"Tregua!" Grido dopo che Cameron mi ha fatto perdere l'equilibrio facendomi andare sott'acqua per la millesima volta. Lui continua a ridere mentre io cerco di tirargli degli schiaffi.
"Aia!" Si lamenta lui sempre ridendo. Mi prende per le braccia facendomi stare ferma e alla fine mi aggiungo alla sua contagiosa risata.
"Usciamo?" Chiede e io annuisco.
Quando siamo fuori stende un telo da bagno sulla sabbia e ci sdraiamo.
Mi fa appoggiare la testa sul suo petto e non mi ritraggo affatto indietro.
"Dove andiamo dopo?" Chiedo disegnando dei cerchi immaginari sui suoi pettorali. Vorrei non dovermi staccare mai. È così piacevole stare così..ed è una cosa che ho notato solamente recentemente. Forse si..sono un pò ottusa.
"Dove vuoi tu." Alzo lo sguardo su di lui e noto che tiene gli occhi chiusi..
"Sei tu quello che conosce questa città." Continuo guardando un punto fisso nel mezzo della sabbia.
"Va bene." Fa e attendo una sua risposta.
"Sai qual'è la cosa più triste?" Mi domanda lui.
"Mh...?" Lo incito a continuare.
"Che tu viva in una città come questa e che non l'abbia mai visitata." Mi metto a ridere.
"Allora.." Inizia.
"Prima di tutto noleggiamo due bici, ci facciamo un giro al centro e lungo la costa, e alla fine andiamo in barca nella baia di Biscayne." Io spalanco gli occhi.
"Costerà almeno-" Mi interrompe.
"Lo sai benissimo che questo non è un problema." Afferma. Ovviamente lo so..ma non mi piace molto quando la gente spende per me.
"Io e Nash lo facciamo almeno quattro volte all'anno, usciamo un sabato e torniamo sani e salvi..sarà divertente." Dice cominciando ad accarezzarmi i capelli.
"Va bene.." Concludo e lui come al solito sorride soddisfatto.
"La smetti con quel sorriso?" Mi lamento ridendo.
"Quale, questo?" Chiede per poi sorridere di nuovo. Io serro gli occhi e lui fa il mio stesso gesto. Alzo gli occhi al cielo e lo fa anche lui. Nel momento in cui lo guardo dritto negli occhi si mette a ridere, e purtroppo contagia anche a me.
Quando ci accorgiamo che la roba che indossiamo è asciutta ci alziamo e ci rimettiamo i vestiti.
[...]
Il rumore del motore della barca che si accende si fa spazio nelle mie orecchie. Inizia a muoversi nell'acqua e si allontana sempre di più dal porticello. L'acqua è luccicata dai raggi del tramonto del sole. Il cielo è colorato da sfumature di rosa, giallo e arancione. Magari preferisco l'alba, ma anche il tramonto lo trovo una cosa fantastica.
"Ti butterei in acqua proprio in questo momento." Ammette Cameron con un sorriso beffardo. Siamo appoggiati alla ringhiera in metallo, e per un momento dimentico che potrei cadere in acqua semplicemente sporgendomi.
"Provaci e finisci male." Rispondo sorridendo. Avrei preferito non dirlo.
Lui appoggia le sue mani sui mie fianchi e mi fa alzare.
"Cameron!" Mi lamento volendo tornare coi piedi per terra. Lui non mi ascolta e si mette a ridere. Mi appoggia sulla ringhiera e quasi quasi non gli grido in faccia.
"Tranquilla, ti tengo io." Dice e stringo le mie braccia al suo collo. Lui invece le tiene sulla mia schiena.
Alla fine ho scoperto che aveva organizzato questa cosa in barca qualche giorno fa. Diceva che sapeva che sarei caduta ai suoi piedi e sarei scappata con lui. Beh, forse ha ragione.
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Il mio fottutissimo 394
FanfictionFANFICTION (CAMERON DALLAS) Alexis è una ragazza di diciassette anni che qualche anno dopo la morte della madre viene convinta dal padre ad andare a studiare in un college a Miami per il suo ultimo anno di liceo. Lì inizia una nuova vita, non da sub...