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Canzoni per il capitolo:

~Avril Lavigne - I'm with you

~Elen Levoon - over my head

~Damien Rice - 9 crimes

Stanotte non ho fatto altro che sognare i bellissimi mo­ menti trascorsi con Cameron. Dovrei essere al settimo cielo, eppure, mentre scendo le scale per andare a fare colazione, avverto uno strano presentimento, come il sentore che sia successo qualcosa... Incapace di definirlo meglio, faccio un respiro profondo e mi concentro sulle voci provenienti dalla cucina.

«Cosa avete intenzione di fare oggi?» sta chiedendo mia madre rivolta agli altri.

«Criiisss!» grida Sam correndo verso di me e abbraccian­ domi forte. «Buon Nataleee!»

«Anche a te!» dico raggiungendo il resto della brigata per gli auguri.

«Abbiamo pensato di lasciarvi la libertà di fare tutto ciò che volete. Noi adulti opteremmo per un giretto nei dintor­ ni. Se volete potete unirvi» suggerisce mia madre.

Sam e Nash non mi sembrano entusiasti della proposta.

«Credo che troveremo qualcosa di carino da fare anche ad Aspen» rispondo.

Cameron entra in cucina con un gigantesco sorriso in faccia.

«Buon Natale!» dice ad alta voce, e Sam corre ad abbrac­ciarlo.

«Il nostro primo Natale insieme, fratellone.»
Potrà anche dirmi un miliardo di volte che non tiene a sua sorella, ma non gli crederò mai. Dal modo in cui la guarda si capisce benissimo che è felice di aver finalmente appianato le cose con lei.

Dal canto mio, ammetto di essere parecchio a disagio per quello che è successo ieri sera.

So benissimo che per lui non ha avuto alcun significato... allora perché sto sperando con tutta me stessa che sia vero il contrario?

Appena incontra il mio sguardo, si scioglie dall'abbrac­cio di Sam e viene da me. «Buon Natale di nuovo» sussur­ ra stringendomi forte a sé e stampandomi un bacio sulle labbra.

Sam, Nash, Kate e mia madre ci fissano con tanto d'occhi, e giuro che se sul mio volto non ci fosse questo stupido sor­ riso, avrei la loro stessa espressione imbambolata.

Fingendo che non sia successo niente, Cam si appoggia al bancone dietro di noi e mi stringe le mani attorno alla vita.

Con un pizzico verifico che non si tratti di uno dei miei soliti sogni: è tutto vero, e io sono ancora sotto shock.

Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da lui. «Cos'è tutto questo silenzio?» fa a un tratto.

Al che, come per magia, tutti distolgono gli occhi da noi e cominciano a guardarsi attorno alla ricerca di qualcosa. «Ehm... A pensarci bene, la cosa migliore è andare tutti insieme a fare un bel giro in centro. Forse è meglio rimanere in zona, no? Potremmo fare un po' di shopping, oppure una passeggiata...» balbetta mia madre in preda all'agitazione. In silenzio, si limitano tutti ad annuire.

«Va bene, allora correte a prepararvi, si va subito dopo colazione.»

Nella speranza di avere un attimo di pace per elaborare quello che è appena successo, mi allontano anch'io.

Per mia grandissima sfortuna, Cam mi segue, entra in ca­mera, e chiude la porta dietro di sé.

«Cos'hai?» chiede sedendosi sul bordo del letto.

«Ehm... non lo so. Mi... mi spieghi cos'è stato quello...?» Sono talmente confusa che non riesco neanche a formula­re una frase di senso compiuto.

MY DILEMMA IS YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora