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Raggiungo il bosco e ritrovo facilmente il sentiero che ho preso per scendere nel paese, così mi introduco nella vegetazione. Ma sono costretta a bloccarmi, divorata dall'ansia di quello che mi aspetta dopo. Che cosa gli dirò a Dharm, dopo che sarò ritornata al campo? Gli ho urlato di lasciarmi in pace e di non parlarmi più se non durante i momenti di lavoro. E come mi dovrò comportare con lui? E con Xhefion e Chiara? Me ne sono andata senza dire nulla, subito dopo che lei mi ha fatto vedere il suo volto.

Sono sicura che lei non ha attribuito la colpa alla minaccia di quell'isterica, ma ha capito che me ne sono andata via per via del suo viso.

Riprendo a camminare lentamente; le ginocchia mi tremano sotto il peso del senso di colpa e della preoccupazione. L'oscurità inizia a prendere il sopravvento intorno a me e mi blocco di nuovo, animata da un senso angosciante di smarrimento. Avevo dimenticato che, qui dentro, il giorno viene sostituito molto presto dalla notte.

Sono costretta a creare un globo di luce per poter illuminare l'ambiente e proseguire la strada, tuttavia mi blocco di nuovo e mi guardo intorno con apprensione. Ero talmente sconvolta che non ho prestato attenzione alla strada che ho preso per arrivare al paese... Merda...

Inizio a correre e mi ritrovo a un bivio. Indecisa, svolto a destra per poi fermarmi dopo un paio di metri. Cosa devo fare? Guardo a destra e poi a sinistra... Quale sentiero devo prendere? Non mi ricordo affatto da quale parte sono arrivata!

Mi rigiro e ritorno indietro, mantenendo sempre un passo spedito. Il cuore batte furioso nel petto. Non posso credere di essermi persa nel bosco... Inoltre, non ho modo di contattare i membri della mia squadra...

Un pensiero sciocco mi blocca di colpo, lasciandomi senza fiato e spaesata per qualche secondo. Scuoto la testa per scacciarlo. Non si può morire nel bosco, sono solo presa dal panico. Quello che devo fare è calmarmi e ripercorrere la strada che ho fatto per andare verso il paese. Se ritornassi lì, magari, ci potrebbe essere più possibilità che qualcuno della mia squadra venga a prendermi e a portarmi finalmente al campo...

"Sì, certo, una parola!", esclama Eco con un tono di voce che non sa se essere preoccupata o prendermi in giro. Nel dubbio fa entrambe.

Cerco solo di non farmi prendere dal panico, la rimbrotto, infastidita.

Il buio si è fatto sempre più intenso. Mi scappa un lamento disperato, ma mi blocco subito nel sentire, all'improvviso, uno strano rumore, vicino a dove mi trovo.

Sussulto e mi si gela il sangue nelle vene. Spengo subito il globo di luce e, con il cuore a tremila, rimango ferma ad ascoltare la natura che mi circonda.

Sento dei rumori di passi che provano a essere furtivi e, presa dal panico, mi vado a nascondere vicino a un albero e mi accuccio.

Sentendoli avvicinare, mi stringo più vicina al tronco e l'odore penetrante e fresco della natura rischia di disorientarmi per un secondo, tuttavia faccio dei respiri lenti e profondi per calmare il mio affanno e concentrarmi meglio sui rumori che ho sentito.

Tendo le orecchie al massimo, ma non mi sembra di sentire nulla. Che mi sia immaginata tutto?

«Non può essere sparita in quel modo» sussurra, all'improvviso, una voce maschile.

Sussulto sgomenta e trattengo il fiato, angosciata. I passi sono molto vicini, più di quanto avessi immaginato...

Cerco di guardare attraverso il buio e di cercare la sagoma di quello che ha parlato, ma non riesco a capire dove si trova.

Nuras I : I Rapimenti - Le Scelte [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora