L'hotel è molto carino e moderno, e si affaccia al lago. È quello in cui di solito alloggia la zia Laura ogni volta che viene a Toronto.
"Perchè hai un passo così veloce." Sbuffa Cameron mentre andiamo verso le scale, facendomi ridere.
"A che piano è?" Chiedo svelta voltandomi verso di lui.
"Secondo."
"Uhm..va bene." Rispondo aumentando il mio passo.
"Oi! Tutta sta fretta?!" Si mettere a ridere cercando di prendermi per il braccio ma mi scanso mettendomi a correre.
"La metti così eh?" Mi rincorre mentre io cerco di andare più veloce, ma non ci riesco a causa delle risate. Mi sembrano i tempi in cui eravamo piccoli. Ci divertivamo sempre a rincorrerci l'un l'altro.
Quando arrivo al primo piano vado dritta verso l'ascensore aperto ed entro. Schiaccio velocemente il pulsante e le porte si chiudono, lasciandolo fuori. Scoppio a ridere, ma quando arrivo a destinazione e le porte si riaprono me lo ritrovo davanti.
"Piccola bastarda." Mi prende per un braccio mentre non la smetto di ridere, per poi poggiare le sue mani sui miei fianchi.
"Sei lento." Affermo mentre ci dirigiamo verso la porta della sua camera, con dei sorrisi in volto.
"Ti ho lasciata andare io, sennò ti avrei presa in qualche millesimo di secondo."
"Certo." Ironizzo io mentre entriamo.
"Vorresti negarlo?" Poggia di nuovo le sue mani sui miei fianchi e avvicina i nostri visi.
"Uhm.." Rispondo semplicemente, poco prima che faccia unire le nostre labbra. Mi mordicchia il labbro inferiore che minaccia di curvarsi. Ci dirigiamo lentamente verso il letto, senza staccarci, e mi appoggia delicatamente ad esso. Approfondisco i suoi dolci baci, picchiettando la mia lingua sui suoi denti. Lui socchiude leggermente la bocca, permettendomi di far giocare le nostre lingue. Faccio passare la mia mano fra i suoi capelli, accarezzandoli pian piano.
Restiamo lì a coccolarci per almeno un'altra decina di minuti, finché non decido di sfilargli la maglietta. Al mio gesto abbozza un sorriso. La sfila anche a me, mi sgancia il reggiseno buttandolo a terra, per poi poggiare la testa sull'incavo del mio collo. Inizia a lasciare dei dolci baci, e poi comincia a succhiare e a mordicchiare mentre sento il suo respiro sulla mia clavicola.
Prende qualcosa dal suo zaino, che è appoggiato al comodino, senza staccarsi.
Questo ragazzo ha sempre preservativi a portata di mano.
"Voglio solamente te." Sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra. Neanche il tempo di rispondergli che vengono a contatto. In poco tempo le nostre lingue si rincontrano. I battiti dei nostri cuori accelerano sempre di più mentre vengo travolta da una marea di emozioni.
[...]
"Buonasera!" Entro in casa salutando. Mi dirigo verso la cucina in cui probabilmente si trova mio padre.
"Buonasera." È indaffarato a cucinare degli hamburger.
"Nat?" Chiedo non sentendolo.
"Resta a dormire da Corey." Afferma lasciando quel che stava facendo. Spegne i fornelli, posando i suoi occhi su di miei.
Il suo sguardo è severo. Sembra volermi rimproverare. Di nuovo, aggiungerei."Ti ho vista salire su una macchina, prima." Sospira, poggiando le sue mani sul bancone.
"Perchè mi hai mentito?" Mi fissa coi suoi occhi verdi in attesa di una mia risposta.
Avrei dovuto immaginare che avrebbe potuto vedermi dal soggiorno.
STAI LEGGENDO
Il mio fottutissimo 394
أدب الهواةFANFICTION (CAMERON DALLAS) Alexis è una ragazza di diciassette anni che qualche anno dopo la morte della madre viene convinta dal padre ad andare a studiare in un college a Miami per il suo ultimo anno di liceo. Lì inizia una nuova vita, non da sub...