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Come quasi tutti i giorni quell'affare chiamato sveglia suona. La spaccherei con un martello se solo non fosse il mio telefono, però un giorno lo farò, giuro.

Socchiudo gli occhi a causa della luce che penetra dalla finestra. Mi succede spesso di dimenticare di chiudere la tapparelle, ma mi piace quando mi sveglio attraverso i raggi del sole. Come se mi dessero il buongiorno.

Mi faccio una doccia veloce e mi vesto in fretta.

Mi ero completamente dimenticata che ieri Nash mi aveva chiesto se venivo con lui e gli altri a fare colazione al bar..alle 7:30.
Beh, sono le 7:25.

Mi trucco come un lampo, prendo lo zaino ed esco dal dormitorio.

Ci impiego almeno 5 minuti per trovare il bar.

"Sempre in orario te." Ridacchia Nash appena gli vado incontro.
Mi da il solito bacio sulla guancia e come sempre sorrido.

Entriamo e troviamo tutti lì. Perfino Cameron è arrivato prima di me, ci rendiamo conto?!

Saluto tutti e mi siedo sull'unico posto libero, di fianco a Mad e Cameron.
Che gioia..

Ordino un cornetto al cioccolato e un cappuccino che si offre di prendere Nash, mentre i ragazzi continuano a parlare di calcio e di come hanno stracciato la squadra avversaria qualche giorno fa, continuando a vantarsi.
Ma quanta modestia ci può essere in una sola persona?

"Lo vedi?" Mi chiede ad un certo punto Mad.
Cosa dovrei vedere?

"Cosa?"

"Cameron è da quando sei arrivata che non ti toglie gli occhi di dosso, è successo qualcosa?

Tralasciando ieri sera non è successo nulla di ché.

Ah perchè quel che è successo non era nulla di ché.

Comunque sia..preferisco non raccontarlo a nessuno.

"Uhm..non è successo niente."

"Sicura?"

"Certo." Chiudiamo la cosa.

"Grazie!" Esclamo a Nash sorridendo e comincio a bere il mio cappuccino che è appena arrivato. Non penso di essere stata molto convincente ma anche lei lascia stare il discorso.

Una ventina di minuti dopo siamo fuori dal bar. Ognuno se ne va per la propria classe. Io adesso ho storia dell'arte.
Non la sopporto questa materia, l'ho sempre odiata e non l'ho praticamente mai studiata, ma non ci posso fare niente se non mi piace e gli sbatti di farla sono pari a zero.

Raggiungo la mia classe ed entro trovando il prof già seduto.

"Ren, in ritardo."

Non me ne ero accorta..tutta colpa dei ragazzi.

"Mi scusi."

Vado a sedermi su un banco vuoto con di fianco nessuno.

Alone..

Qua quasi tutte le ragazze sono delle galline. Pensano a fare le seducenti davanti al prof che, devo ammettere anche io, è un gran figo. Avrà probabilmente poco meno di trent'anni. Quando sono davanti a lui loro si piegano a novanta gradi per fare vedere le loro tette. Peccato che lui non le caga di striscio e ci fanno solo una brutta figura..ridicole.

Solo ora mi accorgo che Cameron non c'è. Strano, dovrebbe essere in questo corso adesso. Ma perchè penso a lui?!

Il prof comincia a fare l'appello e nel momento in cui finisce qualcuno apre la porta.

"Dallas, al prossimo ritardo vai dal preside." Afferma il prof probabilmente incazzato per i suoi numerosi ritardi. Il ragazzo si va a sedere di fianco a me, l'unico posto libero, e butta la cartella per terra. Ma che gli prende? Fino ad un attimo fa era tranquillo.

Ah beh, magari sono cazzi suoi.

Sta zitta te.

Il prof comincia a spiegare la lezione e l'ora passa abbastanza velocemente. Per quanto possa odiare questa materia, lui la fa sembrare in un certo senso più piacevole con battute e robe del genere.

La campanella suona e immediatamente gli alunni dopo aver preso lo zaino si buttano fuori dalla porta.
Sono sempre l'ultima ad uscire dato che faccio le cose con calma.

"Ren, potresti farmi un favore?"

"Si?"

"Puoi dare questo foglio a Dallas."

"Certo, arrivederci."

"Grazie mille."

Lo saluto per poi uscire dalla classe. Perfetto sono già in ritardo di qualche secondo. Forse dovrei essere più svelta.

Pff..ma che..no..
Ma quanto sei tarda?

Giusto un pochino.

Il foglio glielo darò dopo, non faccio in tempo.
Giro per i corridoi a passo veloce per raggiungere l'aula di geografia. Quando svolto l'angolo mi trovo una scena che avrei preferito non vedere.

"Ma se andassimo in bagno, così ti faccio un lavoretto coi fiocchi." Si rivolge quell'ochetta strusciandosi sul corpo di Cameron.

Okay Alexis. Potresti interromperli e dargli il foglio o andartene e non immischiarti.

Opto per la seconda, almeno quella non mi odierà più di quanto mi odi già.

Per fortuna passo inosservata da Elizabeth ma Cameron penso mi abbia vista dato che è appoggiato al muro.

Poco dopo arrivo in classe.
Fantastico, 7 ritardi in 3 soli giorni.

Il mio fottutissimo 394Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora