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Non riesco a capire. Sento urla e rumore di passi veloci, come se qualcuno stia scappando, ma non vedo nulla.

Tutt'intorno è nero, ma all'improvviso, appare un puntino luminoso, seguito da altri con una sequenza sempre più veloce fino a quando l'oscurità non è completamente eliminata e soppiantata dalla luce.

Sono costretta a chiudere gli occhi per la troppa luminosità e quando li riapro vedo intorno a me gente che scappa e urla disperata, mentre io rimango immobile a osservare la scena terrorizzata.

Le persone mi passano accanto, ma non mi prendono, anzi, neanche mi sfiorano. Sono invisibile ai loro occhi, ma loro non lo sono ai miei.

A un tratto, le persone più lontane cadono a terra, prive di vita, e io continuo a non capire la causa di tutto questo terrore. Solo dopo mi accordo che il problema è un esercito di uomini e donne in divisa e armati, simile a quello di Deimon, ma con persone completamente diverse.

A capo di loro c'è un uomo dai capelli bianchi che impugna una spada e ha in volto uno sorriso folle, mentre incita i suoi uomini a massacrare i civili.

Osservo attentamente quella figura e sono consapevole che questo sogno l'ho già fatto... E non una volta sola. Che cosa può significare? Perché mi capita di farlo così spesso?

La scena cambia drasticamente, come se qualcuno avesse un telecomando e cambiasse canale. Adesso mi ritrovo nel piazzale di un paese di montagna e capisco che sto ricordando il momento in cui mia zia mi rivela la morte dei miei genitori.

Guardo per l'ultima volta il volto terrorizzato di mia zia, quandosi tramuta in quello della donna dello specchio. Il suo volto si contrae in una smorfia e si ricopre di sangue, che esce anche dalla sua bocca. Sento il suo grido disperato e angosciante che mi sveglia con un sussulto e mi ritrovo sul letto madida di sudore.

Ho il cuore in gola e il respiro affannato. Porto la mano sulla testa e stringo i capelli. Resto in questa posizione per qualche secondo, cercando di calmare il respiro e di rilassare piano piano il corpo.

Sospiro. È stato solo un incubo. Solo un incubo, mi dico per tranquillizzarmi, ma il grido di quella donna continua a ronzarmi nella testa con dolore, lasciandomi spaesata e con un senso di nausea alla bocca dello stomaco.

Mi alzo per andare rapidamente in bagno e mi lavo con l'acqua gelida, sperando che, così facendo, questo grido straziante svanisca, ma non funziona molto.

Alzo lo sguardo sullo specchio. Sono ancora mortalmente pallida e il senso di oppressione non vuole abbandonarmi.

Sbuffo e questa volta non sorrido al mio riflesso per rassicurarlo, mi giro e raggiungo l'armadio. Prendo in fretta i primi abiti che trovo e mi vesto celere per dirigermi fuori dalla proprietà e fare una passeggiata nel bosco.

L'aria della mattina è fresca e i rumori della natura stanno riuscendo a farmi dimenticare l'incubo che ho fatto e quello che sto vivendo.

Mi addentro un po' di più nella selva, senza preoccuparmi di allontanarmi troppo dal residence: ho sempre fatto questa strada ogni mattina da quando mi trovo qui e, ormai, ho imparato a memoria il sentiero.

Raggiungo il cuore del bosco. Sento un improvviso rumore, più forte di quello provocato dagli abitanti di questo luogo.

Mi giro di scatto, allarmata; il suono proveniva alle mie spalle, ma non c'è nessuno. Corrugo la fronte.

"Forse, è un nemico che sta cercando il residence di Alexis", ipotizza Shaeyvra, preoccupata.

Questo pensiero non mi piace. In un momento simile, poi! Senza Alexis e senza nessuno che possa darmi una mano!

Nuras I : I Rapimenti - Le Scelte [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora