"Da quanti secoli non camminavo così tanto, oh povere le mie gambe!" Si lamenta Nash mentre io ridacchio.
"Almeno è finita."
Arriviamo in segreteria e riprendo i miei bagagli.
"Arrivederci." Salutiamo la segretaria. Quella donna è troppo noiosa. Sembra un pappagallo dato che per tutto quel tempo non ha fatto altro che ripetere le stesse cose, per le mie orecchie è stata una tortura.
Ci dirigiamo verso i dormitori e all'entrata ci fermiamo.
"I dormitori maschili sono a destra e quelli femminili a sinistra."
Guardo il numero inciso sulla mia chiave. 394.
"Comunque se vuoi dopo facciamo un giro, i miei piedi soffriranno parecchio ma ne varrà la pena." Rido e si aggiunge a me.
"E magari ti presento anche alcuni miei amici."
"Certo" Gli rispondo sorridendogli.
"Alle sei qua."
"Va bene."
Entro dentro all'edificio e cerco il mio dormitorio. Spero in una compagna di stanza simpatica che non si creda dio sceso in terra. Non sopporto quel tipo di persone.
Dopo dei minuti che sembrano durare ore finalmente la trovo, anche grazie all'aiuto di alcuni. Però è strano..si trova nella parte maschile.
Infilo la chiave nella serratura e apro la porta.
Appena entro sgrano gli occhi. Ci sono vestiti a terra, il divano messo in disordine, lattine e cartoni di pizza sopra e intorno al tavolo. Sembra abbiano dato una festa qua.
Che schifo, odio il disordine, troppo."Che ci fai tu qui?" Alzo lo sguardo e davanti a me si presenta il ragazzo di prima, il tizio a cui avevo chiesto indicazioni. Mi sta guardando malissimo in attesa di una mia risposta.
"È il m-mio dormitorio."
"Scherzi vero?" Scuoto la testa e si gira per poi prendere un paio scarpe.
"Tesoro, dove vai?" Dalla porta di una delle stanze esce una ragazza bionda con solo un asciugamano che avvolge il suo corpo.
"E chi è lei?" Fa squadrandomi con faccia schifata. Perfetto, andiamo di male in peggio.
"Arrivo." Il ragazzo moro esce mentre io avanzo verso l'altra stanza.
"Dove credi di andare?" Il suo sguardo schifato non si distoglie dal mio corpo.
"Non so, magari in camera mia?" Gli rispondo ovvia. Dio mi viene voglia di tirarle uno schiaffo. Avete presente la parte in cui dicevo che da angelo potrei anche trasformarmi in satana? Beh, adesso è più o meno così.
Se ne entra in camera del ragazzo e finalmente posso andarmene nella mia.
È carina..le pareti sono di un colore grigio chiaro. Al centro c'è un letto da una piazza e mezza, a destra un'armadio mentre dalla parte opposta una scrivania bianca. Vicino alla scrivania invece c'è una libreria, perfetta per me.
Lascio le mie valigie appoggiate alla parete. Adesso non ho proprio voglia di sistemare la mia roba.
Mi stendo sul letto e scrivo a mio padre che mi risponde subito.
Dopo circa mezzora mi alzo. Sono le 5:30. Decido di farmi una doccia tiepida.
Poco dopo le sei, sono di nuovo insieme a Nash.
"Allora, come è andata con il tuo nuovo coinquilino?" Mi chiede.
Stiamo camminando per il parco del college. È molto bello, c'è un piccolo laghetto e una fontana dall'altra parte. Sarebbe perfetto passare un pomeriggio qui a leggere.Alla fine abbiamo scoperto che c'è stato un errore, e non pensano che verrà risolto presto.
"Da schifo, è un ragazzo scorbutico, antipatico, che pensa solo a se stesso, bipolare e.." Mi fermo quando noto che mi sta guardando divertito. Mi sono lasciata trasportare...
"Come si chiama?" Chiede ancora ridacchiando. Non mi ha neanche detto il suo nome. Però, ora che ci penso, neanche io gli ho detto il mio. Ma è stato lui ad iniziare a trattarmi male, quindi..
"Non ne ho idea..è un ragazzo moro con gli occhi color nocciola, abbastanza alto, una mascella sporgente e..e molto antipatico."
"In che stanza sei?"
"394." Mi guarda curvando un sopracciglio e abbozzando un sorriso.
"Davvero? Sei in stanza con uno dei miei migliori amici."
"Sarebbe?"
"Si chiama Cameron."
"Dallas." Continua.
Solo adesso realizzo che ho insultato in tutti i modi il suo migliore amico. Mi maledico mentalmente.
"Ehm.."
"Fa niente." Mi capisce al volo prima ancora che gli chiedessi scusa.
"A volte può essere molto scorbutico ma ci vuole tempo con lui, devi riuscire ad aprirlo."
"Vi conoscete da molto vero?" Da come parla di lui sembra lo conosca da una vita.
"Si, dall'elementari."
Chiacchieriamo ancora un pò fino a quando non arriviamo nel mio dormitorio. Quando entriamo davanti a noi c'è Cameron preso a sistemare il disastro che c'era prima.
"Ehii." Saluta Nash. Cameron alza lo sguardo e mi guarda male. Poi lo rivolge di nuovo sul suo amico. Cosa ho fatto per farmi odiare così tanto?
"Ehi, che ci fai qui?"
Non si degna di rivolgermi parola e va dalla parte di Nash. Io mi siedo sul divano e prendo il telefono.
"Ho accompagnato Alexis."
"Oh, allora la nana ha un nome."
Nana? Io? Solo perchè son più bassa di lui non vuol dire che io sia nana!
E poi il nome non me lo ha neanche chiesto...ah si giusto, mi ha trattata da schifo fin da quando ho messo piede qua!"Avrai solo una ventina di centimetri in più, sei tu che sei troppo alto!"
Si avvicina a me e mi guarda.
"Per me rimani una nana." Se ne va in camera sua seguito da Nash che mi mima un arrivo.
Dopo qualche minuto torna nel soggiorno.
"Io vado, tra un'ora torno così andiamo a cena dato che quel babbo non ti accompagnerà mai."
"Tu sei babbo!" Grida Cameron dall'altra stanza. Ridacchio e poi Nash esce.
Chiudo la porta alle mie spalle e vado in camera mia trovandomi Cameron steso sul mio letto."Che fai qui?"
"Mi andava di stare qua." Scrolla le spalle, poi si alza e se ne va.
Quanto è strano e bipolare questo ragazzo?E fottutamente sexy.
Volevo dire che se non vi piace il fatto che ci sia Cameron Dallas potete semplicemente uscire dalla storia, senza commentare dato che non è molto piacevole😅
È una fanfiction, io sono una fan, quindi scrivo su di lui🤷🏽♀️😬
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Il mio fottutissimo 394
FanfictionFANFICTION (CAMERON DALLAS) Alexis è una ragazza di diciassette anni che qualche anno dopo la morte della madre viene convinta dal padre ad andare a studiare in un college a Miami per il suo ultimo anno di liceo. Lì inizia una nuova vita, non da sub...