La settimana comincia proprio bene.
La sveglia suona in ritardo e io come al solito sono di fretta, in piú sta anche diluviando, quindi non facilita la mia corsa verso scuola.
Ieri, dopo che Cameron mi ha accompagnata a casa, ho chiamato Matt ma non mi ha risposto.
Menomale che voleva passare la giornata con me! È stato via per tutto il giorno e io dovrei essere arrabbiata con lui, ma sinceramente non mi va. Mi sono stancata di litigare sempre con lui. Oggi gli chiederó dov'è stato e che cosa ha fatto, là si concluderà la nostra discussione.Esco di casa e scivolo sulle scale umide. Odio la pioggia. E odio anche il mio modo di essere così tanto sbadata... Quale persona normale e attenta scivola sulle scale semplicemente bagnate dalla pioggia?
Non faccio nemmeno in tempo a rialzarmi che sento il cellulare vibrarmi nella tasca della felpa. Lo afferro, e mentre mi alzo in piedi, lo leggo:
*Da Cameron:
Ti diverti a cadere sulle scale?*
Come ha fatto a vedermi? Comincio a guardarmi attorno in cerca i lui o della sua auto, e infatti ecco la macchina nera parcheggiata dall'altro lato della strada. Fantastico. La giornata non poteva cominciare in modo migliore. Vedi già da qui il sorriso stampato sul suo volto e il tentativo di reprimere la risata per la figuraccia che ho appena fatto.
Attraverso la strada per raggiungerlo in macchina, e appena mi siedo e chiudo la portiera, lo sento ridacchiare:<< Bella la pioggia>>
<< No, per niente>>
<<Perché?>>
<<Non mi piace... Accendi il riscaldamento? Sto congelando>> non sono abituata ai quindici gradi che ci sono questa mattina.
Preme dei pulsanti e l'aria calda comincia ad uscire.
<<Hai le mani fredde?>> chiede.
<< Un po'>> rispondo.
Afferma la mia mano sinistra con le sue mani calde, le stringe e ci soffia sopra per riscaldarle. Questo suo modo di trattarmi come se fossi importante per lui, mi fa stare molto bene... Nessuno si era preoccupato di darmi importanza con piccoli gesti come questo.
<<Va meglio?>> Chiede distogliendo un attimo lo sguardo dalle mie mani per guardarmi.
<< Sì, grazie>> ritiro le mie mani, ma lui non molla la sinistra e me la tiene stretta anche mentre guida per andare a scuola.
La ciliegina sulla torta questa mattina? Il traffico. E io mi maledico per la millesima volta per essermi dimenticata di mettere la sveglia all'orario giusto.
Finiamo in traffico e mi maledico per essermi dimenticata di nuovo di mettere la sveglia.
Si ferma e mi fa segno di dargli anche l'altra mano e me le riscalda entrambe portandole entrambe accanto alla sua bocca e soffiandoci sopra, continuando a sorprendermi per i piccoli gesti che fa con me.
<<Allora, cosa fai a Natale?>> mi chiede all'improvviso.
<<Penso che resteró in città perchè mio padre lavorerá quindi... >>
<<Ah, io so che Nash vuole organizzare una festa o una cosa del genere. Se ti va, possiamo andarci insieme, nel senso che ti accompagno lì e poi ti riporto a casa>> suggerisce.
<<Ci penserò>> dico sorridendo e lui ricambia. L'idea di non fare nulla a Natale mi deprime un pochino. Gli anni scorsi, a Los Angeles, era uno dei momenti più attesi dell'anno per raggruppare tutti i miei amici e poter stare tranquilli a vedere i film di Natale che hanno segnato la nostra infanzia.
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MY DILEMMA IS YOU
Fanfiction(IL TITOLO IN INGLESE È GIUSTO.) «Voglio dimenticare il passato e tutti i problemi, per ricominciare con te, che sei riuscita ad occupare i miei pensieri fin dalla prima volta che ti ho vista, che sei riuscita a cambiare la mia giornata con un sorri...