo, iniziando a tremare.

Non ha niente di umano: la sua pelle azzurrognola è squamosa e lucida, sembra viscida, e le sue mani sono palmate. I suoi occhi sono completamente neri e piccoli, per lo più simili ai nostri. Al collo ha delle branchie che si muovono in modo lento e sincronizzato come i battiti di un cuore. Non ha il naso, ma solo due forellini, che gli servono probabilmente per respirare sulla terraferma.

«Chi sei?» chiede una voce pacata che proviene da lui.

Non rispondo, sento le energie abbandonarmi di colpo. La testa si fa più leggera tanto che mi sembra di svolazzare nell'aria, mentre il terreno si fa, allo stesso tempo, più vicino.

☆〜۝〜☆

Il rumore di un macchinario mi fa svegliare dal torpore. Riprendo lentamente possesso del mio corpo. Aggrotto la fronte e apro gli occhi. Mi trovo in una stanza soleggiata, con ampie finestre e tende di lino legate da una parte. Le coperte, di un letto a baldacchino lavorato in ferro battuto, mi accarezzano la pelle.

In fondo alla stanza c'è un televisore al plasma e un grande specchio poggiati su un comò in legno con intarsi a coda di rondine. Vicino al comò,invece, c'è un enorme acquario che parte dal pavimento, anzi, a essere sincera, sparisce decisamente nel pavimento, come se continuasse al di sotto del piano.

Mi guardo intorno spaesata e vedo che sono collegata a un macchinario cardiaco. Non è la stanza della Base né mi sembra di essere in un'altra... Dove mi trovo?

Con la mente, rivedo la figura notturna che mi ha salvata e mi sento dispiaciuta per come ho reagito. Ho passato oltre cinque mesi con loro e, ormai, dovrei essermi abituata alla presenza di creature dalle varie fattezze... Ma se l'ho fatto, è solo perché mi aveva colta alla sprovvista, senza contare lo stress derivato dall'aggressione e dalla caduta... e anche dall'uccisione.

Sento dei rumori di passi che si avvicinano e si fermano fuori alla mia porta, facendomi gelare il sangue. Chiudo gli occhi e cerco di tranquillizzare i miei battiti improvvisamente veloci.

Sento la porta aprirsi con un cigolio; il mio respiro diventa quasi inesistente. Tendo le orecchie per captare i suoni e sento alcuni rumori di passi avvicinarsi al mio letto, mentre continuo a fingere di dormire, non voglio interagire con loro. Non sono ancora pronta.

I passi si fermano e qualcuno sospira. Sembra dispiaciuto o dispiaciuta. Non riesco a capirlo.

«Sta ancora dormendo» sussurra una voce femminile con tono rammaricato. Blocco immediatamente ogni mia reazione. Quasi mi stavo facendo scoprire. Questa voce è stranamente familiare. Ma dove l'ho già sentita?

«Forza, andiamo, lasciamola riposare» decide uno di loro e sento nuovamente dei passi e la porta richiudersi.

Aspetto qualche minuto, prima di azzardare a riaprire gli occhi, sperando che non sia rimasto qualcuno ad aspettare un mio risveglio. Tuttavia, nella stanza, non c'è più nessuno e il cuore riprende a battermi forte nel petto. Chi sono? Che cosa vogliono da me? Inoltre, mi sembra di averla già sentita questa voce... Ma dove?

Nuras I : I Rapimenti - Le Scelte [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora