84

16.1K 503 31
                                    

"Vai a preparati, Cam sarà qua fra poco." Avverto mio fratello mentre finisco di sistemarmi i capelli.
Ormai siamo ad agosto, e sono passate circa due settimane da quando sono tornata a Toronto. È stata una vacanza a dir poco fantastica. Abbiamo girato tutta l'isola, e gran parte del nostro tempo l'abbiamo speso in spiaggia.
Quando sono tornata, ovviamente, io e la mia famiglia, compresa zia Laura e il suo compagno, insieme ad Anna e sua figlia, siamo andati in montagna. Inutile dire che Cameron non ha fatto altro che chiamarmi principessa delle montagne per tutti quei giorni.
Fra poco, come aveva promesso a Nat, ci verrà a prendere per portarci allo stadio.

Raggiungo il soggiorno, dove sono presenti mio padre, Laura e il suo fidanzato.

"Noi andiamo." Dico a papà mettendomi sul poggiagomiti del divano su cui è seduto.

"Dove andate di bello?" Chiede la zia sorridendo.

"Allo stadio." Rispondo appoggiando il braccio sulla spalla di mio padre.

"Mi raccomando." Afferma invece lui con sguardo severo.
A quando pare, pur avendomi detto che potevo stare com lui senza avere rapporti speciali, non sembra essere più di tanto fiducioso delle sue stesse parole.

"Andate da soli?" Domanda ancora la zia e scuoto la testa.

"Un nostro amico." Rispondo sicura di me.

"Oh, solo un amico?" Fa con finta voce dispiaciuta, per poi mettersi a ridacchiare.
La zia ha sempre avuto questo carattere con noi: scherzoso, ironico e simpatico. Proprio per questo è la mia zia preferita.

E l'unica.

Shh.

"Si. Solo un amico." Mi aggiungo alla sua risata mentre papà mantiene il suo sguardo severo.
Beh, chissà quale sarebbe la sua reazione se scoprisse che sua figlia non è più vergine dopo averlo fatto col ragazzo che non vuole assolutamente che frequenti.

Nat poco dopo è davanti a noi, tutto gasato.

"Pronto?" Lui annuisce e mi alzo. Tengo la mia borsa al braccio e ci dirigiamo verso il portone.

"A dopo!" Esclama Nat prendendomi la mano.

Sotto lo sguardo dubbioso di mio padre ce ne andiamo. Se solo sapesse il numero di volte in cui siamo usciti di nascosto con Cameron..

Circa due ore dopo, siamo seduti sulle tribune a guardare la partita.

Nat continua a gridare e a fare il tipo per la sua squadra del cuore, mentre Cameron lo guarda divertito. Lui sicuramente non tifa il Toronto. Magari qualche squadra di Los Angeles, ma non il Toronto.

"GOOOL!" Grida Nat insieme a tutti gli altri tifosi, che urlano e si scatenano, dopo che un giocatore del Toronto segna.
Penso che i miei timpani si siano rotti.

Il sorriso di mio fratello non si toglie dal suo volto. Gli occhi sembrano luccicargli dalla felicità e dalla magia che gli regala questo sport.
Mi piace vederlo felice. E mi piace ancora di più sapere che ne è la causa il mio fidanzato.
E se mio padre sapesse anche questa cosa? Davvero non cambierebbe idea?

[...]

Entro in camera mia, pronta a far entrare Cameron dalla finestra.
Quando mette il suo piede sul pavimento, nel cercare di entrare anche coll'altro,  perde l'equilibrio. Casca a terra cadendo sulle mani, e io scoppio a ridere.

"Lo trovi divertente?" Cerca di fare il serio rialzandosi addolorante. Io annuisco sempre col sorriso in faccia.
Poi realizzo che ha fatto molto rumore, e comincio a sperare che papà non si sia insospettito di niente.

Vado verso la porta, cercando di trattenere le risate e chiudo a chiave.
Mi giro trovando Cameron steso sul letto sfinito, con la posa simile a quando ti metti sulla neve a fare gli angeli su di essa.

"Sei stanco?" Chiedo venendo di fianco a lui per poi appoggiare la testa sul suo ventre. Lui annuisce.

"Uhm..guardiamo Game of Thones." Borbotta infilando una mano fra i miei.
Poso un attimo lo sguardo sull'orologio e mi accorgo che sono quasi le undici.
Forse sarebbe meglio andare a dormire.

"Non dovevi andare con Mad ad Ottawa domattina?" Dico e lui sbuffa.

"Sta notte hai dormito cinque ore, se non vai a dormire domani morirai di sonno." Continuo e lui storce le labbra, aggrottando le sopracciglia.

"Sembri mia madre." Dice mentre mi alzo per andare in bagno e ridacchio.

Faccio quel che devo fare e quando esco lo trovo con in mano il mio computer. Curvo un sopracciglio in disapprovo e lui alza le spalle facendo partire l'episodio.
Sospiro sdraiandomi di fianco a lui.

"Lo sapevo che non mi avresti resistito."Afferma soddisfatto e alzo gli occhi al cielo.

Mi prende per i fianchi e mi fa appoggiare la testa sul suo petto, facendomi sentire il battito del suo cuore.

Guardiamo l'episodio in silenzio, e come succede sempre in questa serie, centinaia di migliaia di persone muoiono.
È incredibile, la vita in sto coso vale quanto un centesimo.

"Okay, adesso dormi." Lo avverto quanto l'episodio finisce e lui sbuffa.

"Mi immagino te da mamma." Comincia a prendersi gioco di me.

"Andate a dormire subito o distruggo la casa!!" Imita la mia voce muovendo in continuazione la testa e le sue mani, facendomi ridere.

"Io, lo sto dicendo per il tuo bene." Alzo le sopracciglia.

"Sai cosa mi farebbe bene." Mi circonda il corpo con le sue braccia, poggiando il suo naso sul mio collo, ma io mi stacco.

"Dormi." Gli ordino, ricevendo un'occhiataccia. Lui spegne il computer e io la luce, con sorriso vittorioso in volto.

Mi sdraio dandogli le spalle, e mi prende da dietro. Sposta i miei capelli da sopra il viso, per poi stamparmi un bacio sulla fronte.

"Buonanotte, piccola perfettina nana principessa delle montagne." A quanto pare si diverte molto a chiamarmi con questo nome stralungo.

Chiudo gli occhi, mentre gli accarezzo la sua mano intrecciata alla mia.

Comincio a pensare a come cambieranno le cose fra un paio di settimane. Tutti e due cominceremo l'università. Non sarà più facile incontrarci come lo è adesso.
Saremo molto impegnati con la scuola, e per di più abitiamo in due città diverse e studiamo in due città diverse.
Ma per quanto ne so io, la distanza non per forza separa due persone, o sbaglio?

In qualche minuto, comincio a sentire i miei occhi farsi sempre più pesanti.
Ed ecco un'altra di quelle notti in cui non mi vorrei mai alzare dal letto.

Il mio fottutissimo 394Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora