Passeggiare per la scuola e guardarsi attorno per osservare gli studenti che la popolano è davvero interessante. Più che altro, ti fa capire in che ambiente ti trovi in questo istante... Ci sono ragazzi che girano per la scuola con i palloni di rugby, altri che a quest'ora già addentano il loro sandwich, alcune ragazze che si sistemano il trucco, altri che con mani tremanti a malapena riescono a reggere il libro mentre ripassano ad alta voce, altro che semplicemente chiacchierano, altro che si escludono dal resto del mondo con le loro cuffiette. E poi ci sono io... Che li osservo e basta. Forse dovrei cominciare a fare anche io qualcosa, per sembrare semplicemente meno inquietante.
Decido di raggiungere il mio armadietto e afferro il piccolo lucchetto con le cifre per inserire la combinazione. Quando finisco di girare l'ultimo numero e apro l'armadietto, un'immensa quantità di polvere bianca copre interamente in mio corpo, lasciandomi senza parole. Trovo il coraggio per aprire gli occhi e guardo i miei vestiti che in questo momento sono solo bianchi. Chi diavolo potrebbe essere così crudele da architettare uno scherzo di questo tipo? La risposta è molto semplice : Susan.
Richiudo l'armadietto e, cercando di dimenticare gli sguardi delle persone attorno, corro verso il bagno per cercare di sistemare questo disastro, anche se la vedo parecchio dura. Trattenere le lacrime ormai mi riesce bene, anche se è comunque abbastanza difficile soprattutto in questo momento, quando mezza scuola sta ridendo e riprendendo con il cellulare questa ragazza in bianco.
Mentre cammino verso il bagno, vado addosso ad un persona, la biondina cheerleader. Lei sorride, certo, non avevo dubbi. " Devo dire che il bianco ti dona" ridacchia. Sì, dopo tutto quello che mi ha fatto, ha anche il coraggio di ridermi in faccia, come se fosse fiera delle sue azioni.
La rabbia si accumula così rapidamente dentro di me, che ho paura di poter esplodere a momenti. Sento come una specie di 'tic tic' dentro di me, che segna i secondi che mancano all'esplosione immediata. Tre, due, uno... Faccio un passo verso Susan, ma qualcuno mi afferra le spalle per fermarmi.
Quando mi giro per vedere chi possa essere, incontro gli occhi azzurri di Nash.
"Calmati! Non vale la pena perdere la pazienza per certe persone"spiega lui. Non vale la pena? Io la penso esattamente al contrario.
La cheerleader si avvicina di più a me e sussurra accanto al mio orecchio:"Questo è solo l'inizio, Evans, se non te ne starai lontana dal mio Cameron. Ci siamo capite?"
Quanto antipatica e insopportabile potrebbe mai essere una persona? Quanto? Perché Susan non vuole capire che a me non interessa assolutamente il suo ragazzo? Cameron non è il genere di ragazzo che vorrei al mio fianco, Matthew lo è. Dallas e io non possiamo nemmeno definirci amici, ma solo semplici compagni di qualche corso, perché l'amicizia è tutt'altra cosa.
Prendo un respiro profondo e corro in bagno con Nash che mi segue e che nemmeno si preoccupa di essere beccato da qualche professore.
"Non potresti stare qui..." lo avverto mentre mi appoggio al lavandino del bagno per mantenere la calma.
"Non mi interessa"dice e apre il rubinetto.
Rivolgo una piccola occhiata al mio volto coperto di farina bianca e capisco subito che sarà davvero difficile togliere tutta questa cosa, soprattutto dai capelli e dai vestiti. Prendo un po' d'acqua e mi sciacquo la faccia... Mentre chiudo gli occhi, mi risulta quasi impossibile non ripensare a quelle persone che ridevano... Mi danno così tanto fastidio che scoppio a piangere.
"Ehi, va tutto bene... "sussurra Nash.
"No, Nash... Non va per niente bene. Come fa una persona ad essere così crudele?"domando.
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MY DILEMMA IS YOU
Fanfiction(IL TITOLO IN INGLESE È GIUSTO.) «Voglio dimenticare il passato e tutti i problemi, per ricominciare con te, che sei riuscita ad occupare i miei pensieri fin dalla prima volta che ti ho vista, che sei riuscita a cambiare la mia giornata con un sorri...