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Sono le 20.00 e in questo preciso momento sono a tavola con i miei genitori che mi sto godendo la pizza fatta in casa di mia madre. So che è una cosa insensata da fare, soprattutto prima di andare a una festa, ma come facevo a resistere?

"Mi sono fatta qualche amico, da quando sono arrivata a scuola"racconta Kate.

Per lei sembra sempre tutto così facile. Il trasferimento non le ha complicato la vita neanche di una virgola, anzi, è riuscita a fare amicizia con parecchie persone ed è anche riuscita a farsi inserire all'interno della squadra delle cheerleaders.

Lei è sempre stata la figlia perfetta.

"E te, Cris?"chiede mio padre.

Cosa potrei dirgli? Oltre a Nash, Matthew e Sam, le cose non vanno proprio come speravo.

Ci sono già persone che mi odiano, nonostante io non sia riuscita ancora a fare nulla che possa generare questo odio. E sento anche che la festa di sta sera non andrà bene, anzi.

"Ehm...molto bene. Ho già fatto amicizia con molte persone e tutti sono molto gentili con me. Alcuni mi hanno offerto il loro aiuto nello studio e per inserirmi a scuola. Non potrebbe andare meglio di così!"dico infilando rapidamente in bocca un trancio di pizza.

Kate mi guarda con uno sguardo tristissimo e credo che sia riuscita a capire che ciò che ho appena detto è una grandissima cavolata.

Ma non importa, soprattutto adesso che i miei genitori sorridono e si rivolgono qualche piccola occhiata come per dirsi 'siamo fieri di lei'.

"Allora il trasferimento non vi ha scombussolato la vita, come pensavo. È passata solo una settimana! Sono sicura che tra un mese le cose andranno meglio"ipotizza mia madre emozionata.

Sorrido per mascherare ciò che sento dentro di me, ossia malinconia, paura, tristezza e anche un po' di delusione per come stanno andando veramente le cose.

"Vai a prepararti?"chiede mia madre.

Questo pomeriggio sono riuscita a convincere i miei genitori a farmi andare alla festa, ovviamente in cambio di qualche piccolo lavoretto in casa.

"Si"

Quando apro l'armadio, davanti a me trovo l'imbarazzo della scelta e sarei in grado di trovare l'abito adatto a questa serata in pochi secondi, se solo la mia testa non fosse impegnata a pensare a tutt'altro. È tutto il pomeriggio che invio messaggi o che chiamo Trevor e Cass, ma nessuno dei due ha risposto.

Sono talmente preoccupata che, se fosse per me, prenoterei il primo aereo disponibile per Los Angeles e partirei senza farmi troppi problemi.

Quando sento la suoneria sul mio cellulare, lascio cadere il vestito che fino a qualche secondo era tra le mie mani, e mi butto sul letto per prendere il cellulare e per leggere il messaggio, sperando che sia da parte di uno dei miei migliori amici.

Purtroppo è solo Sam che mi ha inviato un messaggio con allegata la foto del suo vestito.

*Sam:
Mandami la foto del tuo ;)*

Prendo il primo vestito che trovo in armadietto e lo indosso : è completamente nero, corto fino a sopra le ginocchia e con una scollatura sul seno coperta da un velo nero trasparente.

L'ultima volta che l'ho messo ero alla festa di compleanno di Cass e, al solo pensiero di quanto bella fosse stata quella festa, mi si accumulano le lacrime. Credo di non essermi mai divertita così tanto in tutta la mia vita.

Dopo un bel respiro profondo, comincio a truccarmi e a sistemare in qualche modo i capelli anche grazie all'aiuto di mia madre che riesce a sistemarli in un'elegante treccia.

Comincio a preoccuparmi quando tira fuori dal suo armadio le scarpe che dovrei indossare per tutta la serata : tacchi.

Credo, anzi, sono sicura che non esista cosa più scomoda dei tacchi! Ma per quanto odio possa provare per quei aggeggi, non posso fare a meno di trovarli utili, infatti mi fanno sembrare meno gnomo di quanto possa già essere.

Fosse stato per me, avrei anche evitato di metterli questa sera, ma il messaggio minaccioso di Sam è bastato per convincermi.

"Hai bisogno di un passaggio?"chiede mia madre mentre io sistemo le ultime cose nella borsa.

"No, mi accompagna un'amica"rispondo.

"Va bene,allora conviene che ti muovi perché sono già le otto e dieci minuti"

Non appena sento queste parole uscire dalla sua bocca, esco di casa e noto subito un'auto nera parcheggiata. Deve sicuramente essere quella di Cameron.

Quando mi avvicino il finestrino posteriore si abbassa facendo comparire il volto di Sam:"Salta dentro"dice.

Non appena mi sistemo nell'auto, Cameron parte ad una velocità troppo alta per i miei gusti, facendomi subito pensare ad un modo per cercare di convincerlo ad andare più lentamente.

Immagini di incidenti stradali e di auto che si schiantano cominciano a farsi spazio nella mia mente e so che sembrerà esagerato, ma l'alta velocità è una cosa che mi fa venire il panico e non è una cosa che fa per me.

"Potresti rallentare un po'?"chiedo.

La sua risposta è l'assoluto silenzio. A quanto pare, si diverte ad ignorarmi.

"Amico, veramente, rallenta. Se ti prende la polizia, sarai fottuto"dice Nash.

"Non ti ci mettere anche tu adesso"si lamenta Cameron ignorando la richiesta dell'amico.

È solo grazie all'intervento di Sam che riesco a rilassarmi:"Cam, smettila! Dovresti pensare a come arrivare sano e salvo in quel locale anziché continuare a pensare al litigio con Susan"

Hanno litigato?

MY DILEMMA IS YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora