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Le voci dei professori che spiegano non esistono più... La mia testa passa a pensare da Matthew a Cameron, come se fosse una cosa normale da fare. Io e Matt abbiamo finalmente sistemato le cose e finalmente avremo modo di stare insieme e di conoscerci meglio, e sono davvero felice. Ma ogni volta che ripenso a quella panchina, a quelle braccia attorno alle mie spalle e alla voce del ragazzo dai capelli biondi, il mio pensiero si sposta automaticamente a colui che è il suo esatto opposto, Cameron. Questo pomeriggio dovremo scontare la nostra pena, ed è da due ore che non faccio che pensare a come potrebbero andare le cose. Ce ne staremo in silenzio o parleremo? Oggi ci siamo avvicinati più del solito... Se solo ripenso a questa mattina, quando ha cominciato a fissare intensamente le mie labbra, mi vengono i brividi. 

Mi precipito fuori dalla classe non appena sento la campanella suonare e vado in direzione della palestra. Prima comincio a pulire, prima posso andarmene e passare un pomeriggio intero con Matthew, perché è questo che voglio veramente... Giusto?

"Lo sai vero che oggi dobbiamo sistemare la palestra?"dice qualcuno dietro di me, e dalla voce capisco anche benissimo di chi si tratta. Ovviamente Cameron. 

"Si, è dove stavo andando"spiego, come se la cosa non fosse già abbastanza evidente. 

Comincia a ridere, facendomi salire il nervoso:"Cosa c'è?" domando infastidita. 

"Sbagli sempre direzione. È di là la palestra"

Gli passo accanto senza dire una parola, e lui mi segue, continuando a fare battutine pessime durante il tragitto fino in palestra. Mi fa innervosire così tanto che avrei preferito passare un pomeriggio intero con Susan, piuttosto che con lui. E ce ne vuole di volontà per stare con Susan anche più di dieci minuti... Sento il coro angelico quando finalmente arrivo a destinazione e il professore ci spiega cosa dobbiamo fare esattamente. 

"Finalmente siete arrivati! Pensavo ve ne foste dimenticati" sbuffa il professore.

"Cosa sarebbe successo? Sono ancora in tempo per dimenticare" ironizza Cameron.

"Vi avrei fatto lavorare per tutta la settimana." risponde serio. " Comunque, questa è la chiave dello sgabuzzino. Dentro troverete scopa, detersivi e tutto quello che vi serve per pulire la palestra. Buona fortuna"ci passa le chiavi e se ne va via.

"Lei non ci tiene d'occhio? " chiedo confusa. Non dovremmo essere sotto il controllo di qualcuno? Si tratta pur sempre di una punizione. Io e Cameron potremmo andarcene via anche senza fare niente.

"Ho di meglio da fare. Divertitevi." conclude e se ne va. "Domani mattina controllerò ogni angolo della palestra."

Alla faccia dei professori responsabili! "Dai, seguimi" dice Cameron.

Percorriamo l'intera palestra e passiamo attraverso gli spogliatoi maschili: credo di non essere stata in una stanza più puzzolente di quella! L'odore dei calzini puzzolenti e di corpi sudati regna ovunque, ed era così forte che sono costretta a tapparmi il naso fino a quando non arriviamo davanti allo sgabuzzino. 

"Dovrebbe essere questa lo sgabuzzino" sussurra Cameron inserendo la chiave e riuscendo ad aprire la porta della stanza piccolissima. Le pareti sono coperte da armadi di metallo pieni di detersivi, e altre sostanze indicate per la pulizia della palestra, credo. 

"Beh, oggi ci toccherà diventare dei bidelli" ridacchia passandomi un secchiello. La sua risata è così dolce e contagiosa che non posso fare a meno di seguirlo, nonostante la sua battuta non mi faccia per niente ridere. 

"Cerchiamo di fare in fretta. Voglio finire il prima possibile" suggerisco prendendo alcuni detersivi. 

"No dai, sarà divertente. " frase innocua... non se pronunciata da Cameron Dallas. Lo fisso per qualche secondo cercando di capire che cosa gli possa essere saltato in quella testolina per rendere la pulizia della palestra più divertente. Darei qualsiasi cosa per leggere il suo pensiero. 

MY DILEMMA IS YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora