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Mi sveglio di soprassalto come se avessi fatto un incubo. Mi è sembrato di correre a perdifiato per sfuggire da due creature diaboliche. Questo sì che è un sogno da raccontare! Molto realistico! Marco avrà da pensare quando lo sentirà.

Ho ancora gli occhi chiusi, mentre ozio sdraiata. Che strano però... fa freddo... Un campanello d'allarme inizia a suonare fastidioso nella mia testa.

Muovo le mani per tastare sotto di me e mi accorgo subito che c'è qualcosa che non va: sono stesa sul pavimento, ruvido e gelido al tatto. Ma la prima cosa che sento sono dei tintinnii non appena mi muovo. Mi blocco con il cuore in gola. Apro gli occhi di scatto e mi alzo su a sedere. Un singhiozzo mi scuote tutta e inizio a piangere disperata e terrorizzata. Sono in catene in una cella fredda. Non è un sogno! È vero! Le creature mi hanno rapita veramente davanti a tutti!

All'improvviso la porta della mia cella si apre e le stesse creature che mi hanno rapita entrano con passo rapido, rumoroso e deciso. Comunicano tra di loro tramite i mugolii gutturali che ho già sentito, ma, ovviamente, non capisco cosa si stanno dicendo.

Mi rannicchio contro il muro e inizio a piangere disperata. Voglio andarmene! Voglio andare a casa mia! No... No! Urlo, mentre vedo uno di loro avvicinarsi alle catene che mi tengono bloccata; l'altro si avvicina a me e mi prende rudemente sotto le braccia e inizia a trascinarmi fuori dalla cella. «No! Lasciatemi! Lasciatemi andare!» riesco a urlare, disperata, mentre tento di divincolarmi come una forsennata. La creatura che mi sostiene mugugna qualcosa con un accento rabbioso e il suo compagno si affretta a lasciare la catena per venire ad aiutarlo. Mi prende per le gambe e le stringe l'una contro l'altra per impedirmi di divincolarmi.

Continuo a urlare disperata, ma loro non mi capiscono e mi portano dentro una stanza illuminata da una piccolissima finestrella senza sbarre. Mi appendono con una certa fatica al soffitto, con ancora le catene sui polsi e sulle caviglie. Mi si gela il sangue quando sento che loro mi tagliano la canotta e il reggiseno dietro la schiena. Non capisco perché lo facciano, anche perché non me la sfilano lasciandomi nuda.

Dietro di me sento qualcuno entrare e sbuffare. Lo sento girarmi intorno e guardarmi con occhi gravi. È una creatura simile alle precedenti, ma è più tozza e muscolosa e il colore della pelle è rosso-arancia.

Sgrano gli occhi quando noto che in mano ha una frusta nera di cuoio. Inizia a parlarmi e per intuito capisco che sono delle domande, ma ovviamente non posso comprendere la loro lingua e per questo rimango muta, in un silenzio terrorizzato.

Senza che me ne renda conto inizia la tortura.

La frustata arriva sulla mia pelle con una velocità incredibile. Urlo con dolore e trattengo il fiato, sento la pelle iniziare a pulsare fastidiosamente sotto il colpo violento della frusta. La creatura colpisce ancora. Il dolore inizia a intensificarsi e le lacrime escono fuori. Le frustrate diventano sempre più potenti e violente. Sento ogni minuscolo lembo di carne contorcersi in modo spasmodico, la pelle mi si surriscalda e si apre, si spezza come carta stracciata... Le fitte mi arrivano direttamente al cervello, mi fanno impazzire. Urlo di dolore e singhiozzo. Più continua e più urlo con tutto il fiato di lasciarmi andare, lo imploro di smetterla. Non ce la faccio più, non riesco più a sopportare altre frustate. Ho la faccia completamente bagnata dalle mie lacrime.

Verso quella che credo che sia la quindicesima, smette. Qualcuno mi getta contro le ferite del disinfettante, facendomi urlare ancora di più dal dolore. Sono completamente alla loro mercé. Mi staccano dal soffitto rudemente e mi trascinano verso i corridoi, portandomi di nuovo nella mia angustia cella. Qui dentro mi tolgono le catene ai polsi e mi sfilano la canotta con il reggiseno. Non ho nemmeno la forza di coprire il mio seno, inizio a tremare e a piangere per il terrore e l'umiliazione.

Nuras I : I Rapimenti - Le Scelte [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora