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Svegliarsi la mattina in un'altra stanza e avere la consapevolezza di non essere più in quella città che amavo tanto, non fa altro che farmi stare peggio di ieri.

Dopo qualche minuto passato al cellulare per controllare i messaggi, decido di smetterla di deprimermi e di scendere dal letto per andare in cucina, dove a quest'ora papà starà già cucinando i pancake. è un'abitudine. Lo fa tutte le domeniche mattine.

"Tesoro, cosa vuoi con i pancake?"chiede papà quando mi vede entrare in cucina.

La verità è che la mia voglia di mangiare è pari a zero, ma non posso rinunciare alla mia piccola porzione di felicità, soprattutto adesso che ho bisogno di forze per riprendermi dal trasferimento:"Del Tè, grazie"

"Ecco a te"sorride papà passandomi le uniche cose che potrebbero migliorare questa giornata.

Mangio tutto con rapidità. Mi sono svegliata davvero tardi oggi e il problema è che ho ancora tantissime cose da fare prima della giornata di domani.

"Vado in spiaggia,se riesco a trovarla"avverto prima di uscire di casa e di andare alla ricerca del centro città.

Gironzolo per il quartiere in cerca di qualche cartello che indichi la via per la spiaggia, ma niente, perciò decido di fermare una signora che per fortuna mi da tutte le indicazioni.

In pochi minuti le palme diventano sempre più frequenti e sui marciapiedi ci sono ragazzi di tutte le età che gironzolano con skate, pattini o che stanno semplicemente seduti sulla sabbia.

La brezza dell'oceano non fa altro che farmi venire voglia di stendermi sulla sabbia e di rilassarmi sentendo il leggero vento sfiorare la mia pelle. Ed è proprio ciò che faccio.

Cerco attentamente un posto in cui potermene stare in santa pace, e mi stendo sulla sabbia bollente con gli occhi chiusi e il rumore delle onde scontrarsi. Esiste un modo migliore per rilassarsi? Ne dubito.

Il mio momento di massimo relax, però, viene interrotto qualche minuto dopo : uno strano oggetto pesante mi colpisce il braccio, facendomi prendere paura.

Quando apro gli occhi per cercare di capire che cosa sta succedendo, noto un ragazzo dai capelli castani e gli occhi azzurri, venire in questa direzione con un'espressione preoccupata.

"Scusa, colpa di Cam"dice sfoggiando un bellissimo sorriso.

"Non ti preoccupare"mi limito a rispondere.

Una domanda mi sorge spontanea :'Ma perché proprio a me doveva venire addosso quella palla?' Quel 'Cam' non poteva stare più attento? Odio quando i ragazzi che non conosco si avvicinano per parlarmi. Mi sento semplicemente impreparata davanti a queste situazioni e non so mai come comportarmi.

Controllo l'ora sul cellulare e decido che sia meglio andare in città per fare un po' di shopping per il mio primo giorno nella nuova scuola, che spero con tutta me stessa che vada bene.

Trasferirsi è già stato un colpo davvero basso per me, e cominciare bene la scuola potrebbe farmi sentire decisamente meglio.

Quando arrivo in centro città, dò un'occhiata nei vari negozi e solamente uno soddisfa immediatamente i miei gusti :  Forever 21. Fin da quando ero più piccola amavo passare i pomeriggi con Cass a provarci i vestiti di questo negozio perchè li ho sempre trovati bellissimi e comodi.

Il mio obiettivo era quello di trovare qualche maglietta per il grande giorno di domani e quando arrivo davanti al camerino mi ritrovo con almeno cinque magliette e due paia jeans. L'ho sempre detto a mia madre di non lasciarmi fare shopping da sola, perchè sono sempre indecisa su cosa prendere e su cosa lasciare in negozio e rischio di tornare a casa con una montagna di vestiti che non so neanche se indosserò.

Dopo minuti di riflessione e di indecisione, prendo tutto ed esco dal negozio, pronta per tornare a casa e mostrare gli acquisti a Kate, che sicuramente sarà addirittura più entusiasta di me.

Appena metto piede fuori dal negozio, qualcuno mi viene addosso e un'altra domanda si fa spazio nella mia testa 'è per caso la giornata dell'andiamo tutti addosso a Cris?'. Prima la palla, addesso un ragazzo dai capelli biondi che guarda disperatamente il suo skate per controllare che non si sia rotto.

"Scusa"sussurra prendendo la borsa che mi è caduta a terra e passandomela.

"Ehm..tranquillo,non importa"balbetto riprendendo le mie cose e forzando un piccolo sorriso per non sembrare troppo infastidita.

"Si..ehm..allora..."passa nervosamente la mano tra i suoi capelli e continua a sussurrare cose senza senso, come se non fosse a suo agio o qualcosa del genere.

"MATT"grida un ragazzo avvicinandosi a noi.

Quando si ferma davanti a me, non posso fare a meno di riconoscerlo : è lo stesso ragazzo che si è scusato in spiaggia per la palla. Non sarei mai in grado di dimenticare quegli occhi azzurri.

"Ehi, ancora tu?"chiede sorridendomi e riconoscendomi.

"Sì.."

Mi sento terribilmente a disagio in questo momento, anche perchè non sono abituata a parlare con persone con non conosco.

"Vi conoscete?"domanda il biondino.

"No, ma oggi Cam le ha buttato addosso la palla"spiega ridendo il ragazzo dagli occhi azzurri. "Credo sia meglio andare... Cam, Taylor, Carter e la principessina ci stanno aspettando."

Matt annuisce, continuando a tenere lo sguardo puntato su di me come se mi stesse analizzando in ogni singolo dettaglio, ma faccio finta di non essermene accorta e li saluto prima di girarmi per andarmene finalmente via.

MY DILEMMA IS YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora