"Tutti a centro campo" grida il professore, tenendo in mano un pallone da calcio e un fischietto in bocca. Prevedo già una lezione molto stancante... Fin da piccola, l'unico sport in cui riuscivo a cavarmela appena un po', era il tennis. Diciamo che il calcio e io, siamo come l'estate e l'inverno, due cose completamente opposte.
"Formate due squadre. Dallas e Espinosa scegliete i componenti"annuncia la professoressa.
I due ragazzi si fanno spazio tra i ragazzi e cominciano a guardarsi intorno , in cerca dei componenti per la squadra. Spero vivamente per entrambi di non finire in campo per qualche motivo, perché ho avuto brutte esperienze con il calcio e non ci sono per niente portata. Ricordo che nella vecchia scuola, mi sceglievano per prima solo perché io ero Cristina Evans, la ragazza dai tanti amici e nessuno aveva il coraggio di mettermi da parte... Mi volevano troppo bene. Addirittura una volta mi è capitato di finire in campo e di fare gol... Sì, gol nella mia porta, segnando autogol. Ahimè, qui non vale la stessa cosa e nessuno sa nulla.
"Ethan"dice Matthew.
Il ragazzo chiamato si avvicina a Matt e gli dà il cinque. Primo componente scelto.
Non rimango stupita quando il primo nome che Cameron fa è:" Nash". Quei due sono inseparabili.
"Lucy"chiama Matt, indicando una ragazza alta dai capelli biondi raccolti in due treccine.
"Cris"questa parola esce dalla bocca di Cameron. Mi guardo attorno, sperando che si riferisca ad un ragazzo in classe nostra con il mio stesso nome, ma capisco di star sbagliando in pieno quando tutti mi fissano. "Cris?" insiste il ragazzo dai capelli castani.
Lo sguardo di tutti è puntato su di me, compreso quello furioso di Matthew, che non riesce a smettere di far scivolare lo sguardo da me, a Cameron, che al contrario sembra parecchio rilassato e soddisfatto della propria scelta... Qui le cose stanno degenerando. Chi se lo sarebbe mai aspettato? Di certo, non io.
Mi avvicino a Cameron e mi fermo davanti a lui quando sono abbastanza vicina a lui:"Hai fatto una pessima scelta"
"Nah"dice battendomi il cinque.
Non so a che gioco stia giocando, ma questa sua scelta sembra non piacere a nessuno. Susan sembra essere diventata improvvisamente una furia, si legge chiaramente nei suoi occhi che in questo momento vorrebbe solamente vedermi sparita da questa stanza, o meglio, dalla sua vita. Preferisco distogliere immediatamente lo sguardo e nascondermi dietro il ragazzo dalle braccia muscolose, davanti a me.
"Susan"dice Matt.
Resto a bocca aperta quando sento quel nome. Ma che diamine hanno tutti? Cameron sceglie me, Matthew sceglie Susan. Non dovrebbe essere il contrario? Alcuni ragazzi ci osservano e si sussurrano qualcosa all'orecchio, Sam, invece, mi guarda e mi fa l'occhiolino. Un piccolo sorriso le compare sul volto e si copre la bocca per non farlo notare a nessuno. Mi sembra più che evidente che la scelta di Matthew sia stata dettata dalla gelosia... Poteva fare a meno di non agire in questo modo? Sì. Decisamente. Così sta solo facendo un piacere a Cameron.
La biondina ci passa davanti, lanciandoci un'occhiataccia e ridacchiando sottovoce.
Le squadre vengono formate in poco tempo e Cameron comincia a schierare in campo alcuni componenti, compresa me... Dovrò stare in difesa, altra pessima scelta... Ho cercato di convincerlo a farmi stare in panchina, ma niente, sembrava parecchio determinato. Ansia comincia a farsi spazio dentro di me quando mi metto in posizione e la professoressa fa iniziare la partita.
I ragazzi cominciano a correre passandosi la palla e giocando come se fosse una partita di campionato e non una semplice lezione di ginnastica. Ad un certo punto, Susan comincia a correre in questa direzione con la palla e io faccio la stessa cosa, essendo questo il mio ruolo. Riesco in qualche modo a portargliela via... Non ci credo nemmeno io. Io che riesco a recuperare la palla. Miracolo.
"Passa" grida Cameron, e io obbedisco. Faccio in modo che la palla vada nella sua direzione, e dopo qualche passaggio, riesco a fare gol.
La partita procede tranquillamente, fino a quando un ragazzo non mi viene addosso. Stava guardando quel pallone, senza nemmeno fare attenzione alle persone attorno.
"Ehi, tutto bene?" chiede porgendomi la mano.
"Ehm sì, ho solo preso una piccola botta alla caviglia... " gli dico, e afferro la mano per alzarmi in piedi.
"EVANS, tutto bene?" domanda la professoressa facendosi spazio tra i ragazzi che mi hanno accerchiata, preoccupati che fosse successo qualcosa di grave.
"Sì, ho solo bisogno di sedermi un attimo" spiego, riuscendo a reggermi a malapena in piedi. La caviglia comincia a farmi davvero male... Credo che per oggi la mia partita di calcio finisca qua.
"Vieni, ti aiuto ad andare in panchina" si offre Cameron. Appoggia una mano sulla mia vita e mi aiuta ad attraversare il campo.
Mi accomodo sulla panchina:"Grazie, ma non ce n'era bisogno... Non è una cosa grave."
"Lo so, ma sbadata come sei, sono sicuro che ti saresti fatta mala anche all'altra" mi prende in giro. "Adesso vado, la squadra ha bisogno di me. Dobbiamo trovare un difensore che possa essere alla tua altezza"
"Non sarà difficile" ridacchiai.
"Non ne sarei così sicuro. Sei brava." fa l'occhiolino e se ne va, lasciandomi seduta su questa panchina con il sorriso stampato in volto e la voglia di abbracciarlo per il modo dolce e amichevole con cui mi ha parlato. Ci capita raramente di stare in sintonia, ma quando succede è veramente bello.
La lezione finisce dopo pochi minuti e Sam mi raggiunge in panchina:"Odio il calcio" sbuffa. "Non mi hanno lasciato fare nemmeno un passaggio"
Ed è vero. Sam è capitata in squadra con Cameron. Lui l'ha messa in campo, ma ogni volta che la palla andava nella sua direzione, il fratello correva verso di lei per giocare al suo posto.
"Dai, andiamo. Più resto dentro questa palestra, e più mi sale in nervoso"
Zoppico fino allo spogliatoio, ma il dolore alla caviglia sembra essere leggermente svanito. Almeno fino a quando Susan non mio passa accanto, spintonandomi di proposito:" Stai attenta a dove metti i piedi, Evans. Non so se riuscirò a sopportare di nuovo che Cameron ti si avvicini"
Poi si allontana e si mette in piedi su una delle panchine di legno e annuncia con voce alta e acuta:"Ragazze, volevo solo dire che, anche se abbiamo perso, siamo i migliori. Gli altri hanno avuto solo fortuna"
Le ragazze la guardano e non fiatano. Perché non reagiscono? Perché non la prendono in giro o ridono per la grande cretinata che ha detto? La squadra di Cameron ha meritato di vincere. Nash è stato bravissimo e Cameron ha schivato Matt molte volte.
"Quanto é insopportabile"sussurra Sam, accanto a me.
"Lo so. Ma la cosa più brutta è vedere che le ragazze le danno anche ascolto"
"La considerano come la dea della saggezza. Non possiamo farci niente"dice.
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MY DILEMMA IS YOU
Fanfiction(IL TITOLO IN INGLESE È GIUSTO.) «Voglio dimenticare il passato e tutti i problemi, per ricominciare con te, che sei riuscita ad occupare i miei pensieri fin dalla prima volta che ti ho vista, che sei riuscita a cambiare la mia giornata con un sorri...