"Che ci fa a Toronto?" Chiede mio padre mettendomi davanti un piatto di mandarini. Cameron è uscito da camera mia poco fa, torna dopo pranzo, e adesso sto facendo colazione. Quando andremo al lago Nat non verrà con noi. È a casa di Corey. Ma anche se ci fosse stato a casa, avrei preferito restare da sola col mio ragazzo. Solo lui, io, l'acqua e la sabbia distesa sotto di noi.
"Ehm..penso sia venuto a trovare la sua ragazza." In questo momento mi sento un genio. Magari tutti i sospetti che aveva su una nostra presunta relazione sono andati a farsi fottere.
"Ah, come si chiama?" Chiede dubbioso, come se sapesse che sto mentendo. Ed ecco che le mie arti nel mentire vanno di nuovo in tilt.
"Mia." Dico sicura di me facendo il nome di quella put-
Ops.Lui lascia perdere, e cambiamo discorso.
"Domenica la zia Laura ci verrà a trovare." Afferma sedendosi di fronte a me.
La zia Laura vive in Inghilterra. È da Natale che non la sento. Si è trasferita dopo un grave incidente, ma questo penso di avervelo già detto.
"Da sola?" Chiedo io continuando a mangiare.
"Col suo nuovo compagno." Fà, anche se tanto nuovo non è. Penso stiano insieme da più di due anni. A nessuno di noi è mai andato a genio, Robert. Ma loro ovviamente non lo devono sapere, la zia ci rimarrebbe molto male. È un tipo molto ricco. L'unica volta in cui l'ho visto sorridere era nel momento in cui se ne stava andando da casa nostra.
"Uhm..va bene."
"Dopo esco." Affermo lavando il piatto.
"Dove vai?" Curva un sopracciglio.
"Un giro al lago." Rispondo pronta a finire l'argomento ed ad andarmene.
"Da sola?" Chiede invece lui curvando il sopracciglio per la seconda volta. Io annuisco.
"Si, leggo un pò." Scrollo le spalle. A quanto pare non mi fa bene stare vicino a Cameron. Prima non scrollavo praticamente mai le spalle.
"Va bene." Lascia stare e io me ne vado. Avvolte quando parlo con lui mi sento come un criminale interrogato da un giudice.
Qualche ora dopo mi preparo. Indosso una maglietta bianca e dei jeans sopra il costume blu. Raggruppo i capelli in due trecce disordinate per poi uscire. Decido di non portare la borsa, anche perchè l'occorrente ce l'ha tutto Cameron e non ho voglia di tenerla in mano. Metto solamente il telefono e dei soldi in tasca.
Mi dirigo verso il portone, incontrando mio padre.
"E il libro?" Aggrotta le sopracciglia, mettendo le braccia conserte, mentre io mi maledico e impreco contro. Oh cristo. Ma a questo uomo non sfugge niente. Ci manca soli che mi segua!
"Ops." Mi metto a ridere.
"Ho lasciato la borsa sul letto." Mento andando di nuovo in camera mia. Prendo la borsa nera che avevo deciso di non portare. Mi ricordo di dover anche portare un cambio, per fortuna. Poi ci metto veramente dentro un libro. Non si sa mai, magari adesso esco e mi controlla la borsa.
"A dopo!" Esclamo baciandogli la guancia.
"Ciao." Fa invece lui per poi chiudere la porta da cui sono appena uscita.
Beh, me la sono scampata. Forse.
In pochi minuti arrivo davanti alla macchina in cui è dentro Cameron. Il finestrino è abbassato, e quindi lo vedo. È la macchina della madre di Mad. La loro famiglia è ancora a Los Angeles.
"Katy si fida molto di te." Affermo entrando e chiudo la portiera.
"Sono il suo nipote preferito." Si pavoneggia invece lui. Appoggia le sua mano sulla mia guancia e mi stampa un bacio sul naso. Penso abbia capito che li amo. Sorrido, ovviamente.
STAI LEGGENDO
Il mio fottutissimo 394
FanfictionFANFICTION (CAMERON DALLAS) Alexis è una ragazza di diciassette anni che qualche anno dopo la morte della madre viene convinta dal padre ad andare a studiare in un college a Miami per il suo ultimo anno di liceo. Lì inizia una nuova vita, non da sub...