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«Però... perché ci state attaccando solo ora?» gli chiedo con un'espressione seria.

«Semplice, perché circa dieci mesi fa abbiamo avuto un messaggio da una nostra spia» spiega. «Vide Alexis fronteggiare proprio tra queste montagne una creatura del nostro pianeta e la sconfisse, ma a caro prezzo per lei» spiega, ma con un sorriso compiaciuto.

Lo guardo stupita. Creatura del nostro pianeta? Ma di che diavolo sta parlando? «Quale prezzo?» gli domando con il cuore in gola, immaginando e temendo chissà quale sorte le sia accaduta. Anche se l'ha dipinta come una fuggiasca e figlia di traditori, io credo il contrario e non posso non essere in ansia per lei.

«Per poter uccidere quella creatura, dovette usare moltissima energia, portando le sue capacità oltre il proprio limite. Il risultato per lei fu disastroso, ma per noi è un vantaggio perché, se provasse ad usare le sue capacità per affrontarci, si stancherebbe subito.»

Oh, mio Dio... Le capacità, per quanto ne so, sono fondamentali per combatterli.

Cerco di non mostrargli la mia vera reazione, ma non ci riesco tempestivamente e Janek si rabbuia. «So a cosa stai pensando: "Povera ragazza! Adesso come farà a combatterli?".» Sento l'imbarazzo travolgermi come un'onda, ma mi costringo a non replicare per difendermi. «Certo, è terribile per lei, ma per noi è un vantaggio da saper cogliere» mi rimprovera con un sorriso subdolo che mi raggela. Distolgo lo sguardo e lo poso sulle mie gambe, per non fargli leggere ancora le mie emozioni.

«Ayl, la guerra è come una vostra partita a poker o un gioco a scacchi, piena di tattiche e di ragionamenti, in cui un qualsiasi passo falso può svelare le carte o le mosse dell'avversario e portarlo alla sconfitta... E ti assicuro che qui si tratta di vita o di morte» aggiunge con tono grave. Purtroppo, so che ha ragione, anche se ha usato una strana analogia. Da una parte, però, mi consola il fatto che sto accumulando molte informazioni utili da parte dei miei nemici senza destare sospetti o altro.

«Immagino che la parte storica, finisca qui. Ora cos'è che dovrò imparare?» gli chiedo riluttante, dopo un bel po' di silenzio. Voglio cambiare al più presto il discorso, mi sono stancata di ascoltare questa storia. Inoltre, se non la cambio in fretta, potrei dire o fare qualcosa che potrebbe smascherare i miei reali piani.

«Sì, la parte storica finisce qui. Ora passiamo alla parte pratica... o quasi» dice, senza mostrarsi irritato per il mio atteggiamento. Alzo lo sguardo su di lui, catturata. Che cosa intende con "quasi"?

«Ti ricordi ciò che ti dissi riguardo alle capacità?» Esito, perché non so dove voglia andare a parare. Così ripete di nuovo: «Tutte le creature hanno delle capacità, ma non tutti sono, però, consapevoli di averle. Altri non le scopriranno affatto; altri, invece, le hanno innate; mentre altri ancora le scopriranno in seguito a eventi particolari. Tutti quelli che diventeranno coscienti di essere speciali svilupperanno le proprie capacità tramite allenamenti e le sapranno usare solo tramite il pensiero, aiutati con delle tecniche specifiche. Ed è quello che voglio insegnarti: sviluppare le tue capacità con degli allenamenti speciali che faremo insieme.»

Eclisso momentaneamente il rancore che ho nei loro confronti e mi faccio coinvolgere dall'entusiasmo. «Perfetto, non vedo l'ora di diventare una controller professionista!» esclamo con un sorriso complice.

Mi osserva sorpreso e ipotizzo che questo non sia un vero e proprio termine per indicare le persone come noi. Porca miseria, XhefionArrossisco fin oltre le punte dei capelli e mi affretto a spiegare: «È come ci ha definiti Xhefion. Pensavo che ci chiamassimo davvero così per distinguerci da coloro che non sanno usare tali capacità.»

Nuras I : I Rapimenti - Le Scelte [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora