Siamo cosí vicini in questo istante e i nostri respiri si confondono l'uno con l'altro.
"Ma che problemi hai? Lasciami!"dico muovendomi per liberarmi dalla sua presa.
Mi immobilizza mettendo pressione sulle mie spalle attaccate al muro della scuola, e mi fissa coni suoi occhi scuri e profondi come se stesse cercando di entrare dentro di me per riportare alla luce i miei segreti più nascosti.
"Ascolta bene.."sussurra mentre io abbasso lo sguardo per fissare le sue labbra."Se la tratterai ancora male, farai una brutta fine"
Dopo queste sue parole, non posso fare a meno di sollevare lo sguardo per tornare a guardarlo dritto negli occhi, e mi divincolo per cercare di liberarmi.
"Chi, la snob?"ironizzo.
La mia domanda non fa altro che farlo arrabbiare ancora di più e si china per potermi essere ancora più vicino, dato che è decisamente più alto di me.
Sono ancora sconvolta dal suo comportamento. Non posso credere che una ragazza così antipatica e poco rispettosa nei confronti delle persone, abbia il privilegio di avere accanto un ragazzo che addirittura minaccia affinché non le sia fatto del male.
"Non chiamarla snob, hai capito?Non la conosci. Lasciala stare se no ci penserò io a distruggerti.."dice.
"Come vuoi"
Continua a fissarmi in silenzio mentre prende respiri profondi e lenti, forse per calmarsi, o forse per altri motivi. Qualunque cosa gli stia passando per la testa in questo momento, a me non importa.
"Adesso mi lasci?" Domando infastidita.
Non ricevo alcuna risposta. Semplicemente se ne va via, senza dire una parola, lasciandomi finalmente da sola.
Mi massaggio le spalle per cercare di alleviare il dolore e mi dirigo in direzione di casa, sperando di non metterci tanto.
Per tutto il tragitto non faccio altro che pensare a quel ragazzo e a ciò che ha fatto per difendere la sua fidanzata : sono sicura che poteva benissimo evitare tutta quella scenata. Sarei stata in grado di capirlo anche solo grazie alle sue parole.
Quando arrivo a casa, mi fiondo in camera mia e mi stendo sul letto con il cellulare in mano per controllare se mi sono arrivate chiamate o messaggi da parte dei miei amici a Los Angeles.
Solo qualche messaggio da Cass e Trevor dove mi chiedono come vanno le cose.
Compongo rapidamente il numero di Cass e la chiamo.
"Criss"dice qualcuno che sicuramente non è Cass dato che lei non ha una voce così maschile.
Non è neanche Trevor anche perché so benissimo che non ha questa voce al cellulare.
Ma chi è?
Sposto il cellulare dall'orecchio per vedere se ho chiamato il numero giusto, ed è sicuramente quello di Cass.
"Mi passi Cass?"
Si sente una ragazza che si lamenta e poi prende il telefono.
"Chi sei tu? E come osi disturbare la mia cavalcata a cavallo?"ridacchia.
"Cass...sono Cris..."rispondo ancora scioccata dalla sua battutina.
"Oh. Cosa c'è?" È molto strana e dalla voce si capisce che è molto stanca.
"Volevo solo sentirti e basta. Disturbo?"
"No. Stavo solo facendo un tiro e Dylan mi stava per portare a letto, niente di che"
Lo dice come se fosse veramente 'niente di che', mentre io resto ancora più scioccata da questo suo strano comportamento.
Cass è sempre stata una brava ragazza e non fa certe cose. Ne sono più che sicura.
"Cosa? Stai scherzando?" Le chiedo.
"Mai stata piú seria"ridacchia.
Comincio davvero a preoccuparmi e spero con tutta me stessa che ci sia almeno Trevor.
"Trevor è lì con te?"
"Trevor? Ecco... io e lui abbiamo avuto dei problemi,quindi non ci parliamo più"
Resto a bocca aperta. Ma quante cose mi sono persa da quando sono arrivata qui a Miami? In fondo sono solo passati tre giorni.
"Cass non fare cose stupide. Ti prego"la supplico.
Chiude la chiamata, e io compongo velocemente il numero di Trevor per avvertirlo della situazione.
Lui è sicuramente una persona di cui mi posso fidare e so che sarà in grado di risolvere la situazione senza troppi problemi.
"Trevor vai subito da Cass. Ha qualche problema"lo avviso non appena risponde.
"Ma aveva detto che andava da Dylan"
"Infatti è con Dylan e se la vuole anche portare a letto. Lei ovviamente non riesce a ragionare. Ti prego aiutala e stalle accanto"
Lui chiude subito la chiamata e conoscendolo sarà già partito a prenderla.
Ci conosciamo tutti e tre fin da quando eravamo piccoli e ci diamo sempre una mano, anche se siamo arrabbiati tra di noi.
Mi sta venendo mal di testa,quindi decido di uscire per prendere una boccata d'aria.
Cammino un po'avanti e indietro per il quartiere aspettando una chiamata da parte di Trevor o di Cass, ma nulla. Quest'attesa non fa altro che mettermi tantissima ansia.
E l'arrivo di Cameron peggiora tutto.
Continuo a camminare facendo finta di non averlo visto, ma a quanto pare il mio tentativo è fallito.
"Ehi.."dice passandomi accanto.
"NO! Ho capito che devo lasciarla stare, basta. Non ho bisogno di un'altra ramanzina, non è giornata"rispondo subito per cercare di portare subito a termine la nostra conversazione.
Non appena mi volto per tornare a casa, lo sento dire:"Mi dispiace per prima"
Non ho alcuna intenzione di girarmi e di rispondergli anche perché sono ancora arrabbiata per come mi ha trattata prima a scuola, perciò vado verso casa ignorandolo.
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MY DILEMMA IS YOU
Fanfiction(IL TITOLO IN INGLESE È GIUSTO.) «Voglio dimenticare il passato e tutti i problemi, per ricominciare con te, che sei riuscita ad occupare i miei pensieri fin dalla prima volta che ti ho vista, che sei riuscita a cambiare la mia giornata con un sorri...