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Certe volte, o meglio, ogni lunedì impossibile alzarsi dal letto di buon umore, a meno che non sia giorno di vacanza. è quasi come se fossa una specie di regola... Puntualmente le persone si alzano di cattivo umore, con la voglia di lavorare e studiare pari a zero. Sarà che sabato e la domenica non si fa quasi nulla, o non lo so. Sta di fatto che anche oggi, avrei una voglia allucinante di spaccare in due questa stupida sveglia. 

Scendo dal letto con grandissima fatica, e il nervoso aumenta quando apro l'armadio e trovo tutti i vestiti stropicciati. Cameron... Ovviamente è tutta colpa sua. Cancello dalla testa i ricordi di ieri sera, e prendo le prima due cose che trovo, poi corro in bagno per cominciare a sistemarmi la faccia. Questa mattina ho delle occhiaie che farebbero paura a chiunque, perciò metterci sopra un po' di correttore è obbligatorio. Lo sistemo e poi allungo la mano prendere il mascara, ma qualcuno mi precede. 

"Ehi!"dico a Kate. 

"Allora, ti sei divertita ieri?"sorride. 

"Si, io e Nash abbiamo parlato un po'. Tu ed Hayes?"

"Si, abbiamo passeggiato un po'! Comunque, oggi non vengo con te e mamma a scuola. Prendo l'autobus con un'amica"mi restituisce il mascara.

"Va bene"

Come al solito, non ci metto molto ad uscire dal bagno, anzi, giusto cinque minuti poi finalmente raggiungo mia madre in cucina per dirle che sono pronta per il passaggio a scuola. 

"Mamma andiamo"l'avverto quando entro in cucina. Una cosa che mi lascia leggermente scossa è il fatto che lei sia ancora in pigiama, e che stia appena sorseggiando il suo caffè... Non promette bene, ne sono sicura. 

"Cosa? Amore, te l'ho detto ieri sera che oggi non ti posso accompagnare"

"No mamma. Non me l'hai detto"sbuffo. 

"Allora sbrigati, se no farai ritardo"

Mi sale il nervoso quando sento pronunciare quella frase, ma mi trattengo dal gridare perché perderei solo tempo prezioso che mi serve per arrivare a scuola senza fare un altro ritardo a lezione. Cammino a passi molto rapidi e mi manca il fiato già dopo qualche metro. Questo lunedì si sta rivelando particolarmente stressante, e non è nemmeno cominciato, perché sono più che sicura che a scuola sarà un disastro, come al solito. 

"Sei di fretta?"chiede qualcuno. Quando mi volto, noto che la persona si trova all'interno di un'automobile gigante e nera e che sta andando apposita a passo d'uomo per potermi parlare. Quella persona, purtroppo, è Cameron. 

"No"dico.

Lui ridacchia :"E allora perchè stai praticamente correndo?"

"Fatti gli affari tuoi"ribatto, continuando a concentrarmi sul mio obiettivo : arriva in tempo a scuola. 

"Se vuoi ti do un passaggio... "

In questo momento vorrei solo che qualche altra macchina sbucasse fuori dal nulla per costringere Cameron ad andarsene via, o qualcosa del genere. 

"Non mi serve"mi fermo. 

Ferma la macchina:"Oh si che ti serve. L'autobus è già passato e se vai a piedi arriverai tardi"

Mi prendo qualche secondo per riflettere attentamente sulla scelta che devo fare. In realtà, non ho per niente voglia di andare in giro con la macchina di Cameron perché sono sicura che Susan potrebbe sbucare dal nulla da un momento all'altro e trovare un altro motivo per odiarmi. Ma allo stesso tempo non posso nemmeno rifiutare perché da quando sono arrivata qui, ho fatto parecchi ritardi! Non posso farne troppi, anche perché i professori potrebbero farsi un'idea sbagliata di me. 

MY DILEMMA IS YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora