Non devi fallire

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Draco's POV
Questi giorni al Manor si rivelarono i più insopportabili della mia vita.
Mia zia Bellatrix continuava a farmi pressioni per portare a compimento il mio compito.
Sapevo che dovevo salvare la mia famiglia e risollevare il nome dei Malfoy ma qualcosa, dentro di me, mi bloccava.
Ero seduto sulla sedia di mio padre, posta nel grande salone vicino al camino, dove scoppiettava allegro il fuoco.
Non facevo altro che rigirarmi tra le mani il suo bastone da passeggio, con il serpente argentato dagli occhi smeraldo che dava un'idea di quanto i Malfoy tenessero alla loro immagine nella società.
Pensavo a lui, a come doveva trovarsi in quella fredda e buia cella ad Azkaban... solo, senza qualcuno con cui poter parlare.
La solitudine è una cosa che oramai conosco bene.
Dal momento in cui sono diventato un mangiamorte la mia unica compagnia di vita è stata la solitudine.
In quel momento fui pervaso da un moto di rabbia e disgusto nei miei confronti, ero stanco di passare le mie giornate a commiserarmi così decisi di uscire.
Afferrai il mantello e presi una manciata di polvere volante, in pochi minuti mi ritrovai a Nocturn Alley.
Mi copri il capo con il mantello e cominciai a camminare senza una meta, volevo trovare un posto che mi permettesse di non pensare.
Dopo un po' mi ritrovai davanti ad un locale, sapevo bene di che locale si trattava e pensai che era perfetto per l'occasione, così entrai.
La sala era illuminata da luci soffuse e un grande palco era posizionato davanti a tavolini, al centro della sala.
Delle ragazze facevano bella mostra di loro stesse e gli uomini presenti sembravano gradire molto lo spettacolo.
Vidi, all'angolo della sala, un tavolino più appartato rispetto agli altri. Decisi di sedermi ed ordinai un FireWhisky.
Stavo per buttarlo giù tutto in un sorso quando una voce interruppe la mia quiete.
-Ehi tesoro, cosa fai qui tutto solo?-
Alzai lo sguardo ed una rossa mezza nuda stava difronte a me. I suoi capelli erano lisci quasi come quelli di Daphne, ma il suo rossetto troppo accentuato rovinava la bellezza della ragazza.
-Vattene!- dissi, forse in tono un po' troppo brusco ma volevo essere lasciato in pace.
Lei però non si fece intimidire ed improvvisamente me la ritrovai seduta sulle mie gambe.
-Dai tesoro, posso farti divertire. So io come mandare su di giri un uomo e tu sei proprio un bel bocconcino-
Stavo per protestare nuovamente ma poi pensai di lasciarla fare, avrei fatto di tutto pur di levarmi quel senso di solitudine all'altezza del petto.
La ragazza cominciò a lasciarmi piccoli ed umidi baci sul collo, io reclinai la testa per darle più accesso.
Poi l'afferrai per i capelli e portai il suo viso davanti al mio, stavo quasi per impossessarmi della sua bocca quando, improvvisamente, mi bloccai.
In poco tempo mi resi conto che tutto di quella situazione non quadrava.
Gli occhi che stavo guardando non erano i suoi, le forme che stavo toccando non appartenevano a lei, i capelli in cui mi piaceva affondare le mani non erano i suoi.
Era tutto sbagliato.
Non era giusto.
Non era Alyssa e non lo sarebbe mai stata, neanche come rimpiazzo.
Bruscamente mi alzai facendo cadere la ragazza, che protesto con linguaggi poco adatti ad un essere femminile.
Senza darle troppo retta afferrai il mio mantello e mi diressi gioirò dal locale.
Una volta fuori mi smaterializzai al Manor, entrai in camera mia e gettai il mantello vicino alla sedia.
Poi ritornai in salotto, dove vidi mia madre. Mi avvicinai a lei e la abbracciai.
Lei mi strinse forte, sapevo che era spaventata e in quel momento le dissi le uniche parole che mi vennero in mente.
-Tranquilla madre, non fallirò. Te lo prometto-
A queste parole mi baciò la fronte e dopo un sorriso tirato, si ritirò nelle sue stanze, lasciandomi ancora una volta solo davanti al fuoco.

Draco&Alyssa-Slytherin WayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora