"Nat, vai tu?" Grido dalla cucina quando suonano al campanello, finendo la telefonata con Madison. Ho scoperto che andrà studiare a Chicago. In questo momento lei e gli altri stanno organizzando la festa di compleanno per Matt, che sarà Domenica.
Sono quasi le nove di sera. Per tutto il pomeriggio, io, Nat e Emily abbiamo aspettato papá e Anna, che erano andati al centro commerciale per fare non so cosa. È andata un pò come la scorsa volta con Emy. Non ci ha parlato più di tanto. Abbozzava sorrisi solamente quando ci batteva alla play. E così la voglia di sapere cosa le rende così cresce sempre di più.
"Alexis!" Sento dire da mio padre, segno che è tornato. Lascio quel che stavo facendo e lo raggiungo in soggiorno.
Sgrano gli occhi nel vedere Cameron di fianco a lui.
"È venuto a salutarti." Afferma cercando di abbozzare un sorriso, con una voce leggermente dura, come quando non ha voglia di parlare con qualcuno.
"Ehi." Faccio invece io chiedendomi come stracazzo ci sia finito con mio padre.
Papà se ne va in cucina seguito da Anna, che invece sorride.
"La fortuna non sta dalla mia parte." Alza le mani in segno di resa facendomi ridere. In spalla ha il solito zaino che porta con sè da quando è venuto.
"Come li hai beccati?" Chiedo a bassa voce ridendo mentre ci dirigiamo in camera mia.
"Stavo solamente aspettando l'ascensore per poter poi salire sulle scale antincendio, e li ho incontrati." Chiudo a chiave la porta e lui si siede sul mio letto. Mi metto a cavalcioni su di lui e mi prende per i fianchi.
"Beh, è già tanto se ti ha fatto salire." Ridacchio.
"Dimenticavo." Fa sfiorando le mie labbra. Pochi secondi dopo vengono a contatto con le sue.
"Cosa avete fatto in ascensore per tutto quel tempo?" Chiedo quando si stacca, curvando un sopracciglio.
"C'era quella..come si chiamava?" Fa pensieroso.
"Anna." Dico invece io togliendogli il dubbio.
"Beh si, lei."
"È stato un inferno. Il tempo sembrava non passare mai." Mi metto di nuovo a ridere.
"Mi voleva uccidere con gli occhi, letteralmente." Afferma e colgo un filo di tristezza nella sua voce, anche se lui cerca di nasconderla.
Appoggio la mia mano sulla sua guancia e la mia fronte alla sua.
"Non ci pensare." In questo momento mi tornano in mente le parole di Nat. Quando avrai intenzione di dirlo a papà?
A quanto pare anche a lui non dispiacerebbe questa scelta. Ma conoscendo mio padre le cose non finirebbero bene. In questo momento vorrei solamente che Cameron non dovesse essere nascosto. Far vedere a tutti che ragazzo meraviglioso è e l'amore che provo per lui. Perchè è così. È un ragazzo meraviglioso, che amo. Se mio padre guardasse oltre ai suoi errori probabilmente sarebbe felice per me.
Mi stacco leggermente da lui quando qualcuno bussa alla porta. Sospirando vado ad aprire, sperando che non sia papà.
"È pronto." Fa Anna sorridendo mentre Cam si alza dal letto. Se ne va dalla camera e così anche noi.
"Allora vado." Il mio ragazzo abbozza un sorriso impacciato mentre le sue mani sono in tasca.
"Oh no, puoi restare eh." Ridacchia Anna mentre mio padre ci raggiunge. Cam sta per parlare ma lei lo ferma.
"Non inventare scuse." Gli punta l'indice contro alzando le sopracciglia. Anna sorridendo va in cucina seguito da mio padre che rimane impassibile alla scena.
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Il mio fottutissimo 394
FanfictionFANFICTION (CAMERON DALLAS) Alexis è una ragazza di diciassette anni che qualche anno dopo la morte della madre viene convinta dal padre ad andare a studiare in un college a Miami per il suo ultimo anno di liceo. Lì inizia una nuova vita, non da sub...