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"A lunedì! Grazie ancora per avermi salvata da un pomeriggio di totale solitudine"sorride Sam.

"Niente"ricambio il sorriso.

è sempre bello vedere Sam con quel sorriso stampato in faccia! Da quando sono arrivata a Miami, poche volte l'ho vista così.

"Ah... aspetta. Posso farti una domanda? Cos'è successo con Nash?"

La sua attenzione si sposta in pochi secondi da me all'albero davanti a casa mia, e questo non fa altro che incuriosirmi ancora di più! C'è stato un bacio? O forse lui le ha detto qualcosa di carino? Mille domande si susseguono nella mia mente mentre io aspetto una risposta.

"Allora?"domando impaziente.

"Nash mi...mi ha..."balbetta.

"Ti ha baciata?"chiedo emozionata.

"No no"risponde immediatamente.

"E allora cosa?"sono davvero curiosa di sapere che cosa è successo tra quei due.

"Mi ha detto che sono bellissima e prima di entrare nella sua stanza mi ha dato un bacio sulla guancia"

Credo sia una cosa anche migliore del bacio. Nash e Sam sarebbero davvero una bellissima coppia e spero che in qualche modo possano stare insieme in futuro.

"Però..."continua.

Odio quel 'però'. Rovina tutto quanto.

"...lui era ubriaco e ha detto che non si ricorda nulla, perciò non importa"dice con tono triste.

"Gli ubriachi dicono sempre la verità, no? Se ti ha detto quelle cose vuol dire che le pensa veramente"la incoraggio.

"Sì, ma lui non se lo ricorda! Ora è meglio che vada a casa. Si sta facendo davvero tardi"sorride e si avvicina per abbracciarmi.

"A lunedì"le dico, mentre se ne va via.

Rientro in casa con un grandissimo sorriso stampato in volto. La giornata non è andata così male come pensavo. è stata piena di momenti belli e di sorprese, come quella tra Sam e Nash. E ora, tocca solo andare a prendere i miei due migliori amici! Prevedo già che sarà una notte lunghissima.

"Dove sei stata?"chiede mia madre arrabbiata non appena metto piede in casa.

"Io.."comincio ma lei continua:"Vai di nuovo in giro da sola,eh?"

Odio quando comincia a tirare fuori vecchie storie. Quando ero a Los Angeles, mi capitava spesso di voler uscire da sola per riflettere bene sulla la mia vita. La cosa più assurda è che il mio momento preferito era la notte... non so perché, ma in un certo senso mi sentivo davvero a mio agio. Certo, uscire mi rilassava, ma non lo feci più soprattutto dopo quel giorno : avevo appena salutato Trevor, che avevo incontrato per caso mentre stavo facendo la mia solita passeggiata notturna. Quella sera, un uomo sulla quarantina d'anni mi seguì. Mi spiò durante tutto il tragitto, fino a quando non mi si buttò addosso con cattive intenzioni. Fu grazie a Trevor che me ne liberai. Il mo migliore amico si era dimenticato di restituirmi le cuffiette che gli avevo prestato il giorno precedente e così aveva deciso di seguirmi. Se non fosse stato per lui, chissà che cosa sarebbe successo. Al solo ricordo di quelle mani strette attorno ai miei polsi, mi vengono i brividi. Raccontai tutto a Kate e lei ovviamente lo confessò alla mamma.

"Cosa? No! Sono solo uscita con un'amica!"spiego.

La rabbia di qualche secondo fa svanisce lentamente dal suo volto e, sospirando, dice:"Va bene"

"Dobbiamo sbrigarci se non vogliamo far aspettare Trevor e Cass" l'avviso.

"Andiamo allora"sorride ed usciamo di casa.

Attraverso il giardino e vedo i ragazzi che passano davanti a casa mia, probabilmente per andare insieme a casa di Cameron.

Spero con tutta me stessa che non mi salutino. Sono sicura che se mia madre venisse a sapere che frequento solo ragazzi e una sola ragazza, mi fucilerebbe. Pensa che possa diventare una di quelle ragazze che finiscono per farsela con tutti i loro amichetti. Questo suo pensiero l'ho sempre odiato, anche perché avere tanti amici maschi non vuol dire assolutamente essere una ragazza dai facili costumi.

"Cris"grida Matt non appena mi vede.

Non ho nemmeno il coraggio di voltarmi verso mia madre perché so benissimo che faccia ha in questo momento. Cerco in tutti i modi di mantenere la calma e saluto i ragazzi con un piccolo sorriso, sperando che non si fermino a parlare.

Entro subito in auto, pronta a subirmi le domande di mia madre.

"Chi sono quelli? Li conosci? Perchè li conosci? Li frequenti? Nome? Cognome? Dove abitano? Si drogano? Fumano?"chiede mia mamma.

È sempre così.

Non so come riesca a fare così tante domande in meno di cinque secondi, senza neanche prendersi una pausa per respirare. Potrebbe vincere ai Guiness World Records.

"Sono solo i miei compagni di scuola"

"Spero per te che sia vero"

Fa partire l'auto e, dopo avermi osservata per qualche secondo, comincia con il suo solito discorso:"Tesoro, mi dispiace se ti faccio tutte queste domande, ma è per il tuo bene! Insomma... sei ancora.." smetto di ascoltarla perché queste cose me dice sempre.

Mi vuole bene, cerca di proteggermi, sono ancora troppo piccola per capire, eccetera.

Fingo di ascoltare il suo discorso e annuisco per tutto il tragitto, fino a quando, finalmente, arriviamo in aeroporto. Nessuno può capire l'emozione che provo quando finalmente vedo i miei due migliori amici.

MY DILEMMA IS YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora