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E anche oggi sono in ritardo. Perfetto per cominciare l'anno, no?

Mi dirigo a passi svelti verso la mia classe. La prof sta volta mi farà a pezzi e probabilmente avviserà mio padre. Ho perso anche il conto di quante volte sia arrivata in ritardo alla sua ora..

Mentre cerco di arrivare in classe, quando passo davanti alla stanza del bidello vengo presa per le braccia e tirata oltre la porta.

Chiunque sia, prima che riesca ad urlare, mi tappa la bocca, e io gli graffio violentemente la mano.

"Aia!" Esclama una voce che riconosco subito togliendo la mano dalla mia bocca

"Tu hai seri problemi." Affermo appena si rivela il volto di Cameron

"Me lo dicono in tanti." Scrolla le spalle

"Ti va di andare al mare?" Io aggrotto le sopracciglia per poi mettermi a ridere, lui invece mi guarda storto.

"Come credi di uscire da questa scuola?" Faccio come se fosse ovvio. Ci sono telecamere e bidelli ovunque. È come una prigione a massima sicurezza qua.

"So come fare, basta che mi dici se vieni o no." Afferma senza distogliere gli occhi da me.
Ho i miei dubbi..insomma, e se ci beccassero? L'ultima volta che mi sono fidata di lui siamo stati scoperti, e per di più non c'erano fotocamere e robe del genere...

Ci penso sù per qualche secondo. Magari dato che ne è così sicuro potremmo anche scamparla..

Bah..in questi tempi mi sto fidando troppo di lui.

"Va bene?" Chiede aspettando ancora la mia risposta.

"Va bene." Dico anche se dalla mia voce si capisce che non ne sia tanto convinta. Lui sorride soddisfatto come l'altra volta che voleva portarmi al parco. Solo che quella volta è finita male..

"Vieni." Mi prende la mano, così come quel giorno. Comincio a convincermi che non finirà per niente bene.

[...]

"Visto?" Si vanta Cameron una volta che siamo fuori dalla scuola.

"Magari ci hanno filmati.." Dico io rovinando le sue illusioni.

"Sei troppo pessimista." Afferma ridendo mentre continuiamo a camminare dritto verso la spiaggia.

"E tu sei troppo ottimista."

"Tutte scuse."

"Ti assicuro che non ci beccherà nessuno." Continua convinto.

"Cosa te lo fa pensare?" Chiedo quando ci fermiamo al semaforo.

"Sesto senso, piccola." Fa fiero di se facendo l'occhiolino.

"Ti ho detto di non chiamarmi così." Esclamo tirandogli uno schiaffo sul braccio che probabilmente non gli ha fatto niente.

"Che male c'è, piccola?" Si prende gioco di me circondando i miei fianchi con un braccio e io mi allontano da lui con un sorriso che minaccia di uscire in faccia.

Noto alcune persone dietro di noi che continuano a guardarci. Probabilmente le mie guance adesso sono leggermente rosse..

Le macchine davanti a noi finalmente si fermano e scatta il verde per i pedoni.

Non sono mai stata in giro per questa città. Si, sono strana. Vivo in un posto fantastico come questo e non ho mai pensato di farmi un giro quando ne avevo la possibilità. Forse è anche per questo che ho accettato di venire..

"Arrossisci troppo spesso." Dice lui dopo un pò. Beh, grazie di mettermi sempre in imbarazzo. Di risposta lo guardo male e fa le spallucce sempre con quel sorriso stampato in faccia.

Il mio fottutissimo 394Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora