Chiudo la porta a chiave e mi stendo sul letto sospirando.
Come potrò mai riuscire a dirgli che sto con Cameron se continua con questo suo atteggiamento? È come se fossi nel bel mezzo di un filo che penzola in aria. Da una parte c'è Cameron, che rimane deluso ogni volta che cambio atteggiamento. E dall'altra mio padre, col suo sguardo rimproverante che mi impone di non avvicinarmi al ragazzo che amo.A furia di pensare a queste cose cominciano a scoppiarmi le tempie. Infatti mi sento come se avessi una bomba al posto della testa.
Decido di prendere il telefono e di chiamare Cameron e dopo qualche secondo il bip si interrompe.
"Pronto? Lexi?" Solo che non è la voce di Cameron, ma la riconosco subito.
"Pronto?"
"Come va? Tutto bene?" La voce squillante di Eleanor si fa spazio nel mio orecchio.
"Si certo, tu?" Chiedo cordialmente.
"Bene, grazie."
"Cameron è uscito con Nash e gli altri e ha lasciato il telefono qua." Afferma dopo un pò che parliamo.
"Fa niente, richiamerò dopo." Mi saluta di nuovo e io ricambio, per poi riattaccare.
Come aveva detto lui, sento la sua mancanza. Vorrei tanto uno dei suoi caldi abbracci in questo preciso istante. Beh, almeno ho la sua maglietta profumata.
A distrarmi dai miei pensieri è la voce di mio fratello proveniente dall'altra parte della porta!
"Ale! Apri!" Mi alzo con molta malavoglia per poi andare ad aprire. Davanti a me si presenta Nathan che tiene la mano ad Anna.
"Papà è uscito." Tutte e due si siedono sul mio letto e li raggiungo stendendomi.
"Sei triste?" Chiede dopo un pò Nat accarezzandomi la guancia col suo indice. Io scuoto la testa tirando un sorriso.
"Non ti credo." Si stende vicino a me appoggiando la testa sulla mia schiena.
"Neanche io." Ribatte Anna ridacchiando.
"Hai litigato ancora con papà?" Chiede con la sua voce da bimbo curioso. Scuoto la testa in segno di negazione, non volendone parlare. Lui mi accarezza dolcemente la schiena.
Non potevo chiedere un fratellino migliore.[...]
Tento ancora un'ultima volta di chiamare Cameron prima di spegnere la luce ed andare a dormire. Dopo pochi secondi qualcuno risponde, ma per la seconda volta non è lui.
"Pronto?" La voce di quell'oca, nonché Elizabeth, si fa sentire nel mio orecchio.
"Alexis, ciao!" Saluta falsamente e in questo momento vorrei solamente sapere che ci fa con il telefono di Cameron. Di sottofondo c'è della musica, sembra esserci una festa.
Sto per rispondere, ma mi fermo quando sento la voce di Nash."Che stai facendo?" Sbraita e non sento più Elizabeth.
"Ale?" A quanto pare ha preso lui in mano il telefono.
"Ehi." Parliamo per un pò, per poi chiedergli dove è finito Cameron.
"Non ne ho idea, siamo ad una festa ed ha lasciato il telefono sul bancone."
"Ah." Rispondo semplicemente. Chissà cosa sta facendo.
"Appena lo trovo gli dico di chiamarti, tranquilla."
STAI LEGGENDO
Il mio fottutissimo 394
FanfictionFANFICTION (CAMERON DALLAS) Alexis è una ragazza di diciassette anni che qualche anno dopo la morte della madre viene convinta dal padre ad andare a studiare in un college a Miami per il suo ultimo anno di liceo. Lì inizia una nuova vita, non da sub...