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Il tragitto lo passiamo tutto il tempo senza rivolgerci la parola. Sicuramente si starà chiedendo il perché del mio improvviso cambiamento sia d’umore sia di comportamento nei suoi confronti, ma spero che lo stia attribuendo alla visita di Kalelhja, anziché a una cosa che la riguardi.
E adesso che cosa le dico? Non mi aspettavo di poterla riconoscere! Io volevo avere solo un volto da poter associare al suo nome, anche se ero consapevole che fosse fittizio. E adesso… Adesso non so cosa dirle né ho il coraggio di guardarla negli occhi. Nemmeno adesso che siamo arrivate al campo.
Il pensiero di averla avuta tutto questo tempo sotto gli occhi, quando ha una famiglia disperata che la cerca a Roma, mi fa star male e mi mozza il respiro. Inoltre, il fatto stesso che anche lei sia vittima della loro supremazia mi fa impazzire…
Se le rivelassi la verità? Se le rivelassi che l’ho riconosciuta, che è Chiara del Monte, come reagirebbe? In che modo potrei farle rivenire in mente i ricordi dei suoi genitori, dei suoi parenti, dei suoi amici e della sua vita?
In realtà, non credo che cambi qualcosa, anzi credo che la farei sprofondare nella depressione se dovesse scoprire che ha avuto una vita normale, che ha dei genitori che la stanno ancora cercando disperatamente…
In che pasticcio mi sono cacciata? Perché non mi sono fatta gli affari miei?
Entro di filata nella tenda, ignorando le chiamate insistenti di Xhefion e di Chiara.
Rimango dentro accovacciata e con le ginocchia premute al petto, cercando disperatamente di non urlare come una pazza isterica.
Chiudo gli occhi per tentare di estraniarmi da tutto e da tutti e mi viene in mente la mia famiglia, in particolare mia zia. Lei mi manca terribilmente, per non parlare di Marco. Ho un necessario bisogno di essere abbracciata da lei, nonostante abbia diciannove anni. Le voglio bene come una figlia può volere bene a sua madre, dopotutto è lei che mi ha cresciuta e mi ha fatto da madre.
Apro gli occhi e mi metto seduta. Ho il respiro affannato, il mal di testa e la gola in fiamme. Guardo i palmi delle mani ed evoco un globo di luce, lo modello e gli faccio assumere il volto di mia zia come me lo ricordo. Ormai, sono diventata un’esperta in questi piccoli giochetti di prestigio.
L’intento riesce, ma il risultato è ben diverso da quello che mi aspettavo: credevo che mi portasse calma e tranquillità, ma non fa altro che aggravare la situazione e rendere ancora più irrequieto il mio animo. Sciolgo con rabbia l’incanto e mi alzo, uscendo di fuori.
«Ayl, ma cos’hai?» domanda Chiara, preoccupata, confusa ed esasperata. Mi raggiunge e mi ferma afferrandomi per un braccio.
Mi libero dalla sua presa delicatamente per non farle pensare che sia arrabbiata e le mostro un sorriso tirato. «Niente.» La voce mi esce, però, spezzata, così la schiarisco e mi rivolgo a Dharm, che mi sta guardando anche lui, turbato. «Capitano, hai detto che abbiamo la giornata libera, vero?» Esita e annuisce con un cenno della testa. «Bene, vado a farmi un giro in paese, tanto ho il braccialetto con cui potrete rintracciarmi» proseguo e mi giro subito per poter sparire con la stessa velocità nel folto bosco. Devo allontanarmi da tutti. Stare in mezzo a persone come me e raccogliere tutte le mie emozioni e nasconderle.
Mi trovo, ormai, all’uscita del sentiero e ho appena avvistato il primo centro abitato, quando mi sento chiamare ripetutamente: «Ayl! Ayl, aspetta!» urla la voce affannata di Janek.
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Nuras I : I Rapimenti - Le Scelte [Completa]
Science Fiction••• ❄️ Terza classificata nel NecSharing Contest di Giuli2hope ❄️ ••• ••• ❄️ Seconda classificata nel terzo turno del contest Nuovi Talenti 2019 nella categoria Fantascienza ❄️ ••• Ayl Caludio è una ragazza orfana di diciotto anni che vive con i suo...